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Lombardia, approvata legge sulla tutela delle persone detenute

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In Lombardia 8000 persone detenute, 14000 condannate a misure alternative. Obiettivo della legge: reinserimento in società e riduzione della recidiva

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

La Lombardia ha da oggi, 14 novembre, una nuova legge per la tutela delle persone detenute in carcere, con l’obiettivo primario di un loro reinserimento in società e con la relativa riduzione della recidiva.

L’Aula si è espressa con 54 voti a favore, maggioranza di centrodestra, PD e M5S, e 5 astensioni, Patto Civico e Insieme x la Lombardia. Il testo è stato elaborato alla luce delle visite a tutte le strutture detentive promosse dalla Commissione Speciale Carceri, presieduta da Angelo Fanetti, Lista Maroni. Fanetti è stato anche il relatore in Aula del provvedimento.

Ha detto il Presidente Fanetti:

Con questa legge prendiamo atto del nuovo contesto normativo nazionale e degli effetti della riforma sanitaria in Lombardia. La Lombardia si conferma all’avanguardia credendo con i fatti alla funzione rieducativa del carcere, stanziando risorse per la risocializzazione dei detenuti che passa dal lavoro, dalla scuola, dall’arte, ma anche dall’integrazione del carcere con la Pubblica Amministrazione, con il Terzo settore e in generale con il contesto territoriale di riferimento.

Per noi sono fondamentali anche le nuove forme di formazione delle guardie carcerarie. Questa è una buona legge, condivisa trasversalmente e che nasce per risolvere le criticità che abbiamo avuto modo di constatare sul campo.

In Lombardia sono 8000 le persone detenute, di cui 5000 con condanna definitiva, 14.000 quelle condannate a misure alternative al carcere.

Il plauso del Presidente Cattaneo

La legge approvata oggi in Consiglio regionale parte dal presupposto che per contrastare la recidiva l’unica misura veramente efficace sia il recupero della persona.

I numeri parlano chiaro: là dove i detenuti seguono progetti di formazione e lavoro, come già avviene in alcune strutture presenti in Lombardia, la recidiva scende al 10%, contro una media del 90% di chi trascorre invece la detenzione in completa inattività.

È il commento del Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo che nell’ambito dell’iniziativa 100 Tappe in Lombardia aveva sottolineato la necessità di un intervento entro fine legislatura sul tema.

Questo provvedimento risponde meglio alle esigenze del mondo carcerario perché punta sul recupero del detenuto anche attraverso progetti specifici come quelli culturali e sportivi; la formazione degli operatori del settore e dei volontari, il rafforzamento dei legami con i famigliari, il contrasto alla dispersione scolastica ma, soprattutto, attraverso l’inserimento lavorativo anche con progetti sperimentali di imprenditoria sociale. Perché solo un investimento vero sulla persona umana può favorire un pieno reinserimento.

La legge
Inclusione sociale e lavorativo delle persone detenute, riduzione della recidiva e nuove modalità di formazione delle guardie carcerarie in rete con l’associazionismo: sono i principali obiettivi della legge, composta da 15 articoli. L’intervento legislativo si è reso necessario alla luce della riforma nazionale ma anche della legge di evoluzione del sistema sanitario in Lombardia.

Obiettivo della legge è il recupero dei detenuti, attraverso percorsi di reinserimento lavorativo, di istruzione, formazione e riqualificazione professionale, sostenendo le associazioni e le attività del volontariato penitenziario, in area penale interna ed esterna.

Fondamentale, e nuova, è l’attenzione agli aspetti sanitari, anche grazie all’istituzione di un organismo interistituzionale con compito di monitoraggio della rete dei servizi sanitari penitenziari favorendo, per i casi più gravi e delicati, l’accesso alle comunità terapeutiche riabilitative e ai centri semiresidenziali, la presa in carico dei detenuti con problematiche psichiatriche.

Inoltre, grazie a interventi di prevenzione delle tossicodipendenze si intende migliorare le condizioni di vita delle persone recluse, limitando la recidività dei reati, con un notevole risparmio di risorse pubbliche.

Un approccio che vuole avviare progetti concreti nell’ottica della giustizia riparativa, un approccio alla pena che coinvolge il reo, la vittima e la comunità nella ricerca di soluzioni, di riparazione del danno e di riconciliazione tra le parti. In quest’ottica la Regione promuove se sostiene interventi in area penale interna ed esterna, volti a mantenere e rafforzare i legami dei detenuti con i membri della famiglia, tutelando la relazione figli-genitori.

Un articolo specifico del provvedimento riguarda il Difensore regionale come Garante dei detenuti, per contribuire, alla tutela dei diritti delle persone incarcerate o ammesse alle misure alternative.

Un piano innovativo e ambizioso che, secondo la clausola valutativa introdotta su parere del Comitato paritetico di controllo e valutazione, sarà monitorato ogni due anni in merito agli obiettivi raggiunti. Per il 2017 la norma finanziaria mette a disposizione 1 milione di euro.

Gli ordini del giorno
L’Aula ha approvato un ordine del giorno del PD, poi emendato, per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Ministro della Giustizia affinché venga presa in considerazione l’ormai cronica carenza di personale amministrativo e giudiziario presso il Tribunale di Sorveglianza di Milano e Brescia.

La sintesi del dibattito su www.lombardiaquotidiano.com

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