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Sant’Ambrogio, l’amicizia e il gossip

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Da De Crescenzo a Mancuso

Oggi ci occupiamo brevemente di un santo molto caro ai milanesi, soprattutto ai tifosi di quella che si chiamava Ambrosiana Inter, attualmente poco milanese, quanto invece Internazionale nel vero senso della parola, anche se tutti la chiamano più sinteticamente Inter, che poi, è come urlare allo stadio: “Forza Fra!” oppure “Forza In Mezzo!”
Dallo stadio, però, passiamo ora a ciò che pensava Sant’Ambrogio in merito all’Amicizia:

L’Amicizia è il sentimento più bello che un uomo possa provare. Amicizia significa avere una persona vicina con cui dividere gioie e dolori della vita e con cui confidarsi nei momenti in cui si viene presi dalla tristezza.

Il santo, però, non è che fosse tanto amico dei gruppi eretici, i quali nella sua epoca (340 – 397 d.C.) imperversavano con un certo clamore.

In modo particolare Ario, un prete alessandrino, era contrario alla visione cattolica della Santissima Trinità. Per lui esisteva solo il Padre in quanto Dio e riteneva Gesù solo come una creatura speciale, mentre lo Spirito Santo come una bella invenzione per giustificare la verginità di Maria.

Del resto, prima ancora di Maria, si racconta che fosse vergine anche la madre del Buddha, la quale ebbe in visione, prima di rimanere incinta, anziché un angelo, un elefante bianco, che la compenetrò estaticamente e integralmente senza procurarle dolore.

Ora, credo che qualunque donna, dovendo scegliere, preferirebbe un angelo al posto di un elefante, ma questo è un altro discorso, anche perché su Gesù, come ci racconta il teologo Vito Mancuso nel suo ‘I Quattro Maestri’ ci sono principalmente altre due ipotesi sulla sua nascita.

La prima che sostiene che sia frutto della normale relazione con Giuseppe e la seconda che sia dovuta ad un atto extra-coniugale con il soldato romano di nome Panthera.

Ma com’era il rapporto di Sant’Ambrogio in relazione alle donne?

Maschilista, come si può dire che lo sia stata l’umanità intera fino al 1968 e, purtroppo, ancora oggi in molti casi:

Le donne non si devono truccare!

Oh tu donna, che ci fai con i tuoi rossetti e con le tue ciprie?

Così finisci per piacere agli uomini ma dando grandi dispiaceri a Dio!

A me quelli che dicono di conoscere con certezza i sentimenti e i pensieri di Dio hanno sempre preoccupato non poco, ma passiamo oltre.

Ambrogio non voleva diventare vescovo e fu l’acclamazione del popolo a persuaderlo fino a quasi costringerlo. Inizialmente si era rifiutato e per convincere tutti che non fosse adatto – ambiva a diventare avvocato o giudice – si portò in casa due prostitute: “Se mi sporco la reputazione” pensò “non insisteranno più di tanto” e giunse perfino a fuggire a cavallo di una mula, di nome Betta, per sottrarsi alla nomina.

Venne riconosciuto e acciuffato in un paese nei pressi di Milano il quale venne poi chiamato Corbetta proprio per questo, dal momento che lui urlava alla mula: “Corri Betta! Corri Betta!”

Non so quanto sia vera la leggenda ma quello che conta è che poi l’abbiano preso per davvero.

Tra le altre cose passò alla Storia per avere affermato l’indipendenza della Chiesa dal potere temporale, cosa che a tutt’oggi non è affatto cambiata.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.