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Iran: Francia chiede di ascoltare richieste manifestanti

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Per Parigi sono legittime

La Francia ha rinnovato la sua ferma condanna della repressione contro i dimostranti in corso in Iran.

La portavoce del Ministero degli Esteri francese, Anne-Claire Le Gander, ha infatti dichiarato che le richieste dei manifestanti di libertà e rispetto dei loro diritti sono legittime e devono essere ascoltate e che Parigi continuerà il suo lavoro nei forum internazionali ed europei per combattere l’impunità per i responsabili dell’uccisione della giovane donna curda, Mahsa Amini. Chiede anche all’Iran di porre fine alla repressione dei contestatori e di rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale, compreso il diritto a manifestazioni pacifiche.

Le manifestazioni si svolgono in Iran dallo scorso 16 settembre, a seguito dell’uccisione della 22enne Mahsa Amini, dopo essere stata arrestata a Teheran dalla “polizia della moralità”.

La rabbia si è trasformata in una sorta di “rivolta” da parte degli iraniani, ponendo una delle sfide più audaci ai leader e ai religiosi che hanno governato il Paese dalla rivoluzione del 1979.

L’intensità del movimento è recentemente aumentata nelle regioni curde, come Zahedan, Hamedan, Mahabad, Bukan e Ashnoyeh, così come nelle città turche di Khoy e Takab nella provincia dell’Azerbaigian occidentale.

Anche le città della provincia del Kurdistan come Sanandaj, Saqqaz, Marivan, Diwan Dora e Kamyaran, oltre ad altre città curde nelle province di Kermanshah ed Elam, hanno assistito a manifestazioni.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.