Home Cronaca Ezio Bosso: la musica come strumento per superare i limiti umani

Ezio Bosso: la musica come strumento per superare i limiti umani

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Il musicista dopo l’intervento al Parlamento Europeo si concede alla stampa

Dopo il resoconto sul pomeriggio trascorso alla conferenza di Alto livello Patrimonio culturale in Europa: unire passato e futuro  del 26 giugno presso l’Emiciclo del Parlamento Europeo di Bruxelles, il focus sul discorso del Presidente Antonio Tajani e quello su alcune delle special guest, ci soffermiamo, ora, sull’intervento del Maestro Ezio Bosso.

Direttore d’orchestra, compositore, pianista all’occorrenza come ama definirsi, Ezio Bosso ha ricominciato una più intensa attività concertistica solo dalla seconda metà del 2015.
Un percorso in crescendo che nel 2016, dopo aver portato oltre 100.000 spettatori nei migliori teatri con il suo recital per solo pianoforte considerata ormai la tournée di musica classica più importante della storia italiana, lo vede oggi reduce da una lunga serie di trionfi alla testa di alcune delle migliori orchestre italiane e internazionali nella riconquistata veste di direttore d’orchestra, dopo alcuni anni di forzata pausa.

L’On. Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura e Istruzione presenta il Maestro Ezio Bosso partendo da una sua recente dichiarazione secondo cui un musicista nasce per forza europeo perché la cultura musicale definisce l’Europa, e “costringe” a studiare lingue diverse.

Il Maestro spiega che i confini vengono annullati, perché la musica non è solo un linguaggio, ma è trascendenza che ci porta oltre, in altri luoghi e in altri tempi. Per questo le radici non sono un perno che va dentro, ma altri rami che vanno a fondo.

La musica insegna ad ascoltare e ad ascoltarsi e, dunque, un grande musicista è colui che sa ascoltare le diverse ragioni non restando fisso sulle sue posizioni, trasformando i problemi in opportunità. Riprende, quindi, una citazione di Goethe secondo cui la musica deve aiutarci a sollevarci, non a farci schiacciare, e ribadisce che l’educazione alla musica è la sua priorità perché crea nuove generazioni che forse sanno ascoltarci meglio di noi che tendiamo un po’ tutti a voler avere sempre ragione senza prestare attenzione alle opinioni degli altri.

Il Maestro Bosso lascia la Plenary chamber per concedersi alla stampa italiana.

Ezio Bosso

In risposta alle molteplici domande poste da me e dai colleghi, lo strepitoso Artista, persona sensibile, di sostanza e di un’umiltà fuori dal comune, dichiara:

Fin da bambino ho dovuto imparare il tedesco, il francese, l’inglese, come i miei piccoli colleghi hanno dovuto imparare l’italiano, dato che le indicazioni sono nella nostra lingua. La visione di un musicista non ha confini, è la partitura stessa a non averne, noi andiamo oltre il limite, non inteso come fisico, ma come quello principale, inteso come pregiudizio.
Un buon musicista non può decidere che non gli piace un autore, anche se non lo apprezza particolarmente deve dimenticarsene. Con la musica, non si studiano solo le note, ma anche la vita, le opere di un artista, diventando quella persona.
La partecipazione è uno dei valori fondamentali di una comunità allargata come l’UE.

Nel caso specifico, la musica classica è quella che definisce di più il territorio europeo, esattamente come le arti visive o letterarie definiscono quelle singolarità che poi si riuniscono nella musica. Lo stesso Beethoven parlava dell’importanza di liberare la musica per liberare i popoli. Schumann diceva che in un orchestra tutti vorremmo essere il primo violino, ma, in realtà, è l’apporto fondamentale degli ultimi violini a far esistere un’orchestra; quello del direttore e del primo violino è un lavoro di responsabilità, mantenere insieme il gruppo e andare uniti verso quel progetto comune che poi è migliorarsi.

Io ho solo imparato dai miei padri, la parte umana esiste naturalmente nella musica e va colta.
Io scrivo come tutti quelli da cui ho imparato e sono piccolo piccolo, semplicemente studio e mi applico, cercando di migliorarmi. Lasciare una partitura è un atto d’amore, di rispetto, ma anche di responsabilità dell’altro. Non basta fare musica, occorre crederci. Sono un uomo fortunato, mi fa paura pensare di essere una speranza; la musica classica, anche nella peggiore delle condizioni umane, permette di andare oltre perché fa trascendere da sé, elimina l’ego, fa sì che anche il contrasto umano venga superato.

Credo profondamente che le istituzioni e i media non debbano aver paura di questa musica, non debbano definirla storica, non debbano considerarla immobile ed inutilizzata, ma occorre che la usino per migliorare la società. La disciplina che è nella musica dei nostri padri ci impone di non fermarci, di avanzare sempre.

Il Maestro saluta tutti con un sorriso dolcissimo e si congeda. Intanto, ci accordiamo con la gentile collega che cura il suo ufficio stampa per fissare un’intervista esclusiva con lui in una delle numerose tappe del tour estivo in Italia.

Maggiori informazioni sulla tournée Estate dal vivo 2018

Video diffuso dall’Ufficio Stampa del Parlamento Europeo.

Ezio Bosso

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Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.