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Nuova Era: futuro prossimo o lontanissimo?

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Nuova Era


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Vivendo oggi la vita massonica, si ha in verità la sensazione di trovarsi contemporaneamente in due mondi, uno “di scena” in cui si parla (o meglio, si legge col rituale alla mano) di cose sublimi, l’altro “reale” dove queste cose sublimi sono sopraffatte dai sottili fili di trame profane (…).

E questi “due mondi” continuano a convivere ma non si vede perché ed in nome di che cosa debbano continuare a convivere (…).

Nella Nuova Era, la Massoneria (quella delle cose sublimi per intenderci) si depurerà dalle scorie dell’altra Massoneria (quella eguale al mondo profano) in quanto gli esperimenti di convivenza (pazientemente condotti) non hanno sino ad ora dato frutti sostanziali, al contrario spesso hanno creato incomprensioni, disarmonie, intolleranze ed altre cose ancora che se da un lato costituiscono indubbi fermenti, dall’altro impediscono e soffocano qualsiasi serio tentativo di porre rimedi.

La Nuova Era vedrà forse due tipi di Massoneria, delle quali una non trascinerà seco che il nome, la parvenza… tolte le scene, si vedranno gli uomini di tutti i giorni alla ricerca del pane quotidiano, alla ricerca di compensi agli scompensi psichici sofferti, di gratificazioni, alla ricerca delle medaglie, dei gradi, dell’orpello.

A parte ciò, senza volere complicare le cose, diremo semplicemente che il Massone, con l’uso del suo “potere creativo“, dovrà contribuire alla instaurazione della Nuova Era e dovrà conseguentemente demistificare ogni situazione ed ogni tentazione di profanizzazione della Massoneria.

Lessi da qualche parte, e lo appuntai, che in quest’era veniente saranno “restaurati gli Antichi Misteri, gli antichi segni verranno riconosciuti, quei segni che la Massoneria ha così scupolosamente conservato e che in attesa della restaurazione sono stati preservati negli antichi rituali massonici. Quegli antichi Misteri furono originariamente dati dalla Gerarchia spirituale alla umanità e contengono ancora la chiave del processo evolutivo, celata nei numeri, nel rituale, nelle parole e nella simbologia, e velano il segreto dell’origine e del destino dell’uomo, dandogli in riti e rituali un’immagine del lungo sentieri che egli deve percorrere per fare ritorno alla Luce”.
Francesco Brunelli – Principi e metodi di massoneria operativa – Bastogi Libri

Era la fine del 1981 quando il Brunelli dava alle stampe l’eccellente testo dal quale abbiamo estrapolato questa lunga citazione. A testimonianza che il corso dell’Universo non tiene minimamente conto dei tempi umani, non ci stupisce che uno scritto di quarant’anni or sono risulti, ancora oggi, così attuale. E utile.

In tre righe, il Brunelli riesce a tipizzare l’affiliato medio alla Massoneria – e non a caso abbiamo scelto il termine “affiliato” ché fra affiliati ed iniziati la differenza è, oggettivamente, abissale. E già qui potremmo chiudere la nostra riflessione per lasciare che il cuore del lettore si impegni sinceramente in una meditazione costruttiva.

Ma, a nostro modesto avviso, il messaggio più prezioso è costituito da due punti fondamentali: l’omologia, per coincidenza di scopo, fra il percorso massonico e quello degli Antichi Misteri e la certezza che la chiave di ciò che cerchiamo è contenuta nei nostri rituali.

E di questi due punti si deve essere certi non per fede cieca bensì per tenere fede alla promessa che, alcuni di noi, hanno più e più volte pronunciato, forse non sempre essendo pienamente presenti a sé, non da ultima quella in cui, poggiato un ginocchio a terra e mano sul cuore, ci si apprestò a prestare giuramento.

A margine vogliamo leggere, altresì, quasi si tratti di una prova di Giustizia, la fine programmata ed inevitabile di tutto ciò che, illusoriamente riparato sotto l’elitario, prestigioso ombrello massonico, non si rivelerà altro che associazionismo confuso, deviato, strumentale e, nei casi peggiori, controiniziatico.

Infine, una sommessa confessione. La domanda che costituisce il titolo di questo breve articolo è, in verità, uno specchietto per le allodole.

Non ci è dato di sapere se vedremo con questi occhi l’avvento della Nuova Era, anche se le molte avvisaglie ci fanno ben sperare.

Ciascuno di noi, insieme al giuramento, ha contratto – liberamente – un obbligo: quello di lavorare al bene dell’umanità.

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Autore Mauna

Massone, monaco guerriero, trafitto dall’Essere. Ho scelto la leggerezza della conoscenza, nel suo potere folgorante, a dispetto della pesantezza del sapere. E di questo scrivo, occasionalmente, nella speranza che possa essere utile ad altri.