La costruzione di un amore
Spezza le vene delle mani
Mescola il sangue col sudore
Se te ne rimane
La costruzione di un amore
Non ripaga del dolore
È come un altare di sabbia
In riva al mare
La costruzione di un amore – Ivano Fossati
Era il 1978, quando il noto cantautore Ivano Fossati compose questo brano particolarmente consapevole e al contempo struggente per Mia Martini. In seguito è stato interpretato sia da lui che da altri artisti come Ornella Vanoni, La Crus e Noemi.
Il titolo è già una chiave di lettura di ciò che saranno poi le parole e la melodia. Non è un brano semplice, perché è qualitativamente di spessore, sia dal punto di vista emozionale che spirituale. È un amore – quello di Fossati – che cresce verso l’altro ma in direzione del cielo, verso quel mondo che soltanto un nuovo amore può forgiare e contemplare.
E intanto guardo questo amore
Che si fa più vicino al cielo
Come se dopo tanto amore
Bastasse ancora il cielo
La costruzione di un amore – Ivano Fossati
Un amore ha tante forme, ma è fatto di un’unica sostanza: la verità rivelata della sua stessa essenza che ha origine nel Divino. Gli occhi sono il terreno fertile e fecondo su cui l’amore tesse la sua trama e da cui lascia discendere il disegno unico e autentico che lo contraddistingue. Non esistono nell’Universo due amori perfettamente identici; ciò perché non esistono due esseri totalmente identici.
A volte si impara ad amare persone così tanto diverse da noi stessi, che inizialmente non riesci nemmeno a credere che ciò possa accadere, e intanto, invece, succede, e quando capita, tutto, ogni cosa intorno a te cambia e muta, ma ciò che non riconosci sei proprio tu, che impari a volare verso il cielo che Fossati descrive.
Viviamo in una società così talmente adrenalinica che non si riesce a godere del gusto di trascorrere una mattinata o un pomeriggio insieme a bere un caffè o una cioccolata calda, guardandosi negli occhi e dirsi ciò che detta il cuore.
Un amore si costruisce in due; è una reciproca attenzione che si fonde in un’unica emozione che dura per sempre. L’Universo dona all’Uomo, ma anch’Egli restituisce all’Universo quando dice e parla della verità dell’Amore. Si abbattono muri di silenzi, di paure, di strati e strati di timidezza.
E sono qui
E mi meraviglia
Tanto da mordermi le braccia,
Ma no, son proprio io
Lo specchio ha la mia faccia
La costruzione di un amore – Ivano Fossati
Ho capito una semplice e piccola verità del mistero della Vita: ognuno di noi ha un senso; ogni essere umano è destinato ad una missione spirituale; ogni uomo e ogni donna meritano di conoscere l’amore in ogni sua forma. A volte si sbagliano i tempi; a volte il tempo sembra tiranno, ma in realtà non è così…
È soltanto la marea della vita, che in barba al fluire di questo ingannevole tempo, ti viene a bussare al cuore mentre dormi; ti risveglia e ti fa sorridere. E a questo non avresti mai creduto, e soprattutto, non avresti mai pensato che un giorno ti saresti perso in uno sguardo che si è fuso alla tua essenza, quando nemmeno ne eri consapevole.
La sensazione è quella di sentirsi liberi di amare, perché è questa l’unica cosa al mondo che conti: donare amore a chi sai che può riceverlo e migliorarlo col suo. E allora cosa fai? Lo gridi al cielo quell’amore, lo sussurri al vento, lo immortali in uno scatto fotografico, lo restituisci all’Universo, a cui, tempo prima lo avevi chiesto.
E intanto l’amore genera nuovo amore e ti restituisce al senso pieno della Vita.
E tutto ciò mi meraviglia
Tanto che se finisse adesso
Lo so io chiederei
Che mi crollasse addosso
Sì.
La costruzione di un amore – Ivano Fossati
E mentre vai via un’altra volta, mentre ti allontani tra nuvole e rotaie, io scopro di me un altro segreto che nutre il mio Spirito Originario e mi ricolma il cuore di gioia, perché so che qualcosa di mio te lo porti dentro anche tu; anche se non lo dici, anche se resti in silenzio, anche se sei altrove.

Autore Antonio Masullo
Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".