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Wiki Giornalismo… Noi siamo Cittadini Giornalisti

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Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione, e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e frontiera.
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – Art. 19

Nel mio precedente articolo cerco di richiamare l’attenzione di qualche lettore sul tema ‘Libero Pensiero e Libertà di Pensare nell’Era Digitale’. A riguardo mi piace introdurre un nuovo fenomeno che inizia a farsi strada con la diffusione della Cultura Digitale: la possibilità anche per il semplice Cittadino di poter esercitare in maniera più efficace, di quanto gli fosse consentito nell’Era Analogica, il suo Diritto di Cronaca.

Così come sancito nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo anche l’Ordinamento italiano, articolo 21 della Costituzione Italiana, include il Diritto di Cronaca (di informare) tra le Libertà di manifestazione del Pensiero.

Il Diritto d’informare consiste nel Diritto a pubblicare e a diffondere tutto ciò che è collegato a fatti e avvenimenti di interesse pubblico o che accadono in pubblico.

Centinaia di milioni di persone fino a qualche anno fa non erano in grado di essere ascoltate per le loro opinioni nell’esercizio del loro Diritto di Cronaca, oggi hanno la potenziale possibilità di essere ascoltati, visti o letti da altre centinaia di milioni di persone.

Quando un Cittadino genera e riporta una notizia fondata, un’informazione di pubblico interesse, ecco che diventa un Attore della Società dell’Informazione, spesso inconsapevolmente. Quando invece è conscio di voler generare e riportare diventa un Attore di qualcosa che potremmo inquadrare nella cornice di una nuova forma di giornalismo: un Cittadino Giornalista del Citizen Journalism.

Con sempre maggiore frequenza ci stiamo rendendo conto che gente comune commenta storie, o fornisce risorse aggiuntive oppure approfondimenti alle notizie o alle informazioni che circolano nell’ambito dei media mainstream, questo è il caso del ‘Giornalismo Partecipato’ una variante del Citizen Journalism.

Nei primi anni in cui tale fenomeno iniziava a manifestarsi, i ‘cittadini giornalisti’ venivano palesemente scoraggiati, spesso volte derisi dai professionisti dei media. Oggi blogger, giornalisti dilettanti, appunto cittadini giornalisti, non solo sono invitati a fornire feedback sugli articoli prodotti dai professionisti giornalisti oppure dagli opinionisti, ma, spesso, sono anche sollecitati a prendere parte e contribuire alle ricerche d’inchiesta che riguardano questi articoli.

Wiki Giornalismo

Giornali e riviste online pubblicano non solo fotografie, ma anche articoli dei loro lettori.
Il ruolo del Citizen Journalism nella nuova Società si rafforza giorno per giorno. Ed è così che da qualche tempo capita che anche i network TV inizino ad impegnarsi per fornire supporto tecnico ai cosiddetti ‘Cittadini videoreporter’ che procurano alla Rete i loro contenuti User Generated Content.

Dunque non è difficile rendersi conto che una delle cose più importanti che si sta affermando con l’evoluzione del Citizen Journalism è il fatto che i grandi media, le organizzazioni tradizionali che una volta erano le sole preposte alla produzione e alla distribuzione delle informazioni stanno perdendo il loro monopolio sulla gestione delle Notizie e dell’Informazione.

Si apre al mondo il giornalismo interattivo, un nuovo tipo di giornalismo che consente ai consumatori di contribuire direttamente alla costruzione delle storie e delle notizie di cronaca. Attraverso le tecnologie del web 2.0, i giornalisti possono sviluppare un’interazione collaborativa con il loro pubblico partecipativo. Il Digitale andrà a cambiare sia il modo di informare che quello di informarsi in risposta ad un bisogno che cerca sempre più soddisfazione tra i Cittadini del XXI secolo.

Il docente in Media, Comunicazione e Giornalismo all’Emerson College di Boston, Janet Kolodzy, esprime la sua definizione di Citizen Journalism con la seguente riflessione:

Un cittadino giornalista è colui che gioca un ruolo attivo nel processo di raccolta, di reporting, di analisi e di diffusione di notizie e di informazioni. Persone senza una effettiva esperienza giornalistica possono utilizzare la tecnologia moderna (computer, software ed internet) per condividere le loro opinioni, i loro argomenti, le loro critiche, diffondendoli su piattaforme media sempre più disponibili ed efficaci.

