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Nostalgia del ritorno

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Nostalgia del ritorno di Vincenzo Cacace


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Olio su tavola, cm.76×63

Cosa attraversa l’aria… cercando di percorrere, spinta dalla forza del pensiero, una distanza non misurabile, quando all’imbrunire, alla mente risale come un’alta marea, la “rugiada del cuore”, pretendendo d’essere incanalata in una sintetica e decisiva linea retta, capace di abbreviare il “volo” del proprio pensiero verso un ricettivo punto d’arrivo, invece che, seguire un percorso tortuoso e labirintico e disperdersi tra ricordo e dimenticanza?

Tutto è comunque un’assoluta invocazione alle forze del Cielo, una richiesta dolente, atta ad inseguir le tracce di chi, per ritornare, invece, sempre più si allontana e… disperdendo tra i ciechi meandri dell’Oblio… le sue stesse orme, più non trova… cancellate dall’erosione del tempo… e… “su quell’abbrivio” sempre più avanti va… per mare o… da terra in terra… inseguito dal ricordo degli amici perduti, dei… “mostri” inumani… prove orribili… e sibillini enigmi, vinti con l’inganno… mentre… già tanti altri ancora, ne paventa, sempre più crucciato, nel completare il periplo del “Piatto Mondo”… immaginato da “filosofi” inesperti e non “infuturati”… non un pianeta ma… “coccio” di una “brocca” frantumata da un improvviso e violento capriccio degli dei… una periferia microcosmica dell’Universo… ancora sconosciuta ai più…

Vaga, dunque, sperando di arrivare infine a “tergo” dell’Origine… prima ancora che, per quel viaggio, il suo naviglio parta!

Pensiero… nostalgia?
Un progetto incompleto, interrotto da un imposto Dovere o da una Sorte ineluttabile?

Lei! È la Sposa del Mito… e… come tutte le spose… compagne d’Anima… è Mito essa stessa… emblematica figura femminile delle “attese”… che, tutte… le rappresenta.

Vediamola… l’interrogante polarità che percorre della propria vita il “cerchio”, tessendo e… disfacendo la trama malinconica dei giorni!

Murata, altera e inarrivabile da chi… per forza, la pretende. È lei che si affaccia, ogni sera, ad attraversare con lo sguardo l’Orizzonte, sugli spalti di pietra… affranta la notte, stanca… stordita dal liquore agrodolce della Vita che, poi nel rimpianto si fa amaro… e quando… il Dolore stesso, nel risalire al “piano nobile” della mente, ne vede gli effetti e… “prova pena”… tutto si “trasmuta”… nella Melancolia… o… in un’Insonnia tormentosa… così, infine, in quel tempo interminabile… giacciono inappagati… i sensi!

Donna o Regina… oggi ti chiedi, di quanta parte di tristezza è costituito il “balzello” da pagare per aver vissuto giorni felici, che ora brameresti rinverdire… e… mai vorresti, tra le spose degli eroi, per alleviarti l’animo, quella più trista, Andromaca, invidiar… nel piangere il suo amore e… che, chiuso il suo cuore al gelo… quelle preghiere al Cosmo mai più innalzerà…
… il sotterraneo “mondo” bevute tutte… ha già, del pianto muliebre, le sue salmastre stille.

Il Mito vive della sua stessa energia… si rinnova nel Tempo, ricreando se stesso e spesso perfezionandosi in nuovi modelli e archetipi… e resiste indomito all’azione del “setaccio” che lo depura, separandolo in maniera netta dagli stereotipi, mantenendo la sua pur virtuale funzione “numinosa”… ed è da interpretare anche come “Reminiscenza Secreta”, che attraversa il Tempo, rifiorendo, raffigurandosi nella mente.

Un…“déjà-vu”… un ancestrale “già visto” o già vissuto… che riappare ogni volta che l’azione umana si compenetra con eventi e trame simili, ricorrenti a livello esistenziale, sia dei singoli esseri che delle moltitudini.

