L’uomo e gli animali: una storia segnata da sempre da amore e conflitti. Un rapporto, però, talvolta anche idilliaco, soprattutto quando si tratta del migliore amico dell’uomo: il cane.
Quando nemmeno i tuoi cari ti comprendono, lui ti guarda, ti chiede una carezza, colma il tuo mondo di affetto. Socievole e affettuoso, il tuo fido cane mai ti abbandonerebbe. Purtroppo spesso non vale il contrario. Abbandonati da insensibili padroni, rovistano nei cassonetti nell’immondizia, o attendono che qualcuno si intenerisca e li raccolga dal ciglio della strada. Secondo le stime del ministero della Salute sarebbero almeno 700 mila i cani randagi in Italia, cifra secondo molti anche sottostimata, ma che rende comunque l’idea di un fenomeno in continua espansione. Purtroppo i tagli operati dal Governo negli ultimi anni hanno ridotto le risorse investite per arginare e controllare il fenomeno.
Bisogna anche constatare che non tutti i cani vaganti si chiamano Argo e attendono, fedeli e mansueti, il loro padrone per venti lunghissimi anni. Così i tentativi di aggressione da parte di cani affamati o che hanno subito maltrattamenti diventano, come in tanti paesi d’Italia e soprattutto del Mezzogiorno, un rischio concreto anche ad Ottaviano. Nelle ultime settimane numerosi cittadini hanno lamentato la presenza di cani pericolosi in vari quartieri del paese. Non sempre si tratta di innocui cani di quartiere. Talvolta si tratta di cani non custoditi dai padroni in spazi privati, ma lasciati liberi in spazi pubblici. Un vero pericolo per i passanti, e soprattutto per i bambini.
Prigionieri nelle proprie abitazioni, alcuni cittadini si sono visti costretti anche a rivolgersi ai vigili urbani per poter uscire di casa. Spesso, come raccontano i residenti, i cani hanno tentato di aggredire persone che transitavano per strada. Per non parlare delle strade e dei marciapiedi imbrattati dagli escrementi degli amici a quattro zampe. Talvolta per evitarli bisogna davvero fare uno slalom. Certo è sempre meglio una terra concimata che una terra dei fuochi. Forse non fanno notizia le aggressioni che non lasciano tracce di sangue. Eppure mettono seriamente a repentaglio l’incolumità dei cittadini. Le vittime del randagismo, e di incoscienti padroni che lasciano liberi i propri cani – anche questo è randagismo! -di scorazzare fuori alla porta di casa, sono migliaia ogni anno. Viene allora da chiedersi se siano cattivi i cani o i padroni.
Fortunatamente lascia ben sperare il dialogo con i cittadini instaurato dalle istituzioni: una delle principali prerogative dell’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Luca Capasso, che proprio negli ultimi giorni ha anche rilanciato il programma di ripristino della raccolta differenziata, mostrando, così, concreta attenzione e sensibilità per la tutela dell’ambiante.
La strada da percorrere per combattere i pericoli del randagismo è senza dubbio la prevenzione e l’educazione. Si sa, è sempre meglio prevenire che curare. Allo stesso modo bisogna puntare sull’educazione al senso civico: sensibilizzare i possessori di cani ed applicare la normativa vigente in materia di randagismo, inasprendo le sanzioni per chi abbandona i cani o non raccoglie le loro deiezioni. Bisogna effettuare un attento monitoraggio del territorio, catturare i randagi, collaborare con le associazioni animaliste per trovare una nuova casa agli amici a quattro zampe. Educare al senso civico: ecco la soluzione.
Certo non ci attendiamo che si possa subito familiarizzare con gli animali come Mowgli, ma che almeno gli uomini non rendano il loro miglior amico un nemico mortale.
Carmelo Cutolo
Autore Carmelo Cutolo
Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.