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‘La musica è finita’ di Vincenzo Pirozzi

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Una piacevole sorpresa al Social World Film Festival 2019

Una delle opere più sorprendenti viste alla nona edizione del Social World Film Festival è senz’altro ‘La musica è finita’ di Vincenzo Pirozzi.

Un corto ottimamente girato con interpreti davvero bravi a cominciare da Ivan Castiglione – sveglia registi! questo attore va “sfruttato” di più – a Stefania De Francesco – intensa e passionale -, Anna Capasso, Corrado Ardone – in una inedita e apprezzabile veste melodrammatica -, Dominique Donnarumma, Adriana Ricciardiello, Manuele Nocerino ma sopratutto gli straordinari Sofia Piccirillo e Giuseppe Pirozzi che, con naturalezza, riescono a rappresentare la tenerezza del primo amore e la genuinità dei sentimenti.

Da sottolineare il cameo finale di Miriam Candurro in un passaggio al limite dell’onirico nello scenario dell’Edenlandia di Fuorigrotta.

La musica è finita‘ è un corto crudo e poetico, in cui si sposano la nostalgia e la gioia dando vita a quel sentimento universale che è l’amore che, se è quello vero, può resistere negli anni nonostante il destino avverso e la lontananza.

Vincenzo Pirozzi apprezzato come attore – ‘Milionari‘ e ‘Gomorra – la serie‘ tra gli altri – e come regista teatrale e televisivo – quando guardate ‘Un posto al sole‘ è probabile che la maggior parte delle puntate le abbia dirette lui – dimostra con questo corto di essere maturo per il passaggio al grande schermo, anche se l’esordio dietro la macchina da presa già lo ha avuto nel 2012 con il divertente ‘Sodoma – l’altra faccia di Gomorra‘, sul piano tecnico con ‘La musica è finita‘ mostra un’evoluzione decisa anche nelle scelte stilistiche oltre che narrative.

Il titolo dell’opera è ispirato alla canzone omonima di Franco Califano e Umberto Bindi che nel corto si ascolta più volte, emblematicamente, nella versione meravigliosa e struggente cantata da Mina.

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Autore Paco De Renzis

Nato tra le braccia di Partenope e cresciuto alle falde del Vesuvio, inguaribile cinefilo dalla tenera età… per "colpa" delle visioni premature de 'Il Padrino' e della 'Trilogia del Dollaro' di Sergio Leone. Indole e animo partenopeo lo rendono fiero conterraneo di Totò e Troisi come di Francesco Rosi e Paolo Sorrentino. L’unico film che ancora detiene il record per averlo fatto addormentare al cinema è 'Il Signore degli Anelli', ma Tolkien comparendogli in sogno lo ha già perdonato dicendogli che per sua fortuna lui è morto molto tempo prima di vederlo. Da quando scrive della Settima Arte ha come missione la diffusione dei film del passato e "spingere" la gente ad andare al Cinema stimolandone la curiosità attraverso i suoi articoli… ma visto i dati sconfortanti degli incassi negli ultimi anni pare il suo impegno stia avendo esattamente l’effetto contrario. Incurante della povertà dei botteghini, vagamente preoccupato per le sue tasche vuote, imperterrito continua la missione da giornalista pubblicista.