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Intuito contro ragione

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Intuito


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Vantaggi e svantaggi

Lo faccio o non lo faccio? Lo dico o non lo dico?
Quante volte ci siamo trovati nella situazione di non saper decidere?

E quante volte ci siamo chiesti se fosse meglio affidarsi ai sentimenti piuttosto che alla ragione?

In entrambi i casi ci sono vantaggi e svantaggi e ora cercheremo, in sintesi, di analizzarli, per poterci poi meglio regolare in futuro.

Il processo decisionale ci aiuta a selezionare le migliori alternative per poi arrivare ad una decisione, perciò, per prima cosa, valuteremo l’intuito.

Uno dei suoi vantaggi è la velocità, poiché una reazione emotiva può portare a scegliere più rapidamente, senza lunghe ed estenuanti attese. Se la scelta è, ad esempio, se comprare un gelato al limone, anziché alla fragola, non vale la pena consumare troppe risorse del cervello.

Oltre a ciò, se scelgo cose di maggior rilievo per mezzo dei sentimenti intuitivi, baserò le decisioni su ciò che mi piace e, grazie a questo, sarò maggiormente invogliato a portare avanti, con entusiasmo, la decisione presa, sia che si tratti di una scelta negli studi, come di un nuovo lavoro o un progetto da realizzare.

La decisione intuitiva però, solitamente, non tiene in considerazione altre possibili opzioni. Potrei, per esempio, scegliere di aprire un’attività perché mi piace un progetto, senza però considerare la concorrenza, o lo scarso interesse che potrebbe avere il pubblico per il mio prodotto, finendo per non realizzare in ogni caso ciò che amo.

L’intuito emotivo, quindi, soverchierebbe la ragione causandomi scelte sbagliate. Tutto ciò è abbastanza facile che accada a coloro che si lasciano trasportare dalle emozioni con le tipiche modalità dei drogati, spinti cioè dall’effetto della dopamina, dalla bramosia che offusca la capacità di valutazioni equilibrate.

L’intuizione, inoltre, potrebbe non tenere conto dell’accuratezza delle informazioni. Se, per esempio, sono razzista, potrei avere di fronte a me un candidato di colore dalle ottime qualità, da dover valutare durante un colloquio di lavoro.

La mia emotività, però, mi farà scegliere un’altra persona solo perché appartenente alla mia stessa etnia, pur essendo meno capace e meno produttiva per la mia azienda. In questo caso non valuterò accuratamente tutti i dati a disposizione perché offuscato dal pregiudizio emotivo.

Un altro svantaggio dell’intuito è che questo, solitamente, non tiene conto della collettività:

Io sento che è così, quindi così bisogna fare!

Se gli altri non sono d’accordo con la decisione da me presa, non posso certo convincerli senza dimostrare logicamente che la mia sia una scelta corretta; finirò allora per creare discordia e malumore nel mio gruppo di appartenenza.

Tutto ciò perché, in questo caso, mi troverò a difendere le mie reazioni emotive senza sapere dare le giustificate motivazioni del mio operato con ragionevolezza.

In conclusione possiamo dire che, finché una scelta intuitiva riguarda solo se stessi, o faccende di poca rilevanza, il problema diventa minore in caso di errori di valutazione.

Diversamente diviene di primaria importanza l’uso di strategie logiche di ragionamento al fine di creare meno probabilità di sbagliare.

Naturalmente anche una scelta di carattere razionale può condurre a commettere errori ma, come già detto, si tratta di valutare, attraverso le possibili alternative, quale sia la decisione con meno possibilità di essere fallimentare.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.