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La simbologia del dollaro

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Ho vissuto New York per circa due anni e mezzo tra il 2001 ed il 2003. In quel periodo oltre ad occuparmi delle mie ricerche scientifiche e dei miei studi ho purtroppo vissuto una delle più grandi tragedie dell’umanità: l’11 settembre.
Questa data ha rappresentato il passaggio per gli Stati Uniti dalla sensazione, probabilmente un po’ presuntuosa, di totale invulnerabilità, ricordiamoci che nessuna città americana fu bombardata durante la II guerra mondiale, a quella della più totale insicurezza. A distanza di qualche mese, i mass media, oltre ad indicare come causa di questo disastro la rete fanatica di Al Quaida legata ad Osama Bin Laden, incominciarono a fare uscire varie teorie complottistiche che incolpavano alcune “organizzazioni segrete” tra cui la Massoneria.

Ricordo di un collega americano molto religioso il quale era convinto che il presidente degli Stati Uniti di allora, George Bush junior, fosse direttamente coinvolto nell’attentato alle torri gemelle in quanto appartenente alla Massoneria che egli indicava come “società segreta che deteneva il potere politico ed economico degli USA e del mondo intero”. In quel periodo, avendo altro da fare, non prestai attenzione più di tanto dalle teorie fantomatiche e cospiratrici sulla Massoneria di Fredly, ma poi, poco dopo la mia iniziazione, fui affascinato dal ruolo che la Massoneria, la “fatidica setta segreta e cospiratrice di Fredly” aveva avuto negli Stati Uniti ed in particolare mi colpì molto la simbologia esoterica riportata sul dollaro.

Il dollaro è la banconota più conosciuta ed usata nel mondo ed è caratterizzata dalla presenza di quel che viene definito “the great seal”, cioè il grande sigillo degli Stati Uniti disegnato dai padri fondatori. L’idea del Gran Sigillo che rappresentasse le 13 nazioni americane unite nacque il 4 luglio 1776 e, per prepararlo, il Congresso costituì una commissione formata da Benjamin Franklin, l’unico massone dei 4, Thomas Jefferson, John Adams, che poi diventerà il secondo presidente degli USA, e Eugène Pierre du Simitière, un pittore d’origine francese che, in seguito, ritrasse la testa di Washington e, nel suo primo abbozzo, inserì l’“Occhio che tutto vede”.

In realtà occorreranno 6 anni ed il lavoro di due commissioni aggiuntive prima che venga decretato il sigillo definitivo che andrà a guarnire la banconota del dollaro. Infatti, il progetto si arenò e fu ripreso solo nel 1782, allorché Franklin assunse come disegnatore William Barton di Philadelphia. Quest’ultimo inserì un’aquila con le ali aperte su una colonna dorica e le stelle nel cerchio su fondo blu. Il suo progetto però subì alcune variazioni ad opera di Charles Thomson e di Jefferson. Fu quest’ultimo, infatti, a voler mettere il triangolo attorno all’Occhio e ad aggiungere la data 1776 e le scritte “E pluribus unum” ed “Annuit coeptis”. Thomson fece aggiungere il ramo d’ulivo nella zampa dell’aquila. Tuttavia, il simbolismo venne trascritto sulla banconota solo dal 1935, durante la grande depressione, ed a farlo fu il presidente Franklin Delano Roosevelt, massone del 33esimo grado. Il ministro dell’agricoltura Henry Agard Wallace, anch’egli massone, che poi sarebbe diventato vicepresidente degli Stati Uniti, propose ed ottenne che il sigillo fosse riportato sulla banconota da 1 dollaro.

Lato A del dollaro
Lato A del dollaro

Il lato A del dollaro presenta l’effige del primo presidente degli Stati Uniti d’America: George Washington. Ufficialmente Washington venne eletto il 30 aprile 1789, ma quello che pochi sanno è che tale nomina fu voluta fortemente dal Gran Maestro massone di New York e che il giuramento presidenziale fu fatto sopra la Bibbia.
Alla destra di Washington compare un cerchio di colore verde rappresentante il simbolo del Dipartimento del Tesoro e una data, il 1789, che indica la nascita del ‘Department of The Tresury’, ma coincide anche con la Rivoluzione francese, una rivoluzione che la Massoneria ha contribuito in maniera determinante a preparare.
Nel logo si possono osservare una serie di simboli massonici: lo scudo, la bilancia, la squadra e la chiave.

Particolare del dollaro: bilancia, chiave, squadra
Particolare del dollaro: bilancia, chiave, squadra

Lo scudo “equivale ad una semplice trasposizione della sua funzione difensiva al piano spirituale”. La bilancia indica l’equilibrio tra le forze opposte, mentre la squadra rappresenta lo strumento principe del lavoro massonico, un utensile che racchiude in sé il rigore morale e la perfezione e con il suo angolo sempre fisso può essere usata come mezzo di riferimento. Inoltre è la sintesi dei due contrari: l’orizzontale indica la passività, la verticale l’attività. La chiave è la conoscenza esoterica che i fratelli massoni si tramandano.

Particolare del dollaro: G
Particolare del dollaro: G

A sinistra, sempre nel medesimo lato, troviamo il logo della Riserva Federale di Chicago, Federal Riserve Bank of Chicago, Illinois, rappresentato dalla lettera G che può indicare gnosi, conoscenza, Geometria, l’arte sacra della costruzione, God, in inglese Dio, «G.A.D.U.», Grande Architetto dell’Universo.

