Ingredienti
350 grammi di riso
2 chili di cozze
300 grammi di pomodori datterini
600 grammi di patate
Pecorino q.b.
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
Un bicchiere di vino bianco
Prezzemolo q.b.
Olio EVO q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b.
Procedimento
In Italia le ricette chiamate tiella sono diverse, le più famose sono sicuramente quelle di Gaeta, di cui magari ci occuperemo una prossima volta, e quella pugliese.
Nel secondo caso si tratta di una ricetta abbastanza elaborata, lunga da preparare, però vi garantisco che ne vale la pena. Usando dei piccoli accorgimenti il risultato è garantito.
Per prima cosa laviamo il riso, in una ciotola con acqua fredda, per eliminare una parte di amidi. Poi, lo asciughiamo e lo mettiamo da parte. Come qualità preferisco il carnaroli, ma va bene anche l’arborio.
Puliamo le cozze e le apriamo crude, aiutandoci con un coltello abbastanza sottile, su una scodella, in modo da raccogliere il liquido che verseranno, filtrando alla fine.
Conserviamo la parte del guscio con il frutto e buttiamo quella vuota.
Puliamo le cipolle, peliamo le patate e i pomodorini.
Uno degli accorgimenti è lo spessore di questi ingredienti. Li dobbiamo tagliare tutti a fettine di due o tre millimetri massimo.
In una teglia di diametro sufficiente mettiamo dell’olio EVO e facciamo uno strato di pomodorini. Disponiamo, poi, le patate, fino a coprire.
Se usiamo una tiella di coccio ancora meglio.
Facciamo un altro strato di pomodorini, spolverando con formaggio, pepe e prezzemolo e terminiamo con un altro po’ di olio.
Passiamo alle cozze, che vanno con il frutto verso l’alto, cospargendo con tutto il riso, facendo attenzione a distribuirlo bene fino a coprire interamente, annaffiando poi con il vino e aggiungendo un altro giro d’olio.
Uniamo prezzemolo, aglio, cipolla, pepe, pomodorini e formaggio.
Completiamo con le patate, i pomodorini la cipolla rimanenti.
Spolveriamo ulteriormente con pepe, formaggio e cipolla e irroriamo con un filo d’olio.
A questo punto allunghiamo il liquido dei molluschi, che avevamo conservato, e dell’acqua salata, fino a pareggiare l’ultimo strato di patate senza, quindi, superarlo.
L’ultimo accorgimento è quello della doppia cottura.
Per prima cosa mettiamo la teglia sul fuoco, fino a che non avrà raggiunto l’ebollizione.
Passiamola poi in forno statico, a 200 gradi, per un’ora, un’ora e dieci.
Facciamola riposare un paio d’ore prima di impiattare e servire.
Accompagniamo con un Fiano di Puglia.
Buon appetito!
Autore Carolina Barra
Carolina Barra, impiegata in pensione, profonda conoscitrice del cibo in tutte le sue declinazioni, adora cimentarsi nei piatti tipici della tradizione e scoprirne i trucchi per poterli tramandare.