Una lezione in un dialogo
– Ciao Giò!
– Ciao Frà, tutto bene?
– Macché, mi sento uno stupido, sono qui che piango davanti a Cipolla!
– Ma dai Frà, lacrimano tutti davanti alle cipolle, perché mai sentirti uno stupido?
– Ma no Giò, non sono davanti ad una cipolla. Sono davanti a Cipolla, Carlo Cipolla, il suo libro.
– Oh cielo Frà, da quando in qua un libro di uno storico di economia può far piangere quanto una verdura fortemente aromatica?
– Ridi, ridi Giò, ma sai che ha diviso le persone in quattro categorie? E io, in una di queste mi ci ritrovo perfettamente.
– Sono tutto orecchie Frà, dimmi, dimmi pure, elencami le quattro categorie sono proprio curioso, non ne sapevo nulla.
– Tieniti forte Giò! La prima è quella degli sprovveduti, cioè delle persone che procurano perdite a se stesse a vantaggio degli altri. Poveracci! La seconda è quella degli intelligenti, cioè coloro che procurano vantaggi a se stessi e anche agli altri e fin qui, per loro, tutto bene. La terza è quella dei banditi, la quale secondo Cipolla non è la peggiore tra le categorie ma questo te lo spiego dopo; prima ti dico che questi signori procurano danni agli altri per arrecare vantaggi solo a se stessi.
– Ehi Frà, e questa non sarebbe la peggiore? Mi pare strano.
– Aspetta, aspetta, non avere fretta accidenti a te, non farmi perdere il filo del discorso, poi te la spiego. Comunque la quarta è quella degli stupidi, cioè quelli che arrecano danno a se stessi e anche agli altri, un disastro!
– Capisco Frà, ma non mi dirai che tu ti senti uno stupido per tale ragione no? Non ti ci vedo proprio a crear casini agli altri e a te stesso.
– No, certo, però mi ritrovo nella categoria degli sprovveduti, cioè quella di coloro che procurano danni a se stessi fornendo vantaggi agli altri e a me sembra più stupida questa di categoria, ecco perché mi sento un vero stupido.
– Mmm e il signor Cipolla, invece, cosa ne pensa?
– Secondo lui i peggiori sono quelli della quarta categoria, perché fanno disastri per tutti, sono tanti, senza nemmeno un capo, un leader, quindi anche imprevedibili, ingestibili, ognuno stupido per conto proprio, è chiaro il concetto?
– Certo Frà, nulla di nuovo sotto il sole, anche Shiller, il poeta, diceva: “Contro gli stupidi gli stessi Dei combattono invano”.
– Esatto Giò, e perfino un personaggio di Molière, di cui non ricordo il titolo del romanzo, disse che uno stupido dotto è ancora più stupido di uno stupido ignorante, quindi non si è immuni dalla stupidità nemmeno dopo aver studiato molto, anche perché questi ultimi, con le cariche altolocate che ricoprono possono procurare una quantità di danni a un sacco di gente proprio perché vengono reputati intelligenti dagli stupidi.
– E allora ti puoi tranquillizzare Frà, è molto meglio essere uno sprovveduto e procurare vantaggi al prossimo, anche con il risultato di perderci, piuttosto che combinar disastri universali no?
– Sarà come dici tu, ma io vorrei passare nella categoria degli intelligenti, se no mi sento stupido come gli altri e anche di più.
– Direi che questa è un’ottima idea Frà, se andiamo fuori a pranzo e paghi tu, non è mica tanto giusto che poi mangio solo io, o no?
E tu, che hai ascoltato Giò e Frà, a quale categoria appartieni?
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Autore natyan
natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.
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