Occhi

Immergersi nello sguardo acceso dell’altro, senza bruciarsi, ma al contrario bagnarsi, nella liquidità del suo mare interiore, saggiandone l’anima, percependo il suo spirito di luce.
Quello che gli occhi danno, le mani non potranno mai rubare.

Essi restituiscono all’Amore, distruggendo l’odiosa indifferenza: nel processo alchemico dello sguardo, tutto si compie e nulla si definisce.

Si amplia l’Universo; si originano nuovi mondi sconosciuti al raziocinio e l’anima torna a volare.

Le sue ali in volo sfiorano impercettibilmente il vibrato dello spirito e nuove frequenze si generano fra le note mutevoli e cangianti di un sentimento che torna alla vita.

Non ha tempo e non ha spazio lo sguardo: in esso, se autentico, si disvela l’Infinito.

Ebbene: può l’incontro e lo scambio di due sguardi, così distanti, diversi e sconosciuti, condurre l’Uomo ad una nuova e innovata sinergia?

E l’assenza visiva di quello stesso sguardo, ingenera tormento nell’altro?

Il Tutto risiede nel Tutto e, con uno scatto intuitivo, le due realtà spirituali espresse dai rispettivi sguardi tornano a pulsare di vita nuova, al sol pensiero congiunto di entrambi.

A guizzi di impeto energetico si alternano momenti di statica quiete: insensata vicenda per la mente e la logica, flusso vitale e prolifero per lo spirito intelligente.

Anima e spirito “chiamati” a fondersi in un athanor di alchemiche ed intuitive percezioni, che superano, in distanza e tempo, la fisicità della materia.

Che ci sia consapevolezza in tanta maestosità di percezioni sensoriali?

In parte sì, ma in via residuale, al secondo sguardo è concesso di camminare per un nuovo sentiero; inconsapevole dell’attrazione del primo, che lo cattura impercettibilmente e lo attende al varco del cambiamento.

Nuovi orizzonti e ben alte sensazioni spettano all’incontro di due sguardi, che attraverso la purezza degli occhi si trasmettono energia, vita, Amore.

Il risveglio della coscienza è vicino: l’anelato tocco fisico cede il passo alla luce radiante del sentimento che matura, sedimentandosi, sulla terra fertile dei desideri.

Nulla è scontato e ogni cosa, gesto o attenzione, è marcata dal senso dell’imprevedibilità e dell’accelerazione percettiva.

Il primo sguardo lavora nel silenzio della sua ricerca; il secondo, lentamente, è attratto solingo a lui, che nel marasma confusionale dell’effimero, comincia a percepire un nuovo senso di sé e della luce di pura energia che il primo sguardo irradia.

L’uno sa dell’altro e ben riconoscono la fatua circostanza di essere anime allineate e, pertanto, pronti a scambiarsi vera “luce”.

Soltanto gli occhi, più limpidi e fedeli di uno specchio, possono manifestare tale maturità spirituale, che pulsa attraverso la materia, la confonde, ma resta all’Origine, “puro desiderio” di nuova Conoscenza dell’altro.

Il momento è vicino: gli occhi attendono gli occhi e, al sol battito di ciglia, giungerà la Vita Nova!