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E torni a sorridere

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E torni a sorridere


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Sono giorni che ti osservo.

Un “puntino nero” immerso fra la variegata, indifferente fretta della gente.

In abiti scuri, dietro un paio di occhialoni che nascondono il colore e l’espressione dei tuoi occhi, attraversi spedita il marasma confusionale che non ti scalfisce: quel dolore, il tuo dolore, ti ha scavato dentro sino ai limiti di te stessa.

Non esistono più lacrime da asciugare su quel volto rigato delicatamente dalla mano del tempo e stemperato dal soffio glaciale della sofferenza.

Minuta e apparentemente fragile rinnovi la tua forza per il frutto nato da quell’Amore filiale che il destino ti ha strappato: nei suoi occhi rivedi lei e nel suo ricordo ti abbandoni, senza perderti, aggrappata a quella “manina” che si fa forza sul tuo essere per proseguire il proprio di cammino, come te, senza di lei.

Hai sfondato le porte di un cuore malato, rinvigorendolo di nuova linfa, per portare a compimento l’evoluzione di un’anima che si affaccia per la “prima volta” al mondo.

Tutto, ogni cosa all’esterno di te sembra dipinto di nero eppure, sfiorandoti a volte o semplicemente osservandoti, è soltanto “Luce” quella che emani dal tuo spirito, agganciato al mondo fisico, ma proiettato all’Eterno fluire di Sé.

Né il tempo, né lo spazio hanno più senso e valore per te.

Hai intrapreso l’ennesimo viaggio, attraversando un’epoca che mai avresti nemmeno immaginato nel tuo percorso esistenziale.

Ti sarai chiesta di Dio, del Suo volere e del senso di tutto quel dolore improvviso e immeritato.

Hai compreso, poi, che nessuno merita il dolore, la sofferenza, lo strazio di una perdita così profonda e indescrivibile, eppure il dolore c’è; la sofferenza accompagna da sempre l’Umanità e lo strazio è soltanto il preludio di un’accettazione sana e consapevole dei “due”.

Non desideri più la tua fine perché hai intuito che a prescindere dal proprio personale “destino” essa arriverà e, allora, ci sarà un nuovo ed ennesimo “cambiamento” per chi resterà ancora in questo mondo per altro tempo, dopo e senza di te!

Sono caduti i veli dell’effimero e del superficiale cedendo il testimone alle reali e tangibili “energie” che dal profondo di te sono riuscite a risvegliarti” dal sonno dell’inganno di una falsa coscienza che induceva la tua essenza a “spegnersi” dentro.

Le mie, quelle di un comune passante, sono soltanto percezioni della tua “silente immagine” che si fa strada fra quelle rumorose degli altri.

Eppure, stranamente, ad un mio breve cenno di saluto del mio spirito al tuo che oltrepassa quell’apparente coltre di nerume che ti avvolge, sei tornata a sorridere.

Hai riscoperto di essere viva e torni a sorridere.

Ho percepito il tuo sconfinato “amore”per la memoria e la vita che continua.

Ti ho “vista” per la prima volta e ho sorriso.

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Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".