Home Rubriche Tracce dal meridione Mannaggia Jeppson!

Mannaggia Jeppson!

363
Jeppson


Download PDF

Fino agli anni Settanta, a Napoli e provincia, si udiva spesso questa imprecazione per qualcosa andata male

Chi, come me, ha superato gli ‘anta’ e ha vissuto tra Napoli e il suo hinterland, avrà sicuramente sentito l’imprecazione ‘Mannaggia Jeppson’, utilizzata da chi incappava in un ostacolo che mandava a monte i propri piani o, magari, subiva una semplice contrarietà.
Invocando Jeppson si evitava di chiamare a raccolta ‘i nomi di coloro che erano scritti sul calendario’ e di commettere, così, blasfemia.

Ma… da dove nasce questa imprecazione?

Hasse Jeppson, al secolo Hans Olof Jeppson, era un calciatore svedese, di ruolo attaccante, che, negli anni Cinquanta, vestì la maglia numero 9 del Napoli.

Per portarlo alla squadra partenopea dall’Atalanta, l’allora Presidente e Sindaco della città, l’armatore Achille Lauro, sborsò l’iperbolica cifra di centocinque milioni di euro!

Ecco perché, diventato, da subito, l’idolo dei tifosi, fu da loro ribattezzato ‘O Banco ‘e Napule.

Quando subiva un fallo da un avversario e finiva a terra non era raro che i suoi sostenitori affermassero, appunto:

è caduto il Banco di Napoli.

Jeppson fu un talentuoso calcatore capace di goal impossibili, ma altrettanto in grado di divorarne di semplicissimi, facendo arrabbiare i suoi fedelissimi dei quali era diventato croce e delizia.

Ecco che venne creato l’improperio ‘Mannaggia Jeppson!’ o anche ‘Uanema ‘e Jeppson!’

Disputò quattro campionati in maglia azzurra, segnando solo cinquantadue reti, quattro delle quali contro la sua ex squadra, l’Atalanta. Tuttavia, il Napoli disputò campionati al di sotto delle attese del Presidente Lauro, che incolpò anche e soprattutto il centravanti scandinavo, tanto che, nel 1957, lo cedette al Torino.

Ci sono tanti aneddoti su di lui, ne accenniamo qualcuno.

Nel 1953, sotto falso nome, partecipò al torneo di tennis organizzato dal Circolo Napoletano e, sotto gli occhi del futuro Direttore della Gazzetta dello Sport, Gino Palumbo, sconfisse per 6 – 3, 6 – 4, Hermann, un professionista tedesco che militava anche in Coppa Davis.

Dopo il ritiro dall’attività agonistica, rimase in Italia, coltivando la sua passione per il tennis e dedicandosi alle sue attività imprenditoriali.

Ci ha lasciati nel 2013, ma il suo mito resisterà per molti anni ancora.

Mannaggia Jeppson… potevo trovare un finale migliore!

Print Friendly, PDF & Email

Autore Mimmo Bafurno

Mimmo Bafurno, esperto di comunicazione e scrittore, ha collaborato con le maggiori case editrici. In uscita il suo volume "Image EDITING", attualmente collabora con terronitv.