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Dell’anima o dei corpi sottili

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corpo astrale


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Dal sogno lucido al viaggio astrale

In un precedente articolo avevamo iniziato alcune riflessioni circa la suddivisione dell’uomo in materia, anima e Spirito.
Ci eravamo soffermati maggiormente su quello che, anche nella definizione di Steiner, è indicato come Spirito, riservandoci di approfondire successivamente tutto quello che riguarda i corpi sottili.

Questo partendo da una definizione dello stesso autore:

L’espressione corpo astrale serve qui a indicare l’assieme del corpo animico e dell’anima senziente.
Rudolf Steiner – Teosofia

Su cosa sia l’anima e sulle qualità che ne derivano avevamo dato un accenno, ma facciamo riferimento sempre allo stesso testo per una ulteriore puntualizzazione.

Come le materie e le forze che compongono e reggono il nostro stomaco, il nostro cuore, i nostri polmoni, il nostro cervello ecc. provengono dal mondo corporeo, così le nostre qualità animiche, i nostri impulsi, desideri, sentimenti, passioni, e sensazioni, provengono dal mondo animico.
Rudolf Steiner – Ibidem

L’anima, dunque, è in qualche modo la ‘sede’ delle emozioni, delle pulsioni, soprattutto delle sensazioni con le quali elaboriamo emotivamente gli stimoli percettivi che ci giungono attraverso i sensi.

La dissertazione di Steiner prosegue approfondendo tutti questi aspetti.
Per il momento, però, abbandoniamo il discorso, non l’autore, visto che ci interessa sviluppare un altro tipo di tematiche. Rimandiamo alla lettura del suo saggio per tutto quanto omesso.

In un altro scritto, inoltre, riservandoci di approfondire, avevamo affrontato la relazione tra sogno e corpo astrale, ipotizzando che i vincoli rispetto a spazio e tempo sono propri del corpo fisico, più che di quello animico o di quello dello Spirito.

Il chiaroveggente osserva che, quando l’uomo si addormenta, il corpo astrale si separa dagli altri due corpi diffondendo una certa luce.
Per la precisione, il corpo astrale dell’uomo attuale appare articolato in varie correnti e in bagliori luminosi, nell’insieme a forma di due spirali intersecantisi, come due 6 intrecciati; una di queste si perde nel corpo fisico, mentre l’altra si espande come una coda di cometa lontano nel cosmo.

I due prolungamenti del corpo astrale diventano ben presto invisibili diffondendosi nello spazio, e allora tutta l’apparizione assume una forma ovale.
Rudolf Steiner – La saggezza dei Rosacroce

Questa percezione dei corpi sottili non può che riportare alla mente quella di un altro autore, che ci sembra, in questo senso, molto vicino.

Don Juan dichiarò che loro descrivevano gli esseri umani come forme scintillanti simili a enormi uova che loro chiamano uova luminose.
Quando gli stregoni vedono un essere umano – mi spiegò – vedono una forma gigantesca e splendente che galleggia e crea, muovendosi, un solco profondo nell’energia della Terra, quasi che la forma luccicante avesse una sorte di radice da tirarsi dietro.
Carlos Castaneda – L’arte di sognare

Il corpo sottile visto come una forma luminosa ovale.

Ed è importante quello che accade, sempre secondo Castaneda, quando si sogna.

Gli stregoni considerano il Sognare come un’arte estremamente raffinata – disse – l’arte di spostare a volontà dalla sua posizione abituale il punto di unione per intensificare e ingrandire la portata di quel che si può percepire.
Carlos Castaneda – Ibidem

Quello di punto di unione è un concetto molto interessante, che riguarda il nostro modo di percepire la realtà che ci circonda.

La percezione è canalizzata perché in ognuno di noi c’è un fattore chiamato punto di unione che sceglie emanazioni interne ed esterne per allinearle.
Carlos Castaneda – Il fuoco dal profondo

E ancora.

