Home Rubriche Da Oriente a Occidente Mentire fa bene?

Mentire fa bene?

907
mentire


Download PDF

Viaggiando tra verità piacevoli e spiacevoli

Chi non ha mai sentito parlare di bugie bianche alzi la mano! Ecco, siccome, ne avete sentito parlare tutti – sempre che la mia affermazione sia giusta, se no trattasi di bugia bianca perché intenzionata a non far fare brutta figura a nessuno – ora ne proporrò una particolare. Buffa, ma gentile.

Iniziamo con il dire che Seneca aveva diverse tattiche per sopportare le offese.
La prima era prenderla sul ridere, la seconda si rifaceva all’accettazione mirata, come dire, se c’è un fondo di verità sarà bene lavorarci sopra, la terza era di esaminare con attenzione le credenziali del criticone di turno.

Se chi ti critica è un ignorante a che serve prendersela a male? Sarebbe come se un atleta si offendesse perché criticato da me, che mi limito a fare “fondo” evitando di prendere l’ascensore quando torno a casa, facendo ben cinque piani ansimando.

Catone l’Uticense insegnò però, a Seneca, un’ulteriore tattica: mentire!

In quali situazioni esattamente?
Quando vi prendono in giro e non volete offendere gli offensori, perciò fate di finta di creder loro!

– Sai, non ho potuto perché ho avuto un impegno!
– Certo, certo, eh lo so, ti capisco!

– Non ti ho avvisato del ritardo perché ho perso il cellulare!
– Per carità, è successo anche a me!

– Scusami se l’altra volta ti ho mandato a quel paese!
-Ma davvero? Non me ne ero proprio accorto!

Catone era un personaggio importante ai suoi tempi e capitò addirittura che un tale, non sapendo con chi avesse a che fare, lo picchiò.

Quando si rese conto di avere menato uno che avrebbe potuto farlo condannare, si affrettò a scusarsi:

Mi perdoni signor Catone!
Non pensavo di aver picchiato proprio lei!

E Catone rispose:

Picchiato? Perché? Sono stato picchiato? Non me ne sono accorto!

A detta di Seneca, questa bugia bianca fu più benevola di un’altra qualsiasi forma di perdono.

Passando oltre, ora si pone un indovinello. Sapete tutti che Seneca era anche il consigliere di Nerone – beh, non lo sapete tutti, ho detto una bugia bianca, ma ora lo sapete – e che quest’ultimo decise di far fuori un sacco di gente a lui nemica, uccidendo perfino la madre.

Seneca gli disse:

Puoi ammazzare davvero tutti tranne uno!

Non andate avanti a leggere. Chiudete gli occhi e provate prima ad indovinare.

Indovinato?

La risposta è:

Non puoi ammazzare il tuo successore!

Seneca intendeva dire che, per quanti contendenti Nerone avrebbe ucciso, prima o poi sarebbe stato spodestato e che quindi stava inutilmente esagerando nell’ammazzar la gente.

Fatto sta che gli succedette Galba ma, prima di tale successione, Nerone si premurò di far fuori anche Seneca.

Morale della favola?

Non piace a nessuno sentirsi dire ciò che non piace, anche se è la verità!

Print Friendly, PDF & Email

Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.