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Massoneria: non c’è più tempo da perdere

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Vita brevis, ars longa, occasio praeceps, experimentum periculosum, iudicium difficile. Ippocrate

Siamo sotto una dittatura, sottile o grossolana. Questo non ha avuto origine in un ipotetico e improbabile esterno, ma in noi stessi. Il combattimento nobile è quindi interno e assiale. Le lotte esterne e periferiche portano invariabilmente al burnout. È ancora – o diventa ancora di più – necessario sviluppare una vera Arte della Guerra.
Rémi Boyer – Manifesto incoerista

“Divide et impera”, il Potere ci vuole divisi. Il vero bivio è “trascendente”.

Un giorno la Gruber, chiese a Battiato:

Lei è di destra o di sinistra?

Lui rispose:

Io sto in alto. E sono per gli esseri umani.

Oggi la vera domanda è: da che parte stiamo? Con il nostro ego competitivo, divisivo o con l’Anima che accoglie e unisce? Ossessione, depressione, rabbia, fobia. Narcisismo. Le sub-personalità sigillano il cuore vulnerato del bambino circoscrivendo e imprigionando l’amore come la crosta sulla ferita. Ma c’è un modo per guarire, per rinascere. Ancora una volta è la Tradizione Perenne, nelle sue varie forme, a indicarci la via della risalita dalla molteplicità caotica dell’ego ferito per raggiungere l’Identità Suprema, l’Uno, il Sé.

A patto, però, che la Tradizione non sia vissuta come una consuetudine o una liturgia ma come una pietra luminosa, sorprendente ed incandescente, capace di spingerci all’evoluzione. Alla trasmutazione.

Ogni Via offre chiavi di lettura ed approcci apparentemente diversi, in quanto adattabili alle differenze personali di partenza, ma sostanzialmente identici nell’essenza.

Basta pensare alle parole di Gesù

Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli

o al capitolo 28 del Tao Te Ching

Chi possiede la pienezza del Tao è come un bambino; egli tornerà nello stato dell’embrione

oppure al Martinismo, dove si indossa il mantello e la maschera per proteggere la propria intimità, abbandonare l’ego e divenire “sconosciuti” per costruire la vera personalità, fino all’iniziazione massonica dove si chiede al neofita di spogliarsi dei metalli – i condizionamenti e le maschere sociali – e successivamente gli viene “imposta” la regola del silenzio, con l’obiettivo di aprire il cuore all’ascolto del proprio Sé.

E poi come non pensare agli insegnamenti di Gurdjieff, in riferimento alla meccanicità dell’essere umano governato da molteplici io e molteplici “false personalità”, che riportano all’esercizio dello stop, all’auto osservazione, al “ricordo di sé”. Infine, per analogia, come non citare gli esercizi Psicomagici di Jodorowsky?

Anche l’Ho’oponopono, attraverso l’approccio responsabile, amorevole e auto-amorevole del mantra “mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo”, ci invita a cancellare le memorie dolorose, a resettare la mente sporca di memorie condizionanti (mi verrebbe voglia di dire di file-spazzatura che rallentano il “sistema”), a tornare al punto zero. Per ripartire.

Il primo passo sulla via iniziatica è invertire il moto della coscienza. E passare dall'”essere guardati” al “guardare”. Da sé agli altri e non dagli altri a sé. È un primo capovolgimento importante, che mette al centro il proprio unico e irripetibile sentire, rispetto al rumore di fondo del mondo e della molteplicità. In un esercizio costante di vigilanza e di attenzione, per proteggersi dalle illusorie e proteiformi suggestioni della mente.

La via iniziatica è concreta ed esecutiva, non teorica. È trasformativa, non “rappresentativa”. Con la mente, fantasticando, in un attimo siamo sulla luna, ma poi, nella realtà, non riusciamo a coprire nemmeno la distanza che separa il marciapiede dalla strada.

Un tavolino si regge in piedi con tre gambe. Ma una Cattedrale ha bisogno di un più forte sostegno. Alla base dell’Opera c’è la fiducia, Fides sovraumana e sperimentale. Per costruire in altezza ci vuole il fuoco del desiderio, la Spes nella nostra crescita personale Per la larghezza ci vuole tanto Amore Universale, Caritas intesa non come elemosina ma come diritto umano alla giustizia e ad un’equa distribuzione della ricchezza. Ma per oltrepassare l’immane “lunghezza” del Tempo occorrono perseveranza, operatività e continuità.

Tutti i giuramenti iniziatici d’Oriente e d’Occidente insistono sullo stesso inflessibile paradigma, riassumibile nell’impegno (da osservare per sempre) di Apprendere, Praticare e Realizzare i vari livelli del Sentiero.

Perché, come scriveva Meister Eckart,

Il tempo è ciò che impedisce alla luce di raggiungerci. Non vi è verso Dio ostacolo maggiore del tempo.

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Autore Hermes

Sono un iniziato qualsiasi. Orgogliosamente collocato alla base della Piramide. Ogni tanto mi alzo verso il vertice per sgranchirmi le gambe. E mi vengono in mente delle riflessioni, delle meditazioni, dei pensieri che poi fermo sul foglio.