Ogni essere è come una microscopica molecola… disperso nel pulviscolo della cosmica materia… e se ne rende conto, quando si affaccia… ad uno “spalto” per osservare, ad ogni imbrunire, se dal “sipario” del Cielo nell’attesa di un ritorno si affacci d’improvviso, quell’interrotta parte del “Divenire”…

Ed in risposta? C’è un letto “incastonato” tra le radici della terra su cui sono passati l’Amore, la Passione, la Gioia… e… l’abbandonarsi a piangere, in una casa… una reggia un dì ricca di splendori, invasa, da purificare da quelle estranee… gozzoviglianti negatività… mentre, lontano dagli occhi… altri… ma, vicini al cuore, sono davanti ad una “città” da espugnare, ad un mare da circumnavigare, a “mostri” da combattere… al “desio” di una terra ed una sposa dalle quali tornare…

Sempre Lei è quella che accarezza quelle virili sembianze, riprodotte da uno scultore rimasto ignoto… ah, se invece a plasmarle o a scolpirle nel marmo ne fosse stato autore quel Pigmalione!

… ora quel pianto d’amore potrebbe forse intenerire Afrodite e… allora sì che si potrebbe animare… trasformandosi in carne che respira, quella fredda materia!

Forte è la Nostalgia di chi attende, spendendo i suoi giorni nei tormentati tentativi della Mente e del Cuore, cercando, nel “groviglio” dei propri pensieri, una Forza adeguata per resistere al trascorrere del Tempo inesorabile ed… eliminare, in un gesto, i giorni dell’Assenza e… poi, ricongiungersi al filo spezzato del comune progetto esistenziale… sentirsi finalmente non più lontane od opposte bensì… congiunte polarità!

Ed ecco che, d’improvviso, gli occhi vogliono aprire l’iride ad una più lontana e “interna” percezione…

Volontà di attraversare il Tempo e lo Spazio…?
Oppure affidarsi alla tutela di quella Superiore “Onniveggenza” alla quale si dedicano i Templi, come insegnano i “moniti” incisi sulle pietre votive, che costellano le scalinate dell’Acropoli… e, dopo aver dedicate “offerte” ed “olocausti”, compenetrarsi nell’algida “Atarassia” degli idoli… o, più semplicemente, ascoltare il fremito che dà ogni alito di vento, imitando, come in una sensitiva “osmosi” con la Natura Madre di tutte le “cose”, i suoi amati cipressi…

E… in quella “Nostalgia del Ritorno” è proprio quella Genitrice… Anima del Mondo, che si sente parlare in risposta agli interrogativi… ne sente l’eco dentro lo scrigno del cuore… dove abita il suo struggente Sentimento… e si rivolge a Lei che, è donna, sposa… madre:

“Dentro di te è la Risposta… dentro di te è la Forza… dentro di te è l’Amore che tutto ciò che ti è caro tiene in Vita… anche quando la Materia si fa Spirito… anche Colui che lotta per ritornare…
Mantieni pronto il “filo” per riannodarlo al Divenire… esso non è lontano… e sta per riapparire… ed è… orbene… adesso…”

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Autore Vincenzo Cacace

Vincenzo Cacace, diplomato all'Istituto d'Arte di Torre del Greco (NA) e all'Accademia di Belle Arti di Napoli, è stato allievo di Bresciani, Brancaccio, Barisani, ricevendo giudizi positivi ed apprezzamenti anche dal Maestro Aligi Sassu. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1964, esponendo in innumerevoli mostre e collettive in Italia e all'estero, insieme a Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Ugo Attardi, e vincendo numerosi premi nazionali ed internazionali. Da segnalare esposizioni di libellule LTD San Matteo - California (USA), cinquanta artisti Surrealisti e Visionari, Anges Exquis - Etre Ange Etrange - Surrealism magic realist in Francia, Germania e Italia.