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Massoneria, iniziazione e contro-iniziazione

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Massoneria


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Tra veri fratelli e falsi massoni

In un precedente articolo abbiamo descritto, attraverso un racconto, ovviamente metaforico, l’iniziazione.

Argomento già affrontato, anche se marginalmente, in precedenti scritti.

Poco, o niente, invece, abbiamo parlato di contro-iniziazione, un concetto poco indagato, almeno ai nostri tempi, in cui tutti si fregiano, anche per motivi più o meno futili, dell’etichetta di iniziato.

O si definiscono esoteristi, a che titolo, non lo sapremo mai.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza, su esoterismo, iniziazione, contro-iniziazione, concetti profondamente legati.

Per quanto ci sia possibile, ovvio.

Il termine esoterico ha come etimo il greco ἐσωτερικός, derivazione di ἔσω, ovvero dentro.

Nel dizionario online della Treccani troviamo la seguente definizione:

Nel linguaggio filos., detto dell’insegnamento riservato dagli antichi filosofi greci e spec. da Aristotele ai soli discepoli (contrapp. a exoterico o essoterico); libri e. (o acroamatici), i libri aristotelici di argomento più strettamente scientifico scritti per i discepoli, i soli pervenuti sino a noi; come s. m., gli e., i discepoli stessi. Analogam., nei misteri antichi, riti e., quelli riservati ai soli iniziati e la cui conoscenza non era comunicata ai profani; in teosofia, cristianesimo e., il cristianesimo degli iniziati, in contrasto con quello essoterico delle Chiese.

La conoscenza esoterica, dunque, è quella riservata ai soli discepoli.

Prevede un eso, dentro, contrapposto ad un exo, esterno.

Del resto, come scriveva Steiner:

Queste scuole vengono chiamate occulte; e l’insegnamento che si impartisce in queste scuole si chiama insegnamento occulto.
Rudolf Steiner – Iniziazione

Differenza per la quale è improbabile definirsi esoteristi se non si fa parte di nessuna istituzione od ordine che tramanda dei saperi riservati ai soli adepti.

Nessuna “scuola”, per mantenere la definizione di Steiner.

Non lo si diventa per aver letto qualche libro, non importa se scovato su qualche bancarella, reperito nello scaffale di qualche prestigiosa libreria o acquistato online.

“Eso” a cosa?

Il discorso, come ben si può immaginare, è legato all’iniziazione.

Per diventare “eso”, di solito, si deve essere accettati, si è sottoposti ad un rito iniziatico, appunto.

Sul perché alcune conoscenze siano ritenute “ristrette”, facciamo riferimento sempre a Steiner.

Tale denominazione si presta naturalmente a malintesi; chi la ode può facilmente essere indotto a credere che gli uomini capaci d’impartire tale insegnamento vogliano rappresentare una classe specialmente privilegiata, che trattiene arbitrariamente il proprio sapere dai vuoi simili.
Rudolf Steiner – Ibidem

Perché esiste una legge naturale per tutti gli iniziati, che li spinge a non negare a nessun vero aspirante la conoscenza che gli è dovuta.
Ma vi è pure un’altra legge altrettanto naturale, che inibisce che venga comunicato alcunché della conoscenza occulta a chi non ne sia degno.

E un iniziato tanto più è perfetto, quanto maggiore severità pone nell’osservare queste due leggi.
Rudolf Steiner – Ibidem

Non ci dilunghiamo oltre, al momento ci preme incentrare il discorso su altre riflessioni.

Innanzitutto, cosa intendiamo per iniziazione.

Potremmo fare ancora riferimento a Steiner, ma ci sembrano altrettanto illuminanti dei passaggi di Guénon

Negli alti gradi della Massoneria scozzese, vi sono due motti il cui senso si riferisce a qualcuna delle considerazioni da noi esposte in precedenza: uno è Post Tenebras Lux e l’altro Ordo ab Chao; in verità, il loro significato è così strettamente connesso da essere quasi identico, quantunque il secondo sia forse suscettibile di un’applicazione più estesa. Si riferiscono, infatti, entrambi all’illuminazione iniziatica, il primo direttamente e il secondo come conseguenza, poiché è la vibrazione originale del Fiat Lux che determina il principio del processo cosmogonico per cui il caos sarà ordinato al fine di diventare il cosmos.
René Guénon – Considerazioni sulla Via Iniziatica

Perché questo caos possa cominciare a prendere forma e ad organizzarsi, è necessario che gli sia comunicata una vibrazione iniziale dalle potenze spirituali che la Genesi ebraica designa come gli Elohim; questa vibrazione è il Fiat Lux che illumina il caos, e che è il punto di partenza necessario per tutti gli sviluppi ulteriori; dal punto di vista iniziatico, questa illuminazione è precisamente costituita dalla trasmissione dell’influenza spirituale di cui abbiamo parlato.

Così, in virtù di questa influenza, le possibilità spirituali dell’essere non sono più la semplice potenzialità che erano prima; esse sono diventate una virtualità pronta a svilupparsi in atto nei diversi stadi della realizzazione iniziatica.
René Guénon – Ibidem

Nell’iniziazione, dunque, viene trasmessa una vibrazione che induce nell’iniziato un cambiamento irreversibile.

Un altro punto di importanza capitale è il seguente: l’iniziazione, a qualsiasi grado, rappresenta per l’essere che l’ha ricevuta un’acquisizione permanente, uno stato che, virtualmente od effettivamente, egli ha raggiunto una volta per sempre, e che ormai nulla può toglierli.
René Guénon – Ibidem

Perché si riceve l’iniziazione?

Qual è la finalità del percorso Iniziatico?

