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Respiro

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Qualcuno, tempo fa, ha dichiarato che le persone vere non hanno tanti amici! Non so se questo sia vero, né se io abbia realmente dei veri amici: molto probabilmente, se ciò corrisponde a realtà, forse io non sono, e né sono stato, un buon amico, né in passato, né al momento.

Ciononostante, non posso certamente negare che l’amicizia sia un valore autentico e universale e chi lo possiede o lo ha posseduto, anche se per poco tempo, conosce il senso e la ricchezza spirituale di questa meravigliosa condizione.

E così, quasi sicuramente, se non sono stato un buon amico per nessuno, avrò avuto le mie mancanze anche come fratello e magari, perché no, anche come figlio.

Del mio essere padre invece, lascio consensi e dissensi a chi, nel tempo futuro, sarà legittimamente interessato e compartecipe al mio “umano divenire”.

Ciò che però posso certamente affermare, è che nel mio cuore non serbo odio, né rancore, né tantomeno rabbia; e il mio non cercarTi, non è addebitabile all’astio rimuginato o peggio ancora all’indifferenza, tutt’altro.

Con la maturità degli anni, ho appreso e acuito la capacità di non giudicare l’operato altrui, né sindacare sul suo vivere all’infuori di me; al contempo, però, ho abbattuto uno ad uno i colpi dolorosi, di ultronei e futili sensi di colpa, che non hanno alcuna ragion d’essere.

Una mente libera, un cuore puro e un corpo sano e vitale nelle sue membra, rendono lo spirito indipendente.

Di quale giudizio condannevole dovrei tacciare l’altro?
E se lo facessi, attivando meccanismi energetici al dir poco negativi, non legherei il mio spirito a frequenze così basse da “soffocarlo” nella sua primordiale e originaria essenza?

Il punto, probabilmente, è un altro.

Non è il trascorrere del tempo che cambia e modifica le cose, nella loro già perpetua e innata mutevolezza; ma è invece la vigente e cogente regola aurea del non “poter più tornare indietro” che spinge l’Uomo in avanti, verso conoscenze e livelli sostanzialmente superiori.

Non è possibile tornare al punto di partenza, nello stesso identico modo di quando si è partiti, da quello stesso punto!

Il ritorno, per quanto dolorosamente possibile, porta con sé lo spessore del cambiamento intervenuto e la visione attuale di ciò che si prospetta innanzi a sé è quanto di più irrimediabilmente cambiato e diverso, di ciò che si possa immaginare.

La vita spirituale ti lima e ti plasma fin dove ha origine la tua essenza e, al contempo, ispessisce e allarga le tue spalle, alimentando proporzionalmente e gradualmente la crescita delle tue nuove e vere ali.

Ed è così che l’Uomo, sganciandosi dalle proprie zavorre di frustrazioni esistenziali, è libero di spiccare il volo nella consapevolezza del proprio essere: volare in alto sì e da quella distanza guardare il mondo, della cui materialità era intriso.

Ogni essere vivente può assaporare la propria libertà; soltanto l’essere consapevole però, può conoscere e interpretare il senso e il valore del proprio “respiro”.

Già, il respiro: quanto di più erroneamente scontato del materialismo fisico dell’Uomo.

Eppure, se costui sapesse che proprio l’apparente banalità di quel singolo respiro, rappresenta la forza cosmogonica del soffio di Dio, ne avrebbe maggior rispetto e dedizione.

È per questo che, quando gli uomini imparano a volare, riconoscono la loro natura divina e amano il Creato e tutto ciò che esso contiene di un amore puro e incondizionato.

Ed è proprio nel volo, che un pensiero si fa strada nel suo percepire: “un respiro, questo sono io!”

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".