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Senza filosofia

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Senza filosofia


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Si può vivere senza studiare la propria mente?

Mi hanno chiesto:

Ma dobbiamo proprio studiare filosofia? Non si può vivere senza?

Domanda più che legittima, dico io, infatti ci sono persone che, avendo un modo filosofico innato di vivere, e che sono in pace con se stesse, non hanno certo bisogno di studi particolari; solo che il loro modo non va bene per tutti e se il tuo obiettivo è anche aiutare qualcun altro, come per esempio la tua famiglia, i tuoi amici o le persone a te care, sarà ben difficile essere loro di aiuto senza avere studiato alcune materie umanistiche o la psicologia.

Lo studio tibetano della mente, per esempio, enumera sei fondamentali emozioni come cause di sofferenza interiore. Disturbano la quiete della mente e la rendono agitata e afflitta. Si tratta dell’ignoranza, l’attaccamento, l’ira, l’orgoglio, il dubbio illusorio e l’influenza delle opinioni sbagliate.

A detta della psicologia buddhista non basta la fede per vincere tali stati illusori mentali; occorre conoscere la loro natura, esaminando introspettivamente i movimenti interiori e acquisendo la saggezza della conoscenza.

Erroneamente si crede che le Filosofie Orientali inducano ad abbandonare i beni materiali, ma non è affatto vero. Non dobbiamo disfarci di qualcosa di esterno a noi per poter ottenere più pace, bensì dell’egocentrismo che fa sì che ci aggrappiamo in modo ostinato ed ossessivo a tutto ciò che è fuori di noi.

Lo desideriamo, combattiamo per averlo, poi lottiamo angosciosamente per difenderlo, poi non ci basta più, e tutto ciò è un conflitto perenne, senza pause, che agita di continuo la nostra esistenza.

Analizzare la mente significa diventare coscienti di cosa facciamo, in ogni momento della nostra vita, consapevoli del perché lo facciamo e anche del come.

Fare male una cosa giusta è come farla sbagliata.

Basti pensare all’uso della parola.

Quante volte abbiamo detto cose giuste ma abbiamo creato rabbia e rancore solo perché le abbiamo dette nel modo sbagliato?

Mangiare è più che giusto, ma come mangiamo? Di cosa ci nutriamo?
Allo stesso modo la mente si nutre dei nostri pensieri, delle nostre parole e delle nostre azioni.

Siamo davvero consapevoli di come stiamo nutrendo la nostra anima, oppure buttiamo dentro qualunque cosa ci capiti a tiro, senza fare una giusta selezione affinché poi la digestione mentale possa essere libera e leggera, invece che appesantita e deprimente?

Quando danneggiamo qualcuno che ci è vicino, ciò è dovuto alla nostra mente inconsapevole e uno degli errori più gravi è quello di credere di conoscerci a fondo.

Con questa pericolosa illusione non facciamo altro che continuare a far soffrire noi stessi e coloro che ci sono vicini.

Perciò, quando mi chiedono:

Ma dobbiamo proprio studiare filosofia? Non si può vivere senza?

non posso altro che rispondere con un’altra domanda:

Qual è il tuo grado di consapevolezza interiore? Sei davvero certo di conoscerti a fondo?

Ebbene, sappiate che nemmeno i più acclamati specialisti, se sono seri e intellettualmente onesti, hanno l’ardire di rispondere affermativamente.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.