Stuart Allan, Preside della scuola di Giornalismo, Media e Studi Culturali dell’Università di Cardiff, spiega:

Chiunque abbia qualcosa da dire ed abbia accesso al software giusto può essere cronista ed editore, un esperto osservatore di quegli eventi sia piccoli che grandi che contraddistinguono la vita quotidiana delle persone.

L’Accademico ricercatore nel campo dei Nuovi Media, Andrew Lih, dell’University of Southern California, classifica i Wiki nella categoria del Giornalismo Partecipativo, che comprende anche i blog e modelli di Giornalismo Cittadino.

Wiki Giornalismo

Cos’è un Wiki?

Una applicazione web basata, un software che permette la creazione, la modifica e l’illustrazione collaborativa di pagine all’interno di un sito web, un software collaborativo che ottiene nella sua applicazione come risultato una Raccolta di documenti ipertestuali, contenuti user generated, che può essere aggiornata dai suoi stessi utilizzatori e i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che hanno accesso alle informazioni memorizzate su una base di dati.

Nell’articolo succitato chiudevo la riflessione introducendo la necessità di avviare un processo di costruzione di una efficace Intelligenza Collettiva.

Un Wiki

può fungere da verità collettiva di un Evento, descrivendo le centinaia di punti di vista cercando una via per rappresentare la verità oggettiva della circostanza (…) I wiki consentono alle operazioni di costruzioni e diffusione di notizie di coprire efficacemente questioni su cui esiste una gamma di opinioni così ampia che sarebbe difficile, se non impossibile, da riassumere efficacemente in un solo articolo. Gli esempi potrebbero includere problemi di trasporto locale, esporre i problemi delle comunità locali, descrivere le esperienze di un grande evento come un festival musicale o una marcia di protesta, etc etc (…) Le organizzazioni preposte alla costruzione e diffusione dell’Informazione disposte ad aprire piattaforme Wiki al proprio pubblico possono anche trovare un modo per identificare le preoccupazioni delle loro comunità.

Osserva Eva Dominguez, giornalista, ricercatrice del Consiglio delle Ricerche spagnolo nel campo dei nuovi media: Wikipedia

riflette quale conoscenza sia più condivisa, dato che sia il Contenuto che le proposte per le voci sono fatte dagli stessi utenti (…) Internamente alle Organizzazioni, i WIKI potrebbero consentire alle operazioni giornalistiche di coordinare e gestire una storia complessa che coinvolge numerosi giornalisti: i giornalisti sono in grado di collaborare modificando una singola pagina web a cui tutti hanno accesso. Le organizzazioni di notizie interessate alla trasparenza potrebbero anche pubblicare dei Wiki-Live in diretta alla fonte della notizia mentre si sviluppa l’Evento di Cronaca, mentre lo spazio di discussione che accompagna ogni voce ha anche il potenziale per creare un dialogo produttivo con gli Utenti.
https://en.wikipedia.org/wiki/Wiki_journalism

I conservatori e i detrattori di un’informazione partecipata, di una futura Informazione effettivamente Democratica, almeno in linea teorica, si pongono ovviamente con forti riserve di fronte allo sviluppo e alla diffusione di progetti di Giornalismo partecipato.

Vandalismo (cfr. bufale e fake news), Autorevolezza delle Notizie e Responsabilità Civile e Penale degli editori sono gli argomenti di contrasto messi in campo.
Questo sarà il tema di una mia prossima riflessione.

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Autore Vittorio Alberto Dublino

Vittorio Alberto Dublino, giornalista pubblicista, educatore socio-pedagogico lavora nel Marketing e nel Cinema come produttore effetti visivi digitali. Con il programma Umanesimo & Tecnologia inizia a fare ricerca sui fenomeni connessi alla Cultura digitale applicata all’Entertainment e sugli effetti del Digital Divide Culturale negli Immigrati Digitali. Con Rebel Alliance Empowering viene candidato più volte ai David di Donatello vincendo nel 2011 il premio per i Migliori Effetti Visivi Digitali. Introducendo il concetto di "Mediatore della Cultura Digitale" è stato incaricato docente in master-post laurea.