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Archipictor

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Archipictor di Vincenzo Cacace


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Olio su tavola, cm.40×30

Dipingere nello spazio di un’emozione l’itinerario invisibile delle connessioni archeometriche.
Con il contributo di Maestrie ereditate e condivise, inseguendo ed ispirandosi alle lacrime “secrete”, racchiuse nelle architetture di un più intimo Tempio dell’Anima… mentre polarità, come mute presenze… forze stabili… sostengono il patto armonico tra Terra e Cielo.

Così… “epigono” o emulo virtuoso, “uno”… perché ogni singolo è un microcosmo… un minimale universo… come originale individuo tra gli ultimi figli o eredi di Apelle, ritrae se stesso, cristallizzato nel suo artistico gesto… così contemplativo… estatico… mentre va soppesando la propria ispirazione, il pittore, alfine, si domanda: …Io… e perché proprio io?

… Io che, desideravo abbandonarmi semplicemente in un momento lirico ed intimistico ad un tempo alla gioia ludica del dipingere e… dare alla mente ed al pennello, sua “protesi”… prolungamento della Mano del Fare… strumento della congiunzione tra la materia cromatica… cioè quella chimica “mestica” disposta sul Piano Orizzontale della tavolozza, con il Piano Verticale della tela… spazio di “proiezione” nel quale si formano, disponendosi alla “fruizione” generale, esteriorizzata, le personali riduzioni eidetiche suggerite dal Sogno, dall’Inconscio… o anche da quel “fenomeno” più coinvolto nella Realtà Oggettiva… “costruito” da svegli sulla “spinta” del Desiderio!

… protettive “presenze”… danno indicazioni… invitano a leggere… ad interpretare il percorso che seguono le “onde di forma”… il Ghirigoro… il volo delle forme liberate che davanti ai miei occhi si ricompongono… non è più dunque soltanto il gioco spensierato del segno e del colore… ma un impegno serio ad investigare e ad investire me stesso di un ruolo sensitivo antico… “sciamanico”… avocandomi la percezione di una Pena Antica e… cercare di spiegarla a chi si fa volutamente immemore, cercando di “fuggirla” dal cuore… dimenticandola!

Così come il niveo… purissimo Giglio si eleva dal fango “fertile” del mondo per andare a raccogliere nella sua “graalica” coppa la Lacrima del Divino… così apro il mio animo ad accogliere, come nel dantesco amore, quella “Virtude e Canoscenza” delle quali il mondo rifugge il Senso.

E… io allora… Tempio mi faccio!

Tempio che accoglie il respiro dell’Umanità dolente… mentre fuori dalle sue “colonne” infuria la brutezza e l’ignoranza dei suoi figli degeneri!

Tempio mi faccio… scolpendone con geometrica precisione ogni sua pietra… adornandolo e dipingendo ogni immagine che serva ad istruire quella volontà di emendarsi dalle difformità, quelle in antitesi ad ogni cosa giusta e perfetta.

E… qui, umile, mi sforzo, proprio di fronte all’irraggiungibilità della Perfezione, di essere almeno un po’ più giusto…

Cosa nasconde, infine, il “gioco” sublime dell’Arte… anche quando ci si vuol divincolare da ciò che rende grave l’animo e trovare un’Oasi ritemprante il nostro senso animico dalle esistenziali fatiche… forse… connaturata in ogni nostra singola molecola è la Storia e l’Ansia della Specie Umana?

Oppure, se un pulviscolo minimo della Scintilla Divina o semplicemente di quell’impulso energetico della Creazione è presente in ognuno degli esseri umani… accogliere in noi quella Lacrima potrebbe essere “motore” di uno stadio evolutivo, che tarda ancora ad arrivare a “maturazione”?

Così l’artista… il pittore immaginato nel mio “vizio” onirico, si eleva ad “Archipictor”… un viaggiatore negli Archetipi… quotidiano oppositore degli Stereotipi… fuori dalle mode… struttura il suo particolare Tempio… in una dimensione Senza Tempo!

Poso il pennello… e, col dorso della mano, mi stropiccio le palpebre… ma poi… mi rendo conto, invece, di essere rimasto sveglio e di aver visto scorrere davanti al mio cavalletto un mistico “fotogramma”… sì, sveglio, ma solo incantato da un attimo sublime, dalla durata di un battito di ciglia… “rubato” tra la tela e il pennello… all’Eternità!

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Autore Vincenzo Cacace

Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.