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Metodo del fiocco di neve

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Fiocco di neve


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Avevamo fatto accenno al metodo del fiocco di neve, ricordi? Da oggi iniziamo a vedere meglio cosa sia, come funzioni e a sperimentare insieme per capire se possa fare al caso tuo. Adesso rubo delle immagini da internet, anzi dal sito del tizio che questa tecnica se l’è inventata.

Questa è la rappresentazione grafica di un fiocco di neve:

Fiocco di neve

Sul suo sito, Ingermanson spiega che disegnare un fiocco di neve è abbastanza semplice: si comincia prima con un triangolo; a questo se ne sovrappone un altro della stessa grandezza, ma con il vertice rivolto verso il basso: la figura che ottieni avrà sei punte, e a ciascuna di queste si cominciano allora ad aggiungere altre punte, altri triangolini, finché non prende forma il cristallo di neve.

Fiocco di neve

Ingermanson sostiene l’importanza della progettazione alla base di un romanzo. Torniamo al concetto di architettura, alla creazione di uno “scheletro” dell’opera prima di scriverne il testo narrativo. La sua idea è semplice: si comincia delineandone gli aspetti più semplici, il triangolo, e via via si aggiungono sempre più elementi, fino a progettare una struttura complessa come può essere un fiocco di neve.

Vado oltre: sai che mi piacciono le metafore, e che un’era geologica fa sono stato un musicista. Componevo canzoni, e posso dirti che anche nella musica funziona così. Quando scrivi un brano parti da una melodia che ti arriva quasi per caso – ricordi le lezioni sull’ispirazione? – e decidi di svilupparla. Di solito, se dopo 20 minuti non te ne esci con la base della canzone, non è l’idea giusta. Ma se lo è, devi iniziare a lavorarci per trasformare quella melodia – idea – in una vera canzone.

Cominci allora dalle cose più semplici, cioè dal trovare gli accordi, accompagnandoti con la chitarra o al pianoforte. Quando l’anima della canzone ce l’hai, si scrivono le melodie delle strofe, del ritornello, della sezione a contrasto. Tocca poi alla linea di basso, quindi alla ritmica – non serve per forza una batteria: vanno benissimo il battito delle mani o le ciabatte. Ovviamente bisogna scrivere anche il testo, certo. In ultimo, solo in ultimo, quelle che io chiamo fioriture, cioè gli elementi che abbelliscono la canzone: un assolo di chitarra, per esempio, o una scala minore in controtempo.

Spero di aver reso l’idea: si comincia con il minimo indispensabile, e man mano si aggiungono strati su strati, sempre più complessi, minuscoli e definiti.

Trasposto il tutto alla scrittura narrativa, è inutile preoccuparsi fin da oggi di ciò che dirà il personaggio X quando il personaggio Y farà la cosa Z. Questi sono, appunto, dettagli. Prima dobbiamo aver chiaro tutto il resto: il contesto, l’ambientazione, e le vicende dell’intreccio – trama – che porteranno al verificarsi dell’evento Z. Solo allora potremo prevedere o determinare il comportamento dei personaggi in quel frangente.

Allora, abbiamo detto che per disegnare il nostro fiocco di neve dobbiamo partire dal tracciare un triangolo. Il nostro triangolo è l’idea di base del tuo romanzo. Ne abbiamo discusso, me l’hai dettagliata e ti ho inviato la scheda di valutazione. Ma ora dobbiamo disegnare un triangolo. E per farlo, rispolveriamo l’esercizio della volta scorsa.

Esercizio

Riassumi la tua storia in una sola frase, max 15 parole.

Valgono le regole della dispensa precedente. Quando hai la frase, se vuoi mandamela e ne discutiamo.

È possibile riassumere qualunque storia in pochissime parole, sai? E non mi riferisco solo alla narrativa:

  • Un reduce impiega dieci anni a tornare a casa e gli capita di tutto;
  • Un poeta viaggia lungo paradiso, purgatorio e inferno;
  • L’amore fra due ragazzi sopravvive a una tragedia navale;
  • La dèa dell’amore nasce dentro una conchiglia;
  • Un uomo telefona all’amata per dirle che l’ama.

Le hai riconosciute: le prime frasi riassumono due poemi famosissimi: L’Odissea e La Divina Commedia. La terza? È un film: Titanic. Più difficili le altre due: si tratta di un dipinto sublime, la Venere di Botticelli… e della canzone di Stevie Wonder, I Just Called To Say I Love You.

Come vedi, è possibile sintetizzare in pochissime parole non solo concetti, ma addirittura opere e di qualunque genere.

Divertiti anche tu, prova a immaginare romanzi, racconti, opere teatrali o liriche, canzoni, film, sculture famose, quadri… come sintetizzeresti in 15 parole la Monna Lisa?

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Autore William Silvestri

Autore, formatore e direttore editoriale di Argento Vivo Edizioni. Prima di entrare nel mondo dell'editoria ha pubblicato i romanzi 'Divina Mente', 2011, 'Serial Kinder', 2015, e 'Ci siete mai stati a quel paese?', 2017, 'Io e la mia scimmia', 2019, oltre al saggio esoterico 'Chi ha paura del Serpente?', 2015.