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Massoneria: l’arte del ben pensare

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1° Sorvegliante: “Per edificare Templi alla Virtù, scavare oscure e profonde prigioni al vizio e lavorare al Bene ed al Progresso dell’Umanità.”
Rituale d’apertura dei Lavori in Primo grado

Il poliedrico Vittorio Dublino, Digital Storyteller e VFX Producer, candidato più volte, e vincitore di un David di Donatello, in un brillante post su Facebook parla della cosiddetta ‘Regola del decimo Uomo’, banalmente conosciuta come approccio dell’Avvocato del Diavolo, tecnica che viene usata per contrastare gli effetti dannosi del cosiddetto Pensiero di Gruppo che spesso rischia di diventare pensiero convenzionale, o, peggio, nelle nostre società di massa, pensiero unico.

Dublino scrive:

Il Pensiero di Gruppo emerge in situazioni di comunanza sociale composte da Persone che si caratterizzano per avere scale di valori simili tra loro, le persone all’interno del gruppo ‘si piacciono’ e tendono a respingere qualsiasi iniziativa che viene percepita come un potenziale elemento di disturbo al mantenimento dell’equilibrio del Gruppo; i singoli membri del gruppo non vogliono far affondare la barca, perché ciò potrebbe portare a danneggiare le loro relazioni personali che intraprendono con gli altri componenti del gruppo, per questo non è raro osservare tentativi tesi a ridicolizzare i pensieri del dissenso.

L’osservazione, interessantissima perché assolutamente focale e pertinente al potenziale carattere formativo del percorso latomistico, è una ghiotta occasione per allargare il tema e tentare di capire, per sommi capi, se la Massoneria sia oggi in grado di porsi, come già avvenuto in passato, come un think tank operativo che attingendo al proprio nucleo iniziatico possa portare innovazione di pensiero alla crescita del mondo contemporaneo.

In questo approfondimento ‘flash’ affronterò il tema dei prerequisiti psicoattitudinali necessari per realizzare concretamente tale possibilità nella relazione di gruppo.

Il senso critico interno/esterno (decimo uomo, autocoscienza, auto-osservazione, coscienza – specchio, esercizio dello stop di gurdjieffiana memoria) è fondamentale nello sviluppo iniziatico del “progetto uomo”.

Ogni elemento dei componenti costitutivi dell’essere umano deve bilanciare l’altro in una continua ricerca di equilibrio dinamico. Il “pensiero del gruppo”, così come illustrato da Dublino, è un chiaro esempio di “metallo” condizionante, di pensiero comune appiattito e falsamente rassicurante. Il prestito di uno psichismo “estraneo”, sprofondato ed installato negli spazi più reconditi della mente.

Altro, per fortuna, è il pensiero degli individui che entrano in sana e feconda relazione tra loro e che può trasformarsi in contaminazione critica e costruttiva, dove ognuno accoglie ed elabora, nel rispetto della propria identità, le posizioni, gli spunti, i diversi punti di vista, fino a costruire un pensiero più ampio, creativo ed avanzato secondo il ben noto modello trinomiale ermetico padre – madre – figlio.

L’unico vero pericolo è l’incontro, in Loggia, con un pensiero competitivo, divisivo, aggressivo, anarchico e sfrenato, generato da individui con un basso grado di sviluppo evolutivo. Frutto amarissimo e condizione assai diffusa originata da disfunzioni formative, pigrizia mentale, infantilismo, paranoia e solipsismo egoistico.

Tutti fattori che minano la capacità di ragionare e lavorare insieme per il bene comune, tema oggi più che mai primario, in un contesto come quello attuale in cui siamo minacciati da catastrofi collettive in grado di mettere in pericolo la sopravvivenza dell’umanità stessa.

Da ciò la necessità di accogliere all’interno degli Ordini iniziatici bussanti con rigorosi prerequisiti di sano, o almeno accettabile, sviluppo dell’ego.

Come scrive Rémi Boyer su “La Franc-Maçonnerie – Une spiritualité vivante”:

Alcune società iniziatiche sono terapeutiche. Ma non quelle di tipo massonico. Per quanto riguarda gli ordini massonici o affini, non dovremmo mai accettare, anche in una struttura esterna, una persona in difficoltà.Tale persona rientra nella competenza della psicoterapia o della psichiatria.

D’altra parte, una società iniziatica esterna ha una funzione di conciliazione. Contribuisce ad aiutare la persona a riconciliarsi con se stessa, il suo ambiente, il mondo, il suo mondo.

Supponiamo che sia più facile avvicinarsi alla ricerca quando la persona è stabilizzata, quando il “me” è costruito. Prima di sconfiggere la persona, la stessa deve essere completata. (…) Una loggia resiste male all’ingresso di una persona sbilanciata. È un catalizzatore, un dinamizzatore di potenziali disfunzioni nel gruppo.

Mai come in questo passaggio storico, in un mondo sempre più collegato, globale, interdipendente, dove “il minimo battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”, è fondamentale bilanciare il senso di libertà ab-soluta, narcisistica, con il senso del bene comune per elaborare insieme soluzioni nuove ed efficaci.

Proprio oggi mi ha colpito una frase citata da un sito francese dedicato a studi massonici:

Et si la liberté et l’égalité se font la malle N’oubliez pas… il nous reste la Fraternité.

E se libertà e uguaglianza si facessero male a vicenda non dimenticare… abbiamo ancora la Fratellanza.

Ma quella Fratellanza non la dobbiamo applicare ad una singola Loggia. Ad una famiglia, ad un gruppo particolare, chiuso ed autoreferenziale. Ma a tutta l’Umanità. Per realizzare l’Adam Kadmon Universale. Nessuno si salva da solo.

 

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Autore Hermes

Sono un iniziato qualsiasi. Orgogliosamente collocato alla base della Piramide. Ogni tanto mi alzo verso il vertice per sgranchirmi le gambe. E mi vengono in mente delle riflessioni, delle meditazioni, dei pensieri che poi fermo sul foglio.