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Mute… le case delle Sirene

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Mute… le case delle Sirene - Vincenzo Cacace


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Opera della serie Le Isole della Memoria – Olio su tela, cm.120×80

Ed eccoci infine… al limite della battigia… dove l’acqua salsa e l’arenile s’incontrano per “bisbigliare”… gorgogliando nella risacca…

è come un “Argot” arcano… quello ancora più criptico e misterioso tanto da sembrare solo un semplice “rumoreggiare” e non una vera comunicazione… un linguaggio che a noi abituati alla parola appare quasi muto… silente, perché si affida ai gemiti… agli attriti… agli sbadigli e “stiracchiamenti” di “corpi interagenti” che… formano il richiamo fonetico della Materia quando… lasciato il suo stato perenne, si mette in mutazione… un “solve et coagula”, come in questo caso… nel quale si coniugano coperti dall’onda e dal suo “orlo” di spuma… “salinizzandosi”, l’Acqua ed i sali minerali della Pietra erosa via via… e ridotta in “grani”.

Appunto… tra… quasi impercettibili sfrigolii… gli animici “flogisti” insiti in quelle materie elementari, nuotano ancora prima di esalare verso un superiore Cielo… e si scambiano le loro “notizie”, tettoniche, chimiche e sugli ultimi veleni versati dall’uomo… “anamnesi” relative alla vita delle specie e delle abissali profondità, sentori, naturali allarmi che… arrivano sospinti, attraverso correnti, maree e derive… da deserti e ghiacciai, da remote terre… una complessità del Tutto… ma da incredibili lontananze…!

Per chi, come noi che, mai abbiamo studiato i “fonemi” dei regni come quello vegetale e minerale che crediamo senza voce… forse incominciamo solo ora… quando forse è troppo tardi… presi come siamo da sempre nella nostra velleitaria “albagia” di dominio sulla Natura, esse… ci arrivano come il confuso rumore di un'”eco-scandaglio”… paragonabile al “chiacchiericcio” dei parenti e degli amici, invitati a codeste naturalissime “Nozze Chimiche”… ispiratrici di quelle praticate dagli “Artisti Regi” della più antica e sapienziale, alchemica memoria… e… sono le stesse vibranti “note” che, arriverebbero al sensibile “orecchio” di qualche essere umano, solo se costui avesse coltivato la dote della “Quintessenza” per riuscire a percepire sia la “musica delle sfere” che i tempi e ritmi della materia… quelle lentissime “trasformazioni” prima citate… e quindi visionare, prendere atto di una sorta di “reportage” quotidiano dell’impercettibile… come un giornale… oppure un “monitore”.

Chi è “folle” come me… anche nel giocare ritmico delle parole… e… vive… “arredando” continuamente le stanze dell’Encefalo con le “invisibili” Visioni… “obnubilate” dalla realtà tangibile e giornaliera che, non solo appare a chi la abita ma, si impone totalizzante… potrebbe poeticamente immaginare tutto ciò, “impaginato” con una sorta di “articoli di fondo”… “cronache”… “corsivi”… “elzeviri” ed anche… “effemeridi”… relativi a quel movimento vitale e quindi essere informato e partecipe di quell’Armonia Elementale… “particolarità serventi”?

Suscettibili, attente anche al più piccolo “fenomeno” delle periferie di un Cosmo che, sempre più si espande allontanandosi dall’imperscrutabile punto d’Origine… disseminando nel vuoto assoluto, Galassie… Nebulose… Sistemi… corpi di astrale materia… impulsi energetici e molecole… rendendo in tal modo, ancora più vasto… ed assolutamente incommensurabile, lo spazio da esplorare… umiliando così il nostro desiderio di viaggiare alla ricerca della Conoscenza… facendolo sembrare al suo confronto… ancora più misero!

Ed è proprio qui… che, arriviamo… prima dell’imbrunire… ma, è… ancora Giorno… ed è ancora… Luce… e soprattutto, noi non ancora stanchi di girovagare… siamo ancora confusi e perduti nel Vero Mistero… nel Kharma e nel Dharma… che si contendono l’equilibrio del “Noi”… e… seppur come figure spettrali… esangui… ora, ancora di più… disposti a stringerci in un abbraccio… cercando un più intimo dialogare d’Amore e… di quotidiane “cose”… dopo aver dipanato nel tortuoso deambulare nei labirinti del “Sé”… il “filo” indicativo affidatoci dalla Memoria… per farci riconoscere nella personale “prassi” del vivere, quelle anelate sembianze spirituali, tanto ambite nella trasmutativa alchimia dell’Esistenza.

Lo vediamo… un profilo d’ombra che delimita il Cielo… in esso si confondono, offuscandosi e perdendosi nel lato oscuro le geometriche pareti dalle finestre murate.

Stanze “criptiche” della Memoria…. perché… non è il lato delle “cose” rivelabili!

E… invece chi emerge da quel mare tranquillo dove naviga tranquilla una vela rigonfia di vento, come una “cariatide” reggente… forse un Titano accecato dalla folgore di Luce di un Dio solare?

Sono Naiadi, mitiche sirene… o semplici bagnanti quelle figure che si intravedono a riva?

Sono domande che noi pellegrini di sapienza ci poniamo per capire il nuovo equilibrio che si presenta ai nostri occhi…!

Non è Cnosso… non è il labirinto della Nemesi… bensì della Catarsi… ne siamo sicuri… perché pentiti degli errori… abbiamo espiato… cercando di capire il monito delle pietre millenarie erose dal Vento della Storia… e una volta rotta la “ciotola” abbiamo di nuovo bevuto nel nostro “assetato” cammino, pura acqua di fonte… congiungendo le nostre mani a mo’ di coppa…

Ora è chiaro…

È solo il lato esposto alla Luce che contempla le “aperture”… e noi vogliamo credere che lasciati i nostri ordinari panni… per prepararci alla nuda Verità… e una volta scalata quell’Acropoli, si possa accedere a quelle stanze che supponiamo predisposte ai fenomeni della nostra Trasmutazione…

Qui… nell’Isola della Memoria è la nostra “sola” Memoria da ritrovare… e… nel lato alto siede la nostra più introspettiva ed “epifanica” Visione… ogni facoltà di ascolto delle voci e suoni comprese le “urla” per tutti silenziose degli atomi del nostro stesso microcosmo…

E… quindi… non potevamo fare altro che, portare noi stessi… unica materia vera… viva, consentita… come elemento mancante per accendere nel nostro carnale “Athanor”… la Verità della Quintessenza!

Lo vediamo, infatti, levarsi leggero nell’aria chi ha talmente realizzato in sé una vera Fratellanza con gli Elementi… volare sicuro… senza più la paura di cadere!

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Autore Vincenzo Cacace

Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.