In un’altra occasione don Juan ribadì il concetto: la percezione si realizza quando i campi di energia del piccolo gruppo situato intorno al punto di intenso splendore estendono la propria luce per illuminare identici campi di energia all’esterno dell’uovo.

Poiché gli unici campi di energia percettibili sono quelli illuminati dal punto di intenso splendore, quel punto viene chiamato il punto dove si mette insieme la percezione o, semplicemente, il punto di unione.
Carlos Castaneda – Il potere del silenzio

Il sonno, dunque, viene visto come un primo modo di modificare quello che percepiamo dell’esterno, non limitandoci a quanto di materiale ci circonda, lo facciamo normalmente anche durante la veglia, ma ampliando alle energie, ai mondi sottili.

Castaneda parla di diversi varchi che il sognatore deve attraversare, il primo consiste di essere consapevoli del momento in cui ci si sta addormentando, per poter avere dei sogni lucidi.

Anche in questo caso, per ulteriori approfondimenti rimandiamo al testo citato.

Cos’è, dunque, un sogno lucido?

Semplicemente un sogno caratterizzato dalla consapevolezza di star sognando. Questo ci permette di fare diverse cose.

Di indirizzare il corso del sogno a nostro piacimento, per esempio; per spostarci dove vogliamo, vedere magari delle persone che hanno lasciato il nostro piano di esistenza.

Un’altra possibilità è quella di capire che, in effetti, durante il sonno il nostro corpo astrale, si stacca da quello fisico.

Ciò non significa che accediamo al mondo dello Spirito, che, ricordiamo,  secondo diversi autori è legato ad un altro corpo, ma che, come dicevamo, comunque siamo in grado di viaggiare superando i limiti della materia, sia in termini di spazio che di tempo.

Quindi possiamo spostarci a distanza di migliaia di chilometri, o anche di poche centinaia di metri, per vedere cosa sta accadendo in quel momento, attivando in qualche modo delle doti di chiaroveggenza, che diventa preveggenza se, oltre a spostarci nello spazio, andiamo anche avanti nel tempo.

Qualche volta questo accade in modo spontaneo o inconsapevole.

In questo senso potrei raccontare decine di episodi che riguardano soprattutto due donne della mia famiglia che hanno vissuto questa esperienza frequentemente.

Ma il sogno lucido non è l’unica modalità di viaggio astrale.

Adottando particolari tecniche di concentrazione e di visualizzazione possiamo creare delle condizioni favorevoli, ovvero raggiungendo degli stati di coscienza alterata tali da poter favorire il consapevole distacco del corpo astrale da quello fisico.

Anche in questo caso ci possono essere episodi assolutamente involontari.

Succede, ad esempio, quando squilla il telefono e sappiamo già chi è, anche senza guardare il numero, anche se quella persona magari non la sentivamo da mesi.

O c’è chi si eleva, nel vero senso della parola, per vedere dall’alto la zona dove si trova e capire così che strada prendere, sapendo che è quella giusta, anche senza aver mai visitato quel luogo, mostrando un senso dell’orientamento ai limiti del sovrannaturale.

Anche se, di solito, si tende a razionalizzare, a parlare di déjà vu.

Le persone che hanno più facilmente esperienze del genere sono naturalmente più portate anche a sviluppare la capacità di viaggiare in modo consapevole.

Da cosa deriva, questa predisposizione?

Probabilmente, seguendo anche quanto già detto in termini di reincarnazione, si tratta di consapevolezze già sviluppate nelle vite precedenti; potrebbe, dunque, significare che in vite passate abbiamo esperienza di questo tipo di pratiche.

Se non ricordiamo nessun episodio spontaneo, però, non significa che dobbiamo abbandonare ogni possibilità di riuscirci, potrebbe solo significare che avremo bisogno di più tempo per raggiungere risultati.

Quello che veramente è importante è l’intento.

