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Massoneria: summa iniziatica

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Massoneria


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Il corpus simbolico della Massoneria ha attraversato le ere per diventare qui ed ora, completamente nostra.

La forza dei suoi simboli e della sua potenza spirituale è come un big bang iniziatico che azzera il nostro sapere profano e ci riporta, in Camera d’Apprendista, all’età simbolica di tre anni, donandoci una “potenza” che dovremo trasformare in atto.

La vera Massoneria, quella conosciuta in prima persona nel lavoro di Loggia, azzera luoghi comuni, leggende, falsi miti, pregiudizi. La Massoneria è un’esperienza partecipativa ed insieme squisitamente individuale. Tutta da vivere, da imparare, da sentire, da elaborare. In proprio, con il proprio spirito, la propria anima, il proprio corpo.

La Massoneria ha attraversato lo sviluppo e le cadute di civiltà che sembravano incrollabili, restando sempre uguale a se stessa e diventando sempre diversa. Risorgendo dalle ceneri come la Fenice e rivelandosi continuamente in innumerevoli epifanie.

Qui in questo Tempio, nei nostri riti, trapela la potenza del monoteismo di Amenofis, il mito solare di Osiride e della sua sposa Iside. Qui riecheggia, nella voce del Maestro Venerabile, la saggezza di Re Salomone. Qui Hiram Abif, figlio di una vedova della tribù di Nèftali, continua ad organizzare gli operai e le maestranze per la costruzione infinita del Tempio.

Non solo: l’esoterismo romano in Massoneria, ha lo sguardo bifronte di Giano che si riflette nella celebrazione del Solstizio d’inverno. Ancora: nel corso del rito di iniziazione ad Apprendista abbiamo udito suoni edili e metallici di Officina. Gli stessi suoni dei Collegia Artìficum e dei Collegia Fabrorum che eternamente riecheggiano cupi e festosi nel Tempio.

In un altro spazio parallelo, il cuore greco del mediterraneo riaccende in questo Tempio il fuoco sacro dei misteri orfici ed eleusini. Peana e Ditirambi ripetono incessanti il motto “conosci te stesso”, gnomize sé autòn, gnomize sé autòn…

Naturalmente anche il mondo moderno è vivo e presente nei Templi massonici, preannunciato dai Maestri Comacini e dai Costruttori di cattedrali, non semplici edifici religiosi, ma misteriosi libri di pietra dove Gesù trionfa senza mai spezzare il legame con Mosè e con la filosofia di Ermete.

Ecco la carta di Colonia del 1535. Da qui in poi le Logge accolgono uomini come noi, all’inizio medici e cappellani, non strettamente esperti nell’arte muratoria, purché di elevata moralità, cultura e laboriosità. Erano e sono i cosiddetti “liberi e valenti Muratori franchi e accettati”.

In questa chiave di lettura la costituzione della Gran Loggia inglese del 24 giugno 1717 è solo la parte emergente di un immenso iceberg, la cui estensione e profondità sono parametri spesso sconosciuti agli stessi iniziati

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Autore Hermes

Sono un iniziato qualsiasi. Orgogliosamente collocato alla base della Piramide. Ogni tanto mi alzo verso il vertice per sgranchirmi le gambe. E mi vengono in mente delle riflessioni, delle meditazioni, dei pensieri che poi fermo sul foglio.