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Momento evocativo

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Vincenzo Cacace, Momento evocativo


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Olio su tela, cm.80×60

Sempre giovane è l’entusiasmo nell’animo ed è così che “egli” si rivede all’inizio dell’Opera…
È così che si conforma in un rituale dove l’emozione si fa motore di continue “palingenesi”.

Calzato al capo l’ornamento delle idee… le libere ali del pensiero… il pittore ermetico si volge a colei che, di propria sponte, decise d’essere “Alma Picta” e si fece, inoltre, nella carne… compagna… amante… sposa e… madre…

Ed ora… mentre ti prepari a posare per offrire la tua immagine di beltà al tempo futuro… mi chiedi di immettere nell’opera tutta la mia “conoscenza” degli “ermetismi”… invero molto povera, “catturare” da te e trasferire alla tela quel che tutti, banalmente, chiamano femminilità… “veste” di una polarità… vero archetipo essenziale… per dare nome e senso a ciò che sei… ed in “genere”… a ciò che, insieme, specularmente siamo… tentando di tradurre in parole e in simboliche immagini, l’animico tormento… il “crogiolarsi” interno… ma, credimi, non è impresa da poco!

Già… e poi… l’Anima, lo sai, è una dimensione difficile… impenetrabile da “sondare” con le parole consuete… con quei “fonemi” sempre insufficienti per numero e, per giunta, inadeguati.

Tutto l’indagativo “solve… et coagula” più volte sperimentato, purtroppo, si… “risolve”, infine, in subitanee e superficiali analisi, perché, in realtà, la nostra “sostanza”, nel tempo, ha adattato le nostre due “allotropie” ad una nuova, più unitaria e armonica forma… la tua stessa progettualità è ormai “fusa”… congiunta… amalgamata alla mia.

Mi affidi, dunque, un compito difficile… quello di “vivisezionare” il nostro sentire… il nostro modo di essere. Il mio “metodo”… è sì, davvero ermetico, ma, lo so, non riuscirà mai più a scindere ciò che siamo da ciò che eravamo come separate entità… anche perché il “profondo”, per sua natura, rimane “inconosciuto” e… quindi, siamo proprio sicuri di non essere noi stessi inconsapevolmente, reticenti a farlo?

Complicità?

È vero… l’amore continuamente fa scherzi di questo genere…
Intanto… incomincio ad abbozzare l’opera, tentando di scostare quel “tendaggio” obnubilante… la misteriosa atmosfera creata dall’Eterno Femminino… fenomeno che mi affascina quando ti guardo e dal quale non vorrei mai uscire e… togliermi dalla stretta delle “fascinose braccia” per… farmi poi, atarassico pensatore… analista “freddo” e distante… per arrivare ad una soluzione che rimarrebbe comunque incerta… perché mai sarà esattamente sovrapponibile alla nostra vera identificazione…

Dipingo e penso… depongo il risultato del mio pensiero tra le ali del sogno, i colori e il disegno delle forme, cercando di fare spazio… tra loro, equilibrandolo.

La tela, “assetata” di nuove visioni, “beve” le agglutinanti sostanze per trattenere a sé il mio sentimento e… la mia “ansia” creativa, nel “trarre” dallo sterminato “archivio” del tempo passato la nostra storia… la nostra “porzione”… per inseminarla ancora… forse in un senso di rinascita?

Una Metempsicosi dell’ormai “trascorso”… in realtà di ciò che vorremmo “evocare” e purtroppo… non riusciamo a scordare… di ciò che abbiamo visto… vissuto… attraversato “allora”, in altro tempo… in altri corpi e… altre esistenze… “molecole” pulsanti della Vita… progenitrici del “noi prima di noi” e delle quali, noi stessi, siamo il… “tramandato”… cioè la susseguente “trama” esistenziale… ancora in corso.

È anche vero che l’ermetismo è un metodo “paludante” ed ogni verità messa in luce nasce già “protetta” da altrettante dubbiosità… ogni “neonata” incertezza, poi, chiede il conto perché… desidera sapere quanto della possibile lunghezza dell’esistenza nell’Eternità si è davvero vissuta.

Anima mia… tu te lo chiedi… e me lo chiedo anch’io… ed insieme ci interroghiamo…

Eppure il “dato” è così certo… annotato nel “diario” annoso della nostra biologia… un viaggio, questo, che inizia dal Principio e… terminerà alla Nemesi… “cellule” viaggianti fino a quando tutto il loro Tempo generativo si sarà consumato!

Già… il Tempo… quanto ne rimane per generare e per generarsi ancora… attraverso tratti o “segmenti” la cui somma finale è un “surrogato” dell’Immortalità, che ci viene concesso, con l’unico limite di non sapere… di non ricordare cosa il nostro DNA abbia messo in opera ancora prima del nostro aprire gli occhi al Mondo!

Eppure ora, mentre ti prepari a diventare immagine da “eternare” ad essere per un domani come immagine di un’epoca… il “cimelio” per lontani eredi, chiedi “lumi” sul come trasformare il “gene” del quale tutti siamo… la continuità in questo tempo ultimo, attivando, attraverso pittura e riflessione, una sorta di “periscopio”… un “occhio” che emerge dal mare della Memoria… chiedi forse l’apporto della chiarestesia… di un senso profetico per delineare il Futuro?

E… ora sì, io dipingo e… ti dipingo… perché so che, molte volte, l’intuizione muove la creatività e… risulta essere “preveggenza”.

Quindi… per quel che ora sono… la Pittura è il mio “abito” esistenziale quotidiano… l’Arte mi dà le ali per liberarmi dalla gravità della “sopravvivenza” e mi permette di resistere in “apnea”, quando mi immergo nel mio stesso fisiologico “vivere”!

Quindi possiamo… andando all’indietro… tentare di evocare sì, una presenza continua e inconsapevole nel mondo, per trasmutare tutto nel suo “opposto”… cioè formarci nella “consapevolezza” d’essere già stati e… di averne anche un chiaro ricordo? Chi ero… chi eri e… da quali lontananze arriviamo…

Evanescenti figure… ectoplasmi eterei fuoriescono dalla piccola parte di risvegliata memoria e si affacciano, proiettandosi tra baluginii nell’aria, come in un film a passo ridotto…

Ma chi sono gli interpreti?

Forse siamo noi stessi… in un tempo così bello che non riusciremo mai a dimenticare, ecco perché il vedere oltre ci crea “timore”…

Beh, ora dipingo anima mia… cosa?

Ciò che ancora non conosco e che, invece, più mi rassicura… il tuo mistero…

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Autore Vincenzo Cacace

Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.