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Inclusione e diversità, tappe della leadership futura – II parte

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La leadership è l’abilità di tradurre la visione in realtà.
Warren Bennis 

I leader che promuovono la diversità cercano attivamente di reclutare e mantenere una forza lavoro diversificata, riconoscendo che questa porta ad una maggiore creatività e innovazione.

La diversità non riguarda solo aspetti come etnia, genere o disabilità, ma anche differenze di pensiero, esperienza e approccio alla vita.

Inclusività e diversità sono fondamentali per creare ambienti di lavoro e di apprendimento in cui ogni individuo possa prosperare e contribuire al successo collettivo. Sono valori che dovrebbero essere coltivati sia a livello personale che organizzativo. Inquadriamoli questi valori, alcuni ovviamente.

Cultura di Accoglienza

Il bene che permane, che resiste, che si eleva. È il filo conduttore profondo di tante, forse di tutte, le storie di accoglienza.

Che il bene accada e si sviluppi con pazienza nel tempo è soprattutto un dono, ma passa anche attraverso il nostro lavoro, il nostro impegno, il nostro io che si mette in gioco con tutta l’ampiezza della sua forza nell’accogliere tutto ciò che ci può sembrare diverso, lontano dal nostro essere.

Serve anche sviluppare un percorso interno al nostro mondo professionale che tenga conto delle urgenze della società civile, promuovendo un attivismo fatto di iniziative di inclusione e di connessione tra il rispetto e l’accettazione di ogni nuova espressione. Interagendo e integrando ogni pensiero, ogni idea, ogni gesto. Portando fuori dalle nostre stanze quello che abbiamo imparato dentro.

Empowerment

Accettarsi senza sfidarsi, comprendersi senza pretendere, conquistarsi senza escludersi. La stima non te la regala nessuno: è un arrampicarsi costante sulla volubilità del prossimo, uno scalare teso a farsi largo dentro i pensieri degli altri, senza offendere la propria identità, attraversando con tenacia ogni ostile compiacimento.

Avere obiettivi chiari, prendendo il controllo di noi stessi, imprimendo, con consapevolezza, una direzione che possa abbracciare i punti di vista di tutti, senza mai, però, perdere fiducia nel proprio lavoro.

È lo specchio delle nostre possibilità, la nostra autonomia a dedicarsi ogni sacrificio, vincendo le proprie paure, costruendo una rete di supporto. Con coraggio, incoraggiando. Perché certi valori ci guidano nel nostro agire quotidiano così come nel compiere le grandi scelte della nostra vita.

Diversità e inclusione

Comprendere chi mi sta di fronte senza alcuna punteggiatura senza un muro senza artifici. La diversità, l’equità e l’inclusione sono diventati temi centrali nel mondo del lavoro e nelle strategie aziendali moderne. Questi tre principi sono considerati fondamentali per creare ambienti di lavoro più giusti, produttivi e innovativi.

Con tolleranza bisogna costruire un modello professionale unico nella sua varietà, accettando e valorizzando ogni differenza come fosse un’unità di diversità indipendente da ogni pregiudizio e da ogni complessità.

Includendo il senso di appartenenza al nostro punto di vista, potremmo solo arricchirci e spegnere ogni minaccia di vedere un futuro con un solo sguardo, accogliendo l’abbondanza della differenza, mostrando i frammenti del mondo in una sola trama del magnifico mosaico di chi siamo e di chi saremo.

Equità

Essere uguali significa essere rispettati nei propri doveri e, soprattutto, nei propri diritti. È un concetto che va oltre l’uguaglianza, perché richiede un passo ulteriore: tutti devono avere le stesse opportunità. Al di là di ogni apparenza, al di là di ogni ideale e di ogni competenza.

Solo fornendo a tutti la stessa possibilità di arrivare al punto di arrivo, valorizzeremo le reali differenze che arricchiscono la bellezza dell’insieme, tutelando le libertà di tutti, di chi può e di chi ci prova, si può costruire una visione empatica dell’uno e dell’altro.

Il punto di forza delle aziende deve partire da un concetto basico: le diversità includono una necessità straordinaria, ovvero quella di potenziare l’unicità di ciascuno di noi, rendendo virtuoso la singolarità, collaborando fattivamente e in maniera trasparente a dare priorità alla diversità dei gruppi, promuovendo una leadership inclusiva.

