Indipendentemente dai pregiudizi razziali
Per quale motivo sono sempre stato, e continuo ad essere, dalla parte dei più deboli?
Semplicemente perché ne conosco la condizione.
Quanto più le persone che vengono governate si sentono inferiori e tanto più i governanti rafforzano il proprio sentimento di unità e di superiorità.
Oggi, nei paesi civilizzati, nessuno si sognerebbe di credere ancora che esistano le razze ma vogliamo pure fare finta che tale mito perverso esista per davvero?
Ebbene, questo non giustificherebbe comunque speciali diritti politici a taluni a scapito di altri anzi, al contrario, dovrebbe comportare una maggiore presa di responsabilità morali a difesa delle razze inferiori e non a favore dello sfruttamento.
O forse che chi è superiore dal punto di vista intellettuale, per esempio, debba sentirsi in diritto di sfruttare coloro che vivono nell’ignoranza per non avere avuto le stesse opportunità di studiare?
Tali pretese moraliste dimostrerebbero soltanto quanto biasimevole e per nulla seria sia stata l’educazione ricevuta da individui pregni di fini arguzie ma privi di anima.
Sarebbe buona cosa rendere coscienti, tali persone, dei loro limiti e della loro pochezza.
Chi si sente superiore, infatti, se lo è veramente, dovrebbe aiutare coloro che non hanno avuto la stessa fortuna e che, a causa di ciò, si disistimano e vivono nell’emarginazione.
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Autore natyan
natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.
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