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La nera fenice

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La nera fenice


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Quando ritornerai nel mondo, dimenticherai la tua reale origine: ti crederai un angelo per anni, lunghi anni, ma non è così.
La Voce

Resistere a un cambiamento, qualunque esso sia, non è mai stata la soluzione più opportuna; l’opposizione alla perpetua legge del mutamento può indurti alla follia o peggio ancora allo smarrimento della tua reale identità di Uomo. Nulla nell’Universo è statico e immobile e, partendo da questo principio generale e assoluto, l’essere vivente, consapevolmente o meno, appartiene a questa tremenda legge di mutevolezza.

Durante il proprio percorso esistenziale, l’Uomo ha necessità di abbandonare una per una le maglie d’acciaio che lo hanno fortemente legato alla materia nel momento della sua incarnazione.

Nel nutrire la tua parte di natura luminosa, non darai linfa volontaria alla tua parte oscura eppure, inevitabilmente, per ogni volta che la relegherai nelle segrete del tuo essere monco e ingannevole, essa ritornerà più forte e maestosa di prima, sino ad eguagliare, come per diritto universale, il suo legittimo e spirituale ruolo.
La Voce

Poi però il tempo agisce; come da sempre, com’è.
Durante il cammino, nell’aprire maggiormente la visuale del proprio vedere, l’Uomo si accorge della diversità del mondo; inizia a percorrere sentieri che non aveva mai battuto prima: tutto ciò accade attraverso un potenziamento dell’intuizione e uno scaturente e maggiore grado di consapevolezza. Non si tratta di erudizione della vita, bensì di Conoscenza dello Spirito, lo stesso Spirito che organizza, dal suo presente, la “casualità umana” degli incontri.

Bisogna comprendere che un dolore interiore, di qualunque natura esso sia, non avviene per un’afflizione o una tremenda divina punizione; esso è momento cruciale di quel cambiamento che discende naturalmente dal principio universale del Mutamento.

Il Daimon si eguaglierà al tuo Angelo e soltanto allora riconoscerai il nuovo te, con le caratteristiche che ti furono date sin dalla tua prima origine spirituale. Egli è in te, allo stesso identico modo e in egual misura di come ti permea la tua parte luminosa. Nei tuoi occhi rivedrai il fuoco oscuro della tua essenza e avvertirai dolore; risplenderai di una luce nera e sarai egemone sulle tue stesse tenebre.

Avrai visione del Bene e del Male e sarai signore del tuo Tempo fisico. Nulla ti spaventerà come un tempo; nelle tue vene circolerà dolore e veleno e grazie ad essi, sarai immune a ogni malattia dello spirito, della mente e dell’anima che ti accompagna in questo viaggio terreno.
La Voce

Gli occhi raccontano di sé, e quando a volte crediamo che le persone capitino nel nostro vissuto destino per insegnarci qualcosa, beh, ci sbagliamo: non sempre è così. Ognuno di noi lascia parte della propria essenza nell’altro, anche se costui non lo riconosce. Egli si è rifiutato di vivere un momento spirituale restando fermo e immobile nella rigidità della sua mente schematica, pur sapendo della sua reale volontà: il tempo agirà comunque e il ricordo del “non vissuto” permeerà la sua anima per il resto dei suoi giorni terreni. Nulla ha aggiunto, nulla ha tolto.

E ora che sei pronto; ora che le tue ferite continueranno a sanguinare nel tuo dolore infuocato; ora che hai calpestato l’ingannevole ingenuità del tuo non essere; ora che sei due in Uno, mira la tua immagine reale e contemplane la visione. Adesso sai che puoi inoltrarti in ogni sguardo senza lacerarti l’anima; ora puoi tornare a giacere nel tuo talamo; ora puoi nuovamente spiccare il volo verso nuovi abissi, verso altri cieli, verso innumerevoli destini.

Dalle tue ceneri di materia sei risorto come la Nera Fenice che si antepone e assorbe la Fenice di Fuoco. Essa è oscura e guardinga, fredda più del ghiaccio, calda e crudele come il peggior rigurgito di vulcano. In sé conserva il Bene; in sé riconosce il Male, in sé rispecchia l’immagine di chi sei oggi. Ella è creatura che si restituisce ogni volta al vero Amore.
La Voce

Ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il Bene”.
Sant’Agostino – 354 – 430 D.C.

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".