Linguaggio inclusivo

L’inclusività di genere è un processo complesso e graduale, che passa anche tramite il modo in cui ci esprimiamo. È difficile imporre a una società di parlare o scrivere in un determinato modo; per contro, piccoli cambiamenti quotidiani possono pian piano arrivare a influenzare la lingua e la società. Noi e il nostro mondo lavorativo.

Perché le lingue sono un potente strumento di cambiamento sociale: seguono i mutamenti del tempo e riflettono la sensibilità che ci attraversa. Discriminare mina la nostra intelligenza, il nostro appartenere ad un mondo in costante evoluzione.

Infatti, se il nostro dialogo definisce il nostro modo di essere sul posto di lavoro, è importante pensare in modo critico alle aspettative e allo status quo che stiamo generando.

Essere conscio dei propri pregiudizi linguistici e dei presupposti culturali è un esercizio di empatia, che può darci conforto nel generare inclusione e aumentare la diversità in azienda.

Per scongiurare l’imposizione di una gerarchia linguistica fondata su certe peculiarità della maggioranza, è dunque importante apportare modifiche allo stile di comunicazione quotidiano. Magari prima pensando.

Solidarietà

È un sentimento di fratellanza e mutuo sostegno che nasce dalla presa di coscienza di essere parte di una comunità. La solidarietà si esprime in un comportamento altruistico, volto ad aiutare chi ne ha più bisogno e ad adoperarsi per il bene degli altri.

Solidarietà deve significare comprensione delle esigenze quando ci si rende conto che una persona ha modificato le proprie urgenze, essere solidali per consentire ad ognuno di esprimere all’interno del team o altrove il proprio potenziale; assistenza in caso di sopravvenuta necessità essere solidali significa fare sentire il lavoratore parte di una realtà che è fatta di tutela e servizi a supporto; condividere le responsabilità per gli impegni assunti senza necessariamente alcun ritorno in termini di riconoscimento personale.

Integrazione

Rappresenta la costruzione di nuovi legami tra cose e persone per il raggiungimento di nuovi obbiettivi. Integrare vuol dire espandere le proprie conoscenze creare nuovi rapporti che devono essere in simbiosi con quelli già esistenti. È alla base della crescita di ogni società che vuole evolvere e migliorare la propria qualità della vita.

Le leggi europee e italiane vietano la discriminazione e, al contempo, la morale di una società avanzata ci chiede maggiore inclusione. Per questo motivo, anche le organizzazioni sono chiamate a dotarsi di strumenti concettuali per comprendere i fenomeni sociali in atto e diventare più inclusive.

Ecco perché si sta puntando sempre di più sul Diversity Management. Ciò significa, per un’organizzazione, promuovere strategie di reclutamento e gestione delle risorse umane che mirano alla valorizzazione delle diversità: di genere, origine etnica, età, abilità fisiche, orientamento sessuale, identità di genere.

L’ipotesi che sta alla base del Diversity Management è che una gestione della forza lavoro centrata sull’inclusione e sulla promozione della diversità offra ad aziende e amministrazioni pubbliche una serie di vantaggi competitivi: incentivo al cambiamento, valorizzazione dei talenti, spinta a trovare soluzioni innovative, capacità di rispondere all’eterogeneità di clienti e mercati, aumento del commitment dei dipendenti, valorizzazione dei background formativi e di esperienza, creazione di un ambiente di lavoro più armonioso.

In un mondo che vive un continuo e rapido mutamento, il concetto di leadership è chiamato a una profonda trasformazione, a una rivisitazione che vede i leader non più come semplici gestori, ma come veri e propri architetti del futuro.

Il nuovo millennio porta con sé sfide inedite e complesse, domande inaspettate e una ridefinizione dei paradigmi che hanno guidato il mondo degli affari per decenni.

I leader del XXI secolo sono immersi in un tessuto sociale ed economico in perenne evoluzione, un universo in cui l’innovazione, l’empatia, la sostenibilità e la responsabilità sono diventati i pilastri su cui costruire il successo.

Questa nuova visione della leadership richiede non solo una comprensione acuta della realtà contemporanea e delle sue dinamiche, ma anche una capacità unica di connettersi con gli altri, di incarnare valori etici e di navigare con saggezza e determinazione attraverso le acque tumultuose del nostro tempo.

Diventa il tipo di leader che le persone seguono volontariamente; anche se non hai né il titolo né la posizione per farlo.
Brian Tracy 

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Autore Massimo Frenda

Massimo Frenda, nato a Napoli il 2 settembre 1974. Giornalista pubblicista. Opera come manager in una azienda delle TLC da oltre vent'anni, ama scrivere e leggere. Sposato, ha due bambine.