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Contaminazioni natalizie

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Struffoli - ph Rosy Guastafierro
Struffoli - ph Rosy Guastafierro


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La città di Partenope deve il suo nome, la cultura e la propria identità ai greci che la fondano e la abitano per moltissimi anni, fissando, indelebilmente, nelle sue fondamenta e nella sua gente, un’impronta che, ancora oggi, è retaggio delle giovani generazioni.

Anche il cibo non fa eccezione e, insieme al panetto di Cibele, l’odierna sfogliatella, a Natale, sulle tavole imbandite, fanno bella mostra di sé gli strangoulos pristos, palline rotonde tagliate, ovvero gli struffoli. Ovviamente, la fantasia popolare ne attribuisce altre derivazioni, ma noi ci fermiamo a questa.

La ricetta, segreta e leggermente diversa da famiglia a famiglia, tramandata a voce da una vecchia zia monaca di clausura, mette spesso in concorrenza le massaie di uno stesso stabile, che si dilettano a prepararne in quantità industriale da donare solo per la soddisfazione di sentirsi dire che i propri sono migliori degli altri.

Ma, al di là delle impercettibili differenze, l’occhio esperto si sofferma sulla confezione, che deve essere una vera e propria opera di ingegneria! Quanto più piccoli sono i tocchetti di pasta tanto più esperta sarà ritenuta la nostra cuoca.

Vi è quasi una proporzione aurea tra la sfera fritta che ne risulta e la quantità di miele che si appiccica su di essa; inutile dire che, se viceversa, il globo è grande, può capitare che al centro non sia cotto a dovere e il nettare degli Dei non riesca a dare quel sapore, a dir poco divino, che li contraddistingue.

Per non parlare, poi, della farcitura finale tra scorza di arancia candita tagliata in parti piccolissime, così come la ciliegia, le codette colorate miste ai diavoletti!

Struffoli - ph Rosy Guastafierro
Struffoli – ph Rosy Guastafierro

Perché questa cascata formata da tante piccole parti?

In realtà, il clima intellettuale del bacino del Mediterraneo è sempre stato molto includente, accogliendo credenze e tradizioni per trasformarle in modo da renderle vicine alla propria formazione o comunque omaggiarle.

Un’antica leggenda nordica racconta, appunto, che nelle fredde foreste, piene di laghi e corsi d’acqua, viva una creatura magica, che indossa un candido abito impalpabile.

Il suo habitat naturale è, appunto, il liquido incontaminato, dove, nella stagione calda, fluttua felice, dispensando serenità e prosperità a chiunque ne faccia richiesta.

Quando il sole, invece, pone i suoi raggi allo Zenit del Tropico del Capricorno il freddo inesorabile trasforma il tutto in un’unica lastra di ghiaccio, che intrappola Hulda. Proprio nel periodo natalizio un pescatore, grato per gli eventi favorevoli, pensa di portare in dono alla divina signora un dolce.

Naturalmente, bisogna bucare la gelida parete. Con costante calma e l’aiuto di un piccone inizia l’opera, ma riesce ad ottenere solo un foro molto piccolo. Sconfortato, il nostro uomo di mare, rimane inerme.

Decide di rinunciare, ma viene bloccato alla vista di una manina che, facendosi strada dalla fessura, afferra il dolce sminuzzandolo in tante piccole parti, riuscendo, così, a gustare la chicca prelibata.

Da quel momento in poi, a Natale, si impastano palline molto sostanziose in modo che lo spirito dell’Acqua ne possa godere!

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Autore Rosy Guastafierro

Rosy Guastafierro, giornalista pubblicista, esperta di economia e comunicazione, imprenditrice nel campo discografico e immobiliare, entra giovanissima nell'Ordine della Stella d'Oriente, nel Capitolo Mediterranean One di Napoli. Ha ricoperto le massime cariche a livello nazionale, compreso quello di Worthy Grand Matron del Gran Capitolo Italiano.