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La teoria delle assenze

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Come difendersi da chi specula sui condizionamenti

Facciamo bene attenzione poiché andremo ad analizzare come un automatismo psicologico positivo possa essere tramutato in negativo da chi desidera speculare sulle nostre fragilità umane.
Vediamo insieme, prima di tutto, due esempi a nostro favore.
Un bambino impara a giocare a basket. Tira la palla verso il canestro per cento volte e fa centro una volta sola. Per poter prendere coraggio e coltivare la propria autostima ha la necessità di dimenticare – teoria delle assenze – i novantanove centri sbagliati e ricordarsi unicamente dell’unico bersaglio realizzato con successo.

Se ci sono riuscito una volta, ci posso riuscire ancora!

Tutto ciò è molto positivo e l’automatismo interiore aiuterà il bambino a non deprimersi e a non scoraggiarsi di fronte ai fallimenti.

Il secondo esempio riguarda un incidente aereo:

Si schianta al suolo con cento persone a bordo, novantanove muoiono all’istante ma un uomo si salva.

Generalmente si dice, della persona incolume, che sia stato miracolato da Dio, anziché pensare ad un Dio così crudele da ammazzarne novantanove.

Questo modo automatico di credere ci aiuta ad avere fiducia nella vita poiché, nonostante tutti i suoi drammi, possiamo coltivare la speranza che, di fronte ad un imprevisto traumatico, potremo essere miracolati e messi in salvo.

In pratica mettiamo in “assenza” ciò che ci scoraggia, ma quanto possono sfruttare la suddetta modalità gli agenti del marketing o chiunque voglia speculare sulle nostre debolezze mentali?

Vediamo il caso delle slot machine e della dipendenza dal gioco d’azzardo in generale. Se vinco una volta e ne perdo mille continuerò a giocare lo stesso poiché l’automatismo interiore mi dirà:

Dai! Forza! Se ce l’hai fatta una volta potrai riuscirci ancora e diventare ricco!

Vale per qualunque tipo di scommesse, per l’acquisto del “gratta e vinci” e per le lotterie anche se, in quest’ultimo caso, ci basta sapere che sia stato qualcun altro a vincere:

Se ce l’ha fatta lui, ce la posso fare anch’io prima o poi!

Con un po’ di attenzione possiamo notare come la “teoria delle assenze” agisca su di noi nelle più svariate modalità.

Per un anno intero ascoltiamo alla radio il nostro oroscopo e su 365 giorni, per pura coincidenza, ci azzecca solo 5 volte. Cosa faremo? Grazie a quei casi fortuiti penseremo che il notiziario astrologico funzioni davvero anche se, per ben 360 giorni, le ha sbagliate tutte.

Un astuto personaggio nel mondo della cultura ha ideato il “gioco” dei 101 desideri.

Perché non quello di un solo desiderio?

Ha sfruttato la teoria delle assenze per avere un successo assicurato e vincere facile.

È fin troppo chiaro che, qualora si realizzino accidentalmente anche solo due o tre dei desideri sui quali ci siamo concentrati, saremo disposti a convincerci che la sua teoria funzioni davvero e gli faremo perfino propaganda.

Un’agenzia che propone scommesse, è risaputo, si arricchisce proprio perché la stragrande maggioranza perde, ma sembra che questa notizia non inclini minimamente le convinzioni degli sprovveduti giocatori poiché tendiamo ad eludere le cattive notizie che non agiscono in nostro favore.

Conoscere la mente i suoi meccanismi automatici è di vitale importanza se non vogliamo essere manipolati e sfruttati ma, ancora oggi, nonostante acclamati studi di livello internazionale ci vogliano erudire, proprio per darci l’opportunità di difenderci, sembra che molti, ancora sottovalutino l’importanza dell’analisi mentale e questo, ovviamente, comporta gravi rischi per la salute psichica di tutti noi e di chi condivide il nostro vissuto quotidiano, famiglia compresa.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.