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A Longiano (FC) in mostra i Demopretoni di Tono Zancanaro

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Tono Zancanaro


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Disegni dalla forte carica erotica mai mostrati in pubblico negli ultimi trent’anni in esposizione dal 18 maggio al 28 luglio al Museo e Polo culturale Fondazione Tito Balestra

Riceviamo e pubblichiamo.

Il Museo e Polo culturale Fondazione Tito Balestra Onlus di Longiano sabato 18 maggio alle ore 16:30, inaugura presso il Castello Malatestiano la mostra di Tono Zancanaro ‘Demopretoni / Un viaggio tragico erotico nella disillusione postbellica’ inserita nel circuito di rete della Biennale del Disegno di Rimini ed. 2024, visitabile fino al 28 luglio 2024.

Al taglio del nastro i curatori della mostra Flaminio Balestra, Manlio Gaddi dell’archivio storico Tono Zancanaro e Guido Bartorelli storico dell’arte.

La mostra è dedicata a uno dei disegnatori e incisori tra i maggiori del Novecento, Tono Zancanaro e presenta 200 opere, tutti disegni su carta, di uno dei suoi cicli grafici numerosamente più importanti e sicuramente tra i più discussi della sua produzione grafica, ‘I Demopretoni’, che realizzò tra gli anni 1945 – 1947 nel quale espresse tutta la sua rabbia per la disillusione che provò nel nuovo assetto politico e istituzionale che andava configurandosi a seguito del conflitto mondiale, della fine della monarchia e in attesa della costituente Repubblica.

Le opere del ciclo ‘Demopretoni’ hanno sempre avuto una diffusione limitata, sia per la forte carica erotica dissacratoria ma soprattutto per i continui riferimenti a situazioni e personaggi esplicitati nelle descrizioni che accompagnano praticamente ogni foglio, e le allusioni, molto esplicite, al contesto politico e religioso.

A tutt’oggi i fogli sono stati esposti solo in rari esemplari nelle mostre realizzate da Tono nella sua carriera e postume, anche nelle antologiche di Ferrara, Milano, Palermo, Padova.

In catalogo sono stati presentati solo uno o due disegni fra i ‘meno compromettenti’; ancora oggi, a distanza di oltre ottanta anni dalla loro esecuzione risulta difficile mostrarli al pubblico.

Al riguardo è stata fatta una sola esposizione completa di questi disegni a cura dell’Assessorato alla Cultura del comune di Santa Croce sull’Arno nel 1992, con un catalogo completo curato da Nicola Micieli.

‘I Demopretoni’ comprendono circa 1.300 fogli disegnati da Tono Zancanaro nell’arco temporale di poco più di un anno, tra la fine del 1945 e gli inizi del 1947.

L’artista padovano compone quotidianamente il suo diario figurato, reagendo agli eventi di cronaca con la forza dell’immaginazione. Sono i mesi del dopoguerra, caratterizzati da tensioni politiche fortissime. È in particolare sulla posta in gioco delle elezioni politiche e referendarie del 2 giugno 1946 che la creatività si scatena.

L’approccio di Zancanaro, iscritto dal 1942 al Partito Comunista, è ferocemente di parte. Allo stesso tempo egli lascia andare la penna a invenzioni grafiche che travalicano di gran lunga lo spunto polemico.

Ancor di più che la precedente serie del ‘Gibbo’, 1942 – 1945, i ‘Demopretoni’ non sono solo satira: trattano della corporeità, dei piaceri osceni del sesso, della forza erotica di cui può caricarsi la linea.

L’impeto combattivo di Zancanaro si acquieta momentaneamente con la vittoria della Repubblica e così anche i ‘Demopretoni’ si esauriscono per lasciare spazio alla rivisitazione del mito classico: le serie del Satyricon e delle Levane, che chiudono gli anni Quaranta.

Le opere esposte, fanno parte della recente donazione di 236 fogli voluta alla Fondazione da parte dell’Archivio Storico Tono Zancanaro anche in virtù del rapporto di amicizia dell’artista con il poeta Tito Balestra, nella sua Collezione figurano 131 opere incisorie, e delle collaborazioni passate con la medesima Istituzione Longianese a partire dal 1997 con la mostra Tono Zancanaro – Dal gibbo alle tematiche della liberazione.

La Fondazione Tito Balestra Onlus non è nuova alle collaborazioni con la Biennale del Disegno di Rimini ed in passato ha aderito al circuito di rete, nel 2014 con ‘Quasi un secolo di «disegno» nelle collezioni della Fondazione Tito Balestra (disegni dal 1925 al 2013)’, nel 2016 ‘I segni nascosti – taccuini e album di Roberto Melli, Pericle Fazzini, Toti Scialoja, Antonietta Raphaël, Fabrizio Clerici, Mario Mafai, Guido Strazza, (1905 – 1980)’, e nel 2018 con la mostra dedicata a Tinin Mantegazza presso il museo della Città di Rimini.

La mostra curata da Flaminio Balestra, Guido Bartorelli, Manlio Gaddi, sarà visitabile fino al 28 luglio ed è compresa nel biglietto d’ingresso della collezione permanente del museo, data l’iconografia è sconsigliata ai minori.

L’inaugurazione della mostra è inserita anche nella manifestazione europea ‘La Notte dei Musei 2024’, durante la serata, inoltre, si terrà nella corte del castello malatestiano la ‘Osservazione del cielo primaverile’ in collaborazione con l’Associazione astronomica del Rubicone e l’Associazione Stardust.

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