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Consiglio Campania approva PUAD e Piano crematori

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Arriva l’ok per il Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo con finalità turistico – ricreative ed il Piano per il coordinamento e la realizzazione dei crematori

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Campania.

Il Consiglio regionale della Campania ha approvato a maggioranza il Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo con finalità turistico ricreative.
La delibera descrive i 503 km di costa campana, le interrelazioni tra il PUAD e il Piano paesaggistico regionale, la classificazione delle aree, manufatti, pertinenze e specchi acquei, la balneabilità con l’indicazione del coefficiente connesso al riconoscimento ‘Bandiera Blu’ e al monitoraggio delle acque di balneazione; disciplina i Piani attuativi di utilizzazione delle aree del demanio marittimo, PAD, che i Comuni devono adottare entro 240 giorni dalla approvazione del PUAD ed in coerenza con esso.

Si prevede, altresì, una percentuale del 30% di arenili e delle altre superfici demaniali utilizzabili destinata a spiagge libere.

Il provvedimento disciplina, tra l’altro, la procedura per il rilascio delle Concessioni Demaniali Marittime da parte dei Comuni, sentite anche le associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale, e prevede, che, ai fini dello sviluppo del turismo e dell’economia regionale, i Comuni possono prevedere la destagionalizzazione dell’utilizzo del demanio marittimo per finalità turistico – ricreative, fatto salvo il parere della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, che dovrà prevedere il mantenimento della struttura oltre la stagione balneare.

Il Consiglio ha, altresì, approvato il Piano regionale di coordinamento per il rilascio delle autorizzazioni regionali alla realizzazione dei crematori da parte dei Comuni.

Esso prevede quattro crematori da collocare nell’area della Città Metropolitana di Napoli, di cui due templi crematori collocati nell’area cimiteriale di Poggioreale – Napoli, uno già esistente e uno in fase di installazione, in riscontro alla densità abitativa, oltre un milione di abitanti, e ulteriori due templi crematori, in considerazione del numero di abitanti dell’intera provincia di Napoli, in area diversa dal territorio cimiteriale della città di Napoli – ed almeno 1 dei due nuovi impianti dovrà essere nel territorio comunale del capoluogo e/o aree limitrofe; tre templi crematori da collocare nell’area cimiteriale dei comuni della provincia di Salerno, di cui due già esistenti nei comuni di Cava de’ Tirreni e Montecorvino Pugliano e il terzo ancora da installare, a fronte della vasta estensione territoriale della provincia – nel territorio comunale del capoluogo e/o aree limitrofe; due templi crematori da collocare nell’area cimiteriale di due comuni della provincia di Caserta, di cui uno già esistente nel comune di Castel Volturno e uno ancora da installare, a fronte della estensione territoriale ed abitativa

– nel territorio comunale del capoluogo e/o aree limitrofe; due templi crematori da collocare nell’area cimiteriale di due comuni delle provincie di Avellino e Benevento, uno già esistente nel comune di Domicella – AV e uno ancora da installare nell’altra provincia, per numero inferiore di abitanti ma per estensione territoriale.

Su parere della Consulta regionale delle attività funerarie, nell’area Metropolitana di Napoli e nelle aree cimiteriali delle province di Salerno e Caserta, gli impianti crematori ancora da realizzare andranno collocati nell’area sud dei rispettivi capoluoghi e saranno coerenti con quanto previsto dal Piano territoriale di coordinamento provinciale e con i Piani regolatori dei Comuni interessati.

Il Piano regionale di coordinamento per la realizzazione dei crematori definisce, inoltre, le caratteristiche generali e la normativa dei templi di cremazione.

In particolare, si prevedono i seguenti criteri:

– l’efficienza: il raggiungimento di 1200 cremazioni/linea/anno, l’alta redditività in funzione di un adeguato bacino di utenza che tenga conto della popolazione residente, del tasso di mortalità, dell’entità della scelta crematoria, nonché in funzione del bisogno di cremazione dei resti delle esumazioni ed estumulazioni;

– la tecnologia: l’impianto deve utilizzare la migliore tecnologia disponibile per l’abbattimento dell’emissione in atmosfera;

– la sostenibilità ambientale: non è ammessa la realizzazione di impianti/linee la cui fonte energetica sia elettrica;

– le zone sottoposte a vincolo paesaggistico o in sedi oggetto di Patrimonio UNESCO; gestionali: non è ammessa la realizzazione di impianti che non abbiano almeno due linee ed il cui utilizzo non avvenga su più di un turno lavorativo al giorno/gg.

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