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Yemen: iraniani guidano Consiglio Houthi

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Lo rivela uno studio statunitense

Uno studio recente ha portato alla luce il controllo da parte delle Guardie Rivoluzionarie iraniane e degli Hezbollah libanesi del centro decisionale della milizia Houthi in Yemen, nonostante i loro sforzi per preservare la natura yemenita della milizia armata.

Il Centro antiterrorismo presso l’Accademia militare statunitense “West Point” ha evidenziato il controllo della leadership della milizia Houthi da parte dell’Iran e il suo ruolo nel cosiddetto “Consiglio della Jihad” guidato dal capo della milizia Abdul-Malik al-Houthi.

Uno studio intitolato “The Houthi Jihad Council: Command and Control in the Other Hezbollah” ha esaminato l’emergere e lo sviluppo dell’ala politica e militare della milizia Houthi e il legame organico tra gli Houthi, gli Hezbollah libanesi e le Guardie rivoluzionarie iraniane.

Lo studio, preparato da tre ricercatori specializzati in affari yemeniti, il dottor Michael Knights, Adnan Al-Jabrani e Casey Coombs, ha affermato che il “Consiglio della Jihad Houthi”, copiato da Hezbollah e considerato la massima autorità nella struttura di leadership degli Houthi milizia e guidata da Abdul-Malik Al-Houthi, sta emergendo come un partner di spicco dell’Iran.

Il rapporto tra le due parti non è di necessità, ma di un’alleanza radicata basata su una forte affinità ideologica e geopolitica. Ha confermato, inoltre, che il Consiglio Houthi ha una somiglianza inequivocabile con il Consiglio del Jihad degli Hezbollah libanesi, inclusa la centralizzazione delle funzioni di intelligence e controspionaggio.

Come valutato dagli autori dello studio, ci sono ampie prove che Abd al-Malik Al-Houthi incontri raramente tutti i membri del Consiglio della Jihad a causa delle rigide precauzioni di sicurezza che assume e non si imbatta in altri leader Houthi, ad eccezione di Ahmed Hamid e Ahsan al-Hamran.

Il Consiglio ha un piccolo Segretariato, l’Ufficio della Jihad, ed è guidato da un lealista di Abd al-Malik, noto come segretario generale o relatore Abu Muhammad, oltre a rappresentanti iraniani e libanesi.

I restanti membri a pieno titolo del Consiglio sono un osservatore del Consiglio generale, che rappresenta anche il Consiglio esecutivo, l’ufficiale delle operazioni, l’ufficiale delle aree militari e l’ufficiale per i preparativi della Jihad.

Oltre all’ufficiale delle forze speciali e all’ufficiale della sicurezza, gli ufficiali delle operazioni e dell’area militare assistono nei compiti di coordinamento operativo nelle diverse regioni militari geografiche e l’ufficiale di preparazione alla jihad si concentra sulle questioni del reclutamento, dell’indottrinamento e della formazione delle forze.

L’uccisione del Presidente yemenita, Ali Abdullah Saleh, per mano degli Houthi nel dicembre 2017 ha consentito al movimento di ottenere per la prima volta il controllo militare completo e illimitato sul governo a Sana’a, mentre il “Consiglio Houthi del Jihad”, composto di circa nove membri, ha potuto esercitare la sua autorità senza ostacoli.

Inoltre, lo studio afferma che Abdul-Malik al-Houthi e la sua ristretta cerchia di seguaci ora non sono altro che deboli mediatori, rafforzati da oltre un decennio di consigli e misure di sicurezza interna forniti dall’Iran e dagli Hezbollah libanesi.

Il Counter-Terrorism Center di West Point ha avvertito che la milizia Houthi è diventata una minaccia per la stabilità delle rotte marittime nel Mar Rosso e Bab al-Mandab e per la sicurezza degli Stati Uniti e dei suoi partner in Medio Oriente, fino alla guida stretta e diretta che riceve dagli Hezbollah libanesi e dalle Guardie Rivoluzionarie iraniane

L’inviato speciale degli Stati Uniti per gli affari dello Yemen, Tim Landerking, ha confermato lo scorso settembre che l’Iran sta aiutando gli Houthi a sviluppare capacità militari, compresi i droni, descrivendo il rapporto tra le due parti come “devastante”.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.