È d’obbligo precisare che esistono, a seconda della banca federale, altre serie della stessa banconota che presentano invece della lettera G, la lettera H e la lettera J che potrebbero essere interpretate come le iniziali di Hiram e di Jachin, ovvero l’architetto del tempio di Salomone e una delle colonne del tempio stesso.

Lato B del dollaro
Lato B del dollaro

Nel lato B del dollaro, a destra, all’interno di un cerchio, vi è l’animale per così dire ufficiale degli Stati Uniti d’America: l’aquila.

Particolare del dollaro: aquila
Particolare del dollaro: aquila

Il rapace simboleggia la libertà e la forza, ma è anche icona antichissima che per gli antichi egizi era la materializzazione del dio Mendes, rappresentante del dio sole, mentre per gli antichi greci l’animale sacro a Zeus. Alcuni credono che lo scopo iniziale fosse quello di dipingere la fenice, mitica creatura che rinasce dalle proprie ceneri: “così per li gran savi si confessa che la fenice more, poi rinasce quando al cinquecentesimo anno appressa, Dante, XXIV inferno, vv 106-108”, ma che in termini massonici rappresenta la rinascita dell’iniziato. Altra idea era quella di Franklin: dalle sue lettere scritte alla figlia pare che egli volesse porvi un tacchino selvatico poiché non vanitoso, molto scaltro e coraggioso a differenza dell’aquila, uccello immorale poiché si nutriva di carogne. Alla fine prevalse come simbolo proprio l’aquila, la cui testa è sormontata da 13 stelle che formano una stella maggiore a sei punte che sollevata e portata sulla piramide indica con i vertici delle lettere il cui anagramma è “mason”.

Particolare del dollaro: piramide incompleta
Particolare del dollaro: piramide incompleta

Il numero dei simboli riporta sempre al 13, cifra collegata al concetto di rinascita, rigenerazione, morte del vecchio e nascita del nuovo: 13 foglie sul ramo d’ulivo stretto nell’artiglio destro, 13 frecce nell’artiglio sinistro, 13 stelle sulla testa dell’aquila, 13 bande sullo scudo.
A sinistra, all’interno di un cerchio, si vede una piramide incompleta, aggiunta da Francis Hopkinson, anch’egli massone e consulente della seconda commissione.

Particolare del dollaro: occhio onniveggente e piramide
Particolare del dollaro: occhio onniveggente e piramide

La piramide rappresenta il luogo di lavoro, di forza e resistenza ed è incompiuta perché lascia intendere che i lavori sono ancora in corso; secondo alcune teorie, la pietra di coronamento della piramide sarà innalzata solo quando l’America diventerà una vera nazione. La piramide ha «tredici» gradini, alla base della quale vi è incisa la data: «MDCCLXXVI», cioè 1776, anno della fondazione degli Stati Uniti.
L’occhio sopra la piramide è un’immagine che riporta ai geroglifici egizi. L’occhio di Horus, infatti, nella religione egizia è il simbolo della prosperità, del potere regale e della buona salute. Per gli ebrei il nome di Dio non era pronunciabile e scrivibile e perciò per rappresentare la Divinità essi usavano l’Occhio egizio; nel cristianesimo, l’occhio che tutto vede o “Occhio di Dio” è stato usato come simbolo fino ad almeno il XVI secolo, come si vede, per esempio, nella Cena in Emmaus, dipinto di Pontormo, datato 1525 e conservato negli Uffizi di Firenze.

Cena in Emmaus, di Pontormo
Cena in Emmaus, di Pontormo

L’occhio, ovviamente, può essere inteso anche dal punto di vista massonico, rappresentando il grande architetto dell’universo, il peso, la misura, la geometria, la distanza, l’alchimia, l’equilibrio, la vita eterna, mentre il triangolo in cui è inserito può essere inteso come i tre corpi di cui è composto l’uomo: materia, sensi e mente,
Sopra il vertice della piramide compare la scritta “Annuit Coeptis” il cui significato è: “la provvidenza ha favorito il nostro impegno”, “la divinità ha acconsentito” o anche “approva le cose iniziate”.

Sotto la base della piramide la scritta “Novus Ordo Seclorum” deriva dalle Bucoliche di Virgilio: “Ultima Cumaei venit iam carminis aetas magnus ab integro saecolorum nascitur ordo. Iam redit et Virgo, redeunt Saturnia regna, iam nova progenies caelo demittitur alto”. – “È giunta l’ultima era dell’oracolo di Cuma, nasce di nuovo il grande ordine dei secoli. Già ritorna la Vergine, ritornano i regni di Saturno, già una nuova stirpe scende dall’alto del cielo”.

I cospiratori pensano che se combinata con l’iscrizione di sotto “Novus Ordo Seclorum”, Nuovo Ordine dei Secoli, rappresenti la rinascita del nuovo ordine mondiale che governerà su tutto il pianeta che soppianterà la chiesa.

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Autore Francesco Oriente

Francesco Oriente, nato a Napoli il 14/01/1972, ha conseguito nel 1996 la laurea con lode in Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli “Federico II”. Ha frequentato l’Istituto di Patologia Generale svolgendo la sua attività di ricerca sui meccanismo d’azione dell’insulina. Nel 2002 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare e nel periodo 2001-2003 è stato “Postdoctoral fellow” presso il Department of Medicine della Columbia University, New York, NY, USA. Nel 2008 ha vinto il concorso per Ricercatore universitario nel settore MED/05 – Patologia Clinica. Attualmente svolge la sua attività presso l’Istituto di Patologia Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli “Federico II”.