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Proibito senso

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Proibito senso


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Quella sera, buia e senza luna, mi rubò la pace interiore.
Il mio sguardo intercettò il tuo e il caos tornò a dominare i miei sensi.
Non un attimo, da allora, è stato vissuto nella mia mente, senza il pensiero di te o della tua immagine.

Mi spaventa, quasi, tutto questo turbinio di passione emozionale che alimenta la fiamma oscura dell’incertezza e brucia, al contempo, il mio asettico raziocinio.

L’incontro evanescente con te ha devastato la tranquillità abitudinaria del mio assopimento interiore.

Tutto, del tuo essere, che potessi apprendere in quei pochi istanti visivi, ha riportato alla “luce” il mio animo rivoluzionario, risalente alle origini primordiali del mio spirito intelligente.

Non parole, né gesti, ma soltanto codici: gli stessi che sorreggono la valenza dell’Universo, si compongono e, al contempo, destrutturano, dentro di me.

La Natura, spesso, si prende gioco dei suoi figli terrestri, inoculando loro, l’ebrezza dell’effimero, mascherandola di genuino sentimento.

Cogliere l’attimo, privo di senso e pregno, invece, di caducità.

La mente si “ammala” di un’ossessione tenebrosa che pulsa alle porte dell’anima, tentando in ogni modo di “corromperla”.

Ma qui, niente riguarda l’anima, né tantomeno lo spirito; esso è riconducibile ad un’unica, concisa, apparentemente semplice parola: desiderio!

E così, il nulla dell’Uomo si riempie di una falsa magia, causandogli torpore e stordimento dei sensi. Tutto, ai suoi occhi, si presenta autentico e innovativo, ma non c’è bugia più grande che la mente possa proferire segretamente a se stessa:

la mente ti mente improvvisamente, e le strade che c’erano ieri non sono più niente

scriveva un po’ di tempo fa, in un aforisma, il noto scrittore Alessandro Baricco, autore di molti e celebri romanzi di successo.

Eppure, in tutta questa “falsità intellettiva”, vi è pur sempre un barlume sostanziale di “vibrato” che, dalle viscere dell’Universo, giunge indisturbato sino al microcosmo dell’Uomo, pervadendolo di altra vita che si aggiunge alla vita stessa.

E, se si accogliesse nell’oscurità di se stessi l’intensità primordiale di quel vibrato che perviene all’Uomo direttamente dalle stelle e che poco c’entra con l’assenza episodica della luna, o con il luogo alchemico in cui io e te ci siamo guardati, forse, nello spirito intelligente di ognuno di noi qualcosa di autenticamente puro vibrerebbe e nuova esperienza esistenziale apporterebbe l’anima, al suo ritorno, alla propria fonte spirituale.

Ma, ancora una volta, la pura ragione si appella alla “maestria” dello spirito intelligente, richiamando il potere e il dominio dell’armonia sul caos, relegandolo in un’oscura e tenebrosa segreta, lontano dalla fragile mente e dall’incorrotta anima; e, infatti, soltanto la volontà contraria all’impavido desiderio può acquietare la tempestosità del mare emozionale e rendere silente il vibrato dell’Universo che resta comunque vivo in latenza.

Lo chiamano “proibito senso”, ma non è altro che un’ennesima ferita che l’Uomo infligge a se stesso, alla sua anima e, di conseguenza, al proprio spirito intelligente: un aborto emozionale che assolutamente non cancella la valenza del vibrato al contrario, invece, ne evidenzia l’esistenza con un nuovo segno sul cuore.

A volte, l’apparente effimero vuoto può rappresentare il “pieno” della vita: magari lo stesso Voltaire, provò tale sensazione di smarrimento quando scrisse, qualche secolo fa:

ha lasciato il mondo pieno; lo trova vuoto.

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".