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Morte infermiera in incidente stradale. UGL urla: ‘Lavorare per vivere’

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‘Ennesimo tributo che i professionisti della salute pagano di persona’

Riceviamo e pubblichiamo.

Il terribile incidente stradale in cui nella mattinata del 15 febbraio ha perso la vita l’infermiera di San Vito dei Normanni (BR) accende ancora una volta i riflettori sulle condizioni di lavoro degli operatori sanitari.

Dichiarano Gianna De Amicis, Segretario Confederale della UGL, e Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della UGL Salute:

La giovane stava tornando a casa dopo aver lavorato per la seconda volta consecutiva in orario notturno. Era stata assunta da poco e subito catapultata nel vortice di turni massacranti con molti pazienti da assistere.

La responsabilità della sua morte è in un sistema, quello sanitario, che non è in grado di mettere in sicurezza gli operatori impegnati. La violenza nei loro confronti non è solo quella legata alle aggressioni, fisiche e verbali, che di continuo subiscono ma anche nell’organizzazione del lavoro.

Manca personale e la pandemia ha scoperchiato un vaso di Pandora che volutamente in tanti, in ossequio ai tagli indiscriminati assestati alla sanità, hanno ignorato per anni.

Questo terribile lutto è un ennesimo tributo che i professionisti della salute pagano di persona. Non c’è tempo da perdere per garantire agli operatori sanitari la certezza di lavorare per vivere.

Questo è, per l’intera UGL, non solo lo slogan della campagna contro il triste fenomeno delle morti bianche, ma la promessa di una battaglia per la sicurezza dei lavoratori che combatteremo senza tregua.

 

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