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Sotto i cieli d’Arcadia

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Sotto i cieli d'Arcadia di Vincenzo Cacace


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Olio su tela, cm.50×25

“Non ci siamo ancora addormentati… eppure non ci sentiamo tantomeno… svegli… riposati… attenti a comprendere i “fenomeni” che attraversano il mondo reale…
non riusciamo a mettere a fuoco del tutto un “obbiettivo” che trasmetta al nostro Intelletto una visione chiara… quindi, sfrondata da ogni accomodante “ghirigoro” dialettico… un’immagine scarna, che ci permetta di definire con l’uso della Ragione, se quello che ci appare, e viviamo nella nostra confusa contemporaneità, in questo “frangente” della Storia diventata anch’essa suddita passiva e “resiliente” di una “cronaca” capace di fotocopiare meramente il degrado, ma non di interpretare proposte salvifiche, sia davvero la Realtà oppure il più crudele degli incubi… se il nostro giorno sia il rinascere ciclico di una beneaugurante solarità o la continuità di una notte di tregenda, anch’essa complice contigua della… Nemesi…!

Dormiveglia? E intanto cosa secerne nella nostra testa, l’Ipofisi, rintanata nei meandri cavernosi, coperti dalla sua “sella turcica” a colloquiare con il suo disponibile Ipotalamo?

Un dubbio mi assale… sto forse vivendo come tanti, il fenomeno della “Discromia Circadiana” ed il mio organismo e la mia mente, tra sonno e veglia, non riescono per tal ragione ad adeguarsi al ritmo della luce alternata al buio e… viceversa?

È forse saltata… o come andata in “tilt”, la funzionalità della preziosissima “Ghiandola Pineale”… quella piccola “pigna” endocrina situata nella nostra nuca… la stessa che, da millenni, fu considerata Sacra dall’Antica Sapienza Filosofale, perché ritenuta la Sede organica dell’Anima… e… ora che ci penso… non sarà mica lì che è andato a nascondersi il Sogno… forse in quella “isola” sperduta in un “mare” di melatonina… laddove, appunto, l’Incubo non può rincorrerlo?

Ora… cerco tra le mie visioni una geografia da ripercorrere alla ricerca di una serenità che il mondo cerca di negarmi, con i suoi stereotipati condizionamenti… ma, io sono testardo ed insisto… per ritrovare quel mio prezioso Terzo Occhio donatomi dalla Creazione in maniera “nascosta” e… quindi intendo mantenerne la sua funzionalità… oltretutto amo ogni “tenzone” che si palesa al mio intelletto… ritenendole tutte e da sempre come le più meritevoli d’essere accettate… ed il guanto di sfida gettato da codesto plumbeo e coatto andamento della Realtà giace ormai, da troppo tempo, senza alcuna risposta.

Ed… alla fine ritrovo… ciò che, “secreto”… era già lì, messa in serbo… come risposta “futuribile” ad una domanda ancora non formulata… al di là da venire…”

“Fuori dalla cinta muraria della perduta Megalopolis. Laddove si estendeva la piana che al limitare baciava il mare… ogni donna poteva camminare sicura e riempire la brocca con limpide acque sorgive… ed osservando i cieli limpidi d’Arcadia… individuare tra i nembi, le figure numinose nel loro “silente”… telepatico colloquiare”.

“L’eolico sibilo, che alza la polvere dei millenni, tutto cancella… erodendo ogni lapide incisa a testimonianza di un’Era felice.
Ma… mentre il pensiero ritorna speranzoso e nostalgico a rovistare tra quei desideri dell’Uomo divenuti Archetipi, poi accantonati dall’Oblio… il rivale fratello di Mnemosine… “qualcosa” si ode… ed è come un bisbiglio accattivante, che sussurra all’orecchio… che prova ad aprire la porta ermeticamente chiusa del “giardino” di Psiche… rivelando una delle tante “radici” della Verità… nascosta in ciò che il Tempo ha trasformato in Mito!

Ce lo auguriamo tutti e soprattutto lo auguriamo anche a chi ha perduto, affranto dal Dolore e dal Tormento, la Speranza che possano tornare le estati limpide e serene di quei cieli vissuti una volta distrattamente ed ora così necessari alla gioia di esistere… perché ognuno di noi, purificato nel tragico ma formativo percorso e… dall’immersione “coatta” nel contemporaneo “Stige”, ha finalmente espiata la propria kharmica condanna e… quindi merita d’essere in “Arcadia”… anche perché… ogni personale territorio di Libertà, infine, ne prende il nome!

E ora…

Sembra di sentire ancora in lontananza le sonagliere delle mandrie e delle greggi… e le voci di mandriani e pastori che richiamano con i loro fischi i loro cani latranti, atti a riportare nel giusto sentiero gli animali confusi e smarriti e… poi… ad ascoltare bene, si sente ancora aleggiare nell’aria, là, nello spiazzo della fonte, la musica di uno zufolo di canna… semplici note che scivolano sulla pelle, come i brividi di panico timore, suonate in rapida successione da un Fauno di passaggio, saltellante e dai “piedi” caprini… è proprio qui che sgorga l’Alfeo… per rimettersi poi nel suo percorso sotterraneo… un punto nodale… in cui il mitico Essere secondo la sua cognizione del Tempo… è passato da poco… appena qualche millennio fa… e poi… ve lo devo proprio dire… sembra che abbia detto alla ninfa ammutolita… “aspettami… faccio in un momento, il giro dell’Universo e… torno!”

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Autore Vincenzo Cacace

Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.