Considerando tutto ciò che don Juan mi insegnò del suo universo conoscitivo, arrivai alla conclusione, che era poi uguale alla sua, che l’elemento più importante di quel mondo era il concetto di Intento.
Per gli Sciamani dell’antico Messico l’Intento era una forza che potevano visualizzare quando vedevano l’energia così come fluisce nell’universo.
Lo definivano una forza pervasiva che interveniva in ogni aspetto del tempo e dello spazio. Era la spinta che sta alla base di tutto; ma la cosa fondamentale per gli Sciamani era che quell’Intento, un’astrazione pura, era intimamente legato all’uomo. L’uomo è sempre in grado di manipolarlo. Compresero che il solo modo per influenzare tale forza risiedeva in un comportamento impeccabile, un’impresa in cui solo gli Sciamani maggiormente disciplinati potevano riuscire.
Carlos Castaneda – La ruota del Tempo

In effetti si tratta di un concetto non semplice da spiegare:

L’intento è un soggetto molto difficile da trattare. Farei la figura dell’idiota se cercassi – io o chiunque altro – di spiegarlo. Tienilo a mente quando sentirai quel che ho da dirti ora: gli stregoni intendono qualsiasi cosa che si prefiggano di intendere semplicemente intendendolo!
Carlos Castaneda – L’arte di sognare

Volendo semplificare, possiamo pensare all’intento come ad una volontà risoluta, consapevole, che non si ferma davanti a nessun ostacolo, ma che prosegue impassibile.

Si tratta indubbiamente di un appiattimento, di cui mi perdoneranno i cultori dello scrittore peruviano.

Tornando al nostro discorso, dunque, chiunque può percorrere la strada del viaggio astrale, a patto di non arrendersi ai primi insuccessi.

Sicuramente aiutano molto tecniche di concentrazione, come il training autogeno, l’autoipnosi, lo yoga, la meditazione.

Se si riesce a trovare la guida di chi già è più avanti sicuramente può fare bene, come non sono da escludere i gruppi di autoapprendimento, nei quali si mettono in comune le proprie esperienze, che spesso permettono di avanzare più facilmente.

Assolutamente da evitare i maestri a pagamento, i veri Maestri non scelgono i discepoli in base a quanto possono permettersi di pagare.

Il riferimento al racconto di Borges, La rosa di Paracelso, non è casuale.

Così come ci sono da sfatare alcune voci che riguardano il viaggio astrale.

Non esiste la possibilità che non si riesca a ricongiungere il corpo sottile con quello fisico. Può semplicemente capitare che le prime volte ci si faccia prendere dal panico perché si tratta di un’esperienza totalmente differente rispetto alla realtà materiale.

Inoltre, essendo la percezione del tempo completamente differente da quella fisica, pochi istanti possono sembrare un periodo anche lungo, un po’ come il tempo del sogno è scollato da quello reale.

Così come non si deve aver paura di imbattersi in disavventure o energie che non si riescono a gestire; si riesce a fare solo quello che il nostro grado di consapevolezza ci consente, il resto è più argomento da film horror.

Le conoscenze pericolose sono solo quelle rubate. Quelle per le quali non siamo pronti. E nella letteratura vi sono diversi esempi; due in Apuleio, ne ‘Le metamorfosi’, sia per quanto riguarda le vicissitudini di Lucio, trasformato in asino, sia in Amore e Psiche.

Per quanto riguarda le tecniche per indurre il viaggio astrale, ce ne sono diverse. Qualcuno ne elenca 7, altri arrivano a 10 o a 15.

Quale la migliore?

Sostanzialmente tutte e nessuna.

Nel senso che si tratta di una serie di suggestioni, di visualizzazioni mentali, che favoriscono il distacco del corpo animico.

Con il tempo e l’esperienza può anche capitare di adattare una tecnica o di crearne una propria. Lo stesso Paulo Coelho in alcuni romanzi ne ha descritto una sua assolutamente personale.

Ci resterebbe da illustrare qualche tecnica, magari di accompagnarla con qualche dritta.

Qualche indicazione c’è già stata, per il resto, magari, torneremo in articoli successivi.

Il primo passo resta quello di sviluppare l’Intento.

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Autore Pietro Riccio

Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.