Una risposta la troviamo nello stesso testo:

In fondo, se ogni processo d’iniziazione presenta nelle sue differenti fasi una corrispondenza, sia con la vita umana individuale e sia pure con l’insieme della vita terrestre, è perché lo sviluppo della medesima manifestazione vitale, particolare o generale, microcosmica o macrocosmica, si effettua secondo un piano analogo a quello che l’iniziato deve realizzare in se stesso per realizzare se stesso nella completa espansione di tutte le potenze del suo essere. Sono sempre e dovunque piani corrispondenti ad una stessa concezione sintetica, sicché sono principialmente identici, e, sebbene tutti differenti e indefinitamente variati nella loro realizzazione, procedono da un archetipo unico, piano universale tracciato dalla Volontà suprema designata simbolicamente come il Grande Architetto dell’Universo.
René Guénon – Ibidem

L’iniziato, in chiave microcosmica, dunque, dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, perché come ci ricorda lo stesso autore l’iniziazione può anche rimanere semplicemente virtuale, espandere tutte le potenze del suo essere, mentre a livello macrocosmico dovrebbe relazionare tale crescita anche nell’ambito di un armonico e più ampio disegno.

Ma come esiste un discorso iniziatico, possiamo fare riferimento anche ad un discorso contro-iniziatico.

Ma bisogna aggiungere a quanto abbiamo detto anche un’altra categoria, quella delle organizzazioni appartenenti alla contro-iniziazione, che hanno certamente nel mondo occidentale un’importanza ben più considerevole di quanto non si supponga comunemente; ci limiteremo a menzionarle, poiché altrimenti la nostra enumerazione presenterebbe una grave lacuna, e segnaleremo soltanto una nuova complicazione risultante dall’esistenza di queste: avviene in certi casi che esse esercitino una influenza più o meno diretta su organizzazioni profane e più specialmente pseudo-iniziatiche; donde deriva una ulteriore difficoltà per determinare esattamente il carattere reale di tale o di tal’altra organizzazione; ma, ben inteso, non dobbiamo preoccuparci dell’esame di casi particolari, ed è sufficiente l’aver indicato abbastanza nettamente la classificazione che conviene stabilire in modo generale.
René Guénon – Ibidem

Ma non sono solo le organizzazioni a poter essere contro-iniziatiche.

Facciamo riferimento ad un altro testo, molto più recente di Salvatore L. d’Ascia:

Andiamo dunque a definire il secondo e temuto protagonista di questo atavico conflitto e premettiamo che molti hanno scritto di pseudo-iniziazione, anti-iniziazione, e contro-iniziazione e tra tutti ricordiamo Guénon, ma nonostante gli autori la questione è ancora aperta.

Brevemente, diciamo che sono definibili pseudo-iniziatiche azioni che non hanno una reale incidenza sull’esistente e si possono anti-iniziatiche azioni che lavorano operativamente contro i percorsi iniziatici, e per operativamente intendiamo magicamente, sacralmente, energeticamente e insomma ad indicare processi che influenzano i mondi sovrastanti il materiale e ciò, possiamo certamente ammetterlo, può corrispondere alla concezione cristiana di male, o di maligno, il quale opererebbe mediante suggestioni, enti e interi sistemi.
Salvatore L. d’Ascia – Magia e Massoneria

Pseudo-iniziatiche, contro-iniziatiche o anti-iniziatiche possono essere non solo delle organizzazioni, ma anche semplici azioni di singoli soggetti.

Che paradossalmente possono essere inseriti anche nel contesto di Istituzioni iniziatiche tradizionali.

Può essere il caso del massone che usa il potere in modo non iniziatico. Per avere vantaggi nella vita profana. O per avere l’illusione di quel potere che altrimenti nella vita profana gli è precluso, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo.

Ma ancora peggio è quando l’azione, più che pseudo-iniziatica, diventa contro-iniziatica, va ad assumere delle conseguenze su piani più alti, come ad esempio su quello energetico, andando a compromettere il percorso di Fratelli che invece stanno intraprendendo uno sforzo di elevazione del proprio essere.

Mentre la visione cattolica, facendo riferimento al saggio di d’Ascia, parlerebbe di lotta tra bene e male, in Massoneria possiamo parlare, più semplicemente del conflitto tra azioni iniziatiche e azioni contro-iniziatiche.

Nelle fiabe e nei romanzi il bene quasi sempre prevale sul male.

In Massoneria, purtroppo, abbastanza spesso i comportamenti anti-iniziatici prevalgono su quelli iniziatici.

La sconfitta, in questo caso, è un po’ per tutti.

Per chi è con i suoi atti elemento di disturbo. Sostanzialmente fa danno prima a se stesso. Quell’iniziazione virtuale di cui parlava Guénon non diventerà mai effettiva. Si tratta di qualcuno che pur avendo avuto la possibilità di crescere resta piccolo e meschino.

Una sconfitta per chi Iniziato lo è realmente ed effettivamente, soprattutto se questo può significare una turbativa forte e la conclusione del suo percorso, almeno da un punto di vista prettamente istituzionale.

È una sconfitta anche e soprattutto se questo accade nell’ambito di un’organizzazione iniziatica rituale e tradizionale che dovrebbe, nei suoi vertici, anche locali, scongiurare in ogni modo che questo accada.

Un’organizzazione che tollera oltre modo che gli atteggiamenti contro-iniziatici prevalgano ha di fronte due possibili scenari.

Il primo è la disgregazione, con la fuga degli iniziati autentici e lo smarrimento delle iniziali finalità tradizionali.

Il secondo è quello di trasformarsi, per usare la terminologia di Guénon, essa stessa in contro-iniziatica.

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Autore Pietro Riccio

Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.