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Stress: una mano dall’alimentazione

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Stress


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In questo mondo frenetico chi di noi non è stressato?
Siamo stressati dal lavoro, dalle cose da fare, da quello che vorremmo, dal non sentirci all’altezza, dai notiziari, dai cellulari, dal voler fare di più di quello che fisicamente invece riusciamo a fare…
Lo stress è alla base di molte delle patologie più diffuse al giorno d’oggi: gastrite, colon irritabile, invecchiamento precoce, stanchezza cronica.

La gravità è data dal fatto che se non si interviene in tempo lo stress può cronicizzare.

Prima però attraversa tre fasi:

1 Fase di stress
Le ghiandole surrenali producono in quantità eccessiva di cortisolo, proprio per rispondere agli eventi stressogeni. Questo si traduce in irrequietezza, agitazione, nervosismo.

2 Fase di resistenza
Il nostro corpo cerca di compensare questa perenne agitazione, e per farlo consuma tantissime energie, infatti ci si sente stanchi ma non si riesce a dormire. Ed è per questo che chi si trova in questa fase prende sonno dopo le 4 del mattino.

3 Fase di esaurimento
Purtroppo il corpo arriva allo stremo e si attuano vari squilibri, tra cui quello glicemico.
Si ha stanchezza cronica e sonnolenza. A differenza dell’inizio il cortisolo si abbassa, perché semplicemente le ghiandole surrenali sono esauste e si arrendono.

Quindi cosa si può fare?
Ovviamente per uscirne c’è anche bisogno di fare un lavoro su se stessi, anche con l’aiuto di un professionista.
Ma quello che sicuramente potete già iniziare a fare da soli è imparare a dire “NO” e a pensare a voi stessi concentrandovi su cosa vi fa stare bene. Potete ascoltare musica rilassante, fare passeggiate all’aria aperta, a concedervi un po’ di tempo per voi stessi.

Ma veniamo a noi, come può aiutarci l’alimentazione?

Come prima cosa, sappiate che se avete eliminato completamente i carboidrati dalla vostra dieta, vi siete dati la zappa sui piedi da soli, mi riferisco in particolare alle donne che ne risentano maggiormente per una questione ormonale.
Quindi no a diete low-carb che aumentano la produzione di cortisolo, è fondamentale reintrodurre la quota di carboidrati se li avete eliminati o aumentare le quantità consumandone maggiormente la sera.

Ovviamente non si devono assumere i carboidrati semplici degli zuccheri quali torte, dolcetti, biscotti!

I pasti devono essere suddivisi nei 3 principali più due spuntini.
Da prediligere una colazione abbondante e salata, costituita da una porzione di proteine, come per esempio delle uova strapazzate o degli affettati; una porzione di carboidrati e un po’ di frutta secca.

Per pranzo e cena, porzioni molto abbondanti di verdura, una di proteine, di grassi buoni, olio EVO, e una di carboidrati che dovrà essere più abbondante la sera.

Per quanto riguarda gli spuntini non devono essere saltati per schivare picchi di cortisolo, evitare di consumare troppa frutta zuccherina accompagnandola magari con una piccola quota di carboidrati.

Una giornata tipo potrebbe essere:
Colazione
Pancake con farina di avena integrale
1 tisana

Spuntino
Macedonia di frutta fresca di stagione con qualche gheriglio di noce

Pranzo
Salmone al forno con panatura di pistacchi su letto di patate
Insalata con finocchi e arancia pelata a vivo
Pane di segale tostato

Merenda
Frullato di frutta con mandorle

Cena
Risotto ai funghi porcini
Uova in camicia
Spinaci passati in padella e pomodori confit.

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Autore Alessandra Cirillo

Biologa nutrizionista, libero professionista. Corso di perfezionamento in alimentazione e nutrizione umana. Esperta nella nutrizione in età pediatrica e della sfera femminile a 360°. Appassionata di tutto ciò che riguarda la nutrizione. Il mio motto è "aggiornarsi, sempre".