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Yemen: inviato ONU, nuovo slancio per fine al conflitto

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Hans Grundberg ha espresso preoccupazione per l’escalation degli scontri a Marib e Taiz e ha chiesto moderazione

Il mediatore delle Nazioni Unite sullo Yemen, Hans Grundberg, ha esortato le parti in conflitto a “cogliere l’opportunità” per compiere passi decisivi verso la pace, dicendo che lo slancio per porre fine al conflitto è stato rinnovato grazie all’accordo dell’Arabia Saudita e dell’Iran per riprendere le relazioni.

Stiamo assistendo ad un rinnovato slancio diplomatico regionale, oltre ad un cambiamento significativo nella portata e nella profondità delle discussioni.

E ha aggiunto:

Le parti dovrebbero cogliere l’opportunità rappresentata da questo slancio regionale e internazionale per compiere passi decisivi verso un futuro più pacifico.

L’inviato ONU ha però espresso la sua preoccupazione per l’escalation degli scontri su più fronti, soprattutto a Ma’rib e Taiz, chiedendo la massima moderazione in questo periodo “critico”.

Ha aggiunto che, nonostante il deterioramento delle condizioni economiche e umanitarie, lo Yemen continua a beneficiare dei vantaggi dell’armistizio.

Gli yemeniti con cui ho parlato sperano di ottenere di più, quindi dobbiamo trovare una via per una soluzione globale al conflitto.

Ha inoltre ribadito che anche con la prosecuzione del periodo di relativa calma, resta preoccupato per l’incremento e l’intensità degli scontri su diversi fronti e ha infine indicato di aver continuato a comunicare con le parti yemenite e le parti regionali e internazionali interessate per garantire che qualsiasi accordo apra un percorso verso una soluzione politica globale.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.