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‘Baccanti’ al Teatro Sannazaro

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'Baccanti' - TSC - foto Antonio Parrinello
'Baccanti' - TSC - foto Antonio Parrinello


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In scena dall’11 al 13 marzo a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Da venerdì 11 a sabato 12 marzo, ore 21:00, e domenica 13 marzo, ore 18:00, al Teatro Sannazaro di Napoli Laura Sicignano dirige ‘Baccanti’ un adattamento da Euripide della stessa Sicignano con Alessandra Vannucci.

In scena ci sono: Aldo Ottobrino, Manuela Ventura, Egle Doria, Lydia Giordano, Silvia Napoletano, Alessandra Fazzino, Franco Mirabella, Silvio laviano.

Una produzione del Teatro Stabile di Catania.

‘Baccanti’ parla di un rito arcaico. Questa tragedia ci appare oggi misteriosa e rivoluzionaria in quanto l’autore sembra rinunciare definitivamente all’idea che vi sia una forza ordinatrice alla base del Cosmo.

Bacco nel nostro spettacolo è un’entità androgina ed eversiva: è il regista che tiene segretamente le fila di tutti gli eventi. Gioca a dadi le vite degli uomini e si diverte. La divinità dai molti nomi e dalle molte storie che più di tutte tra i greci rappresenta il Caos è al tempo stesso il legame con la Zoè, la forza vitale che tutto attraversa.

Dio e disordine finiscono per identificarsi, così come Penteo e Dioniso si contrappongono e si rispecchiano come due opposti che si attirano e si respingono.

‘Baccanti’ è un mondo rovesciato dove il razionale, virile, Penteo, il re dalle certezze assolute, viene sedotto dall’ambiguo straniero, che lo irretisce in un gioco al massacro, dove sarà proprio la madre Agave a smembrarlo gioiosamente, mentre i vecchi Cadmo e Tiresia sono follemente sapienti e amorali, le donne non rispettano le regole e si inebriano danzando e fondendosi con la natura.

‘Baccanti’ sembra citare a priori e contenere in sé gran parte del teatro futuro. Questa tragedia è attraversata da un rito arcaico di smembramento e rigenerazione, misterioso e profondamente radicato nella nostra cultura.

Siamo nella stanza di un museo infestato da presenze malefiche, che forse è la traduzione spaziale della mente di Penteo, uno spazio geometrico e razionale, ma minacciato da muffe e infiltrazioni, inquietudini e desideri violentemente repressi. Qui si manifestano apparizioni e scomparse di sogni e di inconfessabili desideri.

Siamo in un circo demoniaco, dove regnano metamorfosi e travestimento. Su musica elettronica, le donne corrono con i lupi: streghe e femmine folli di Dioniso, le Baccanti sono un piccolo esercito impeccabile di principesse inservienti pronte a danzare e a sbranare, sfuggono allo stereotipo dello sguardo maschile e sono libere.

‘Baccanti’ è la celebrazione del mistero prepotente fino all’assurdo di Dioniso, della Zoé che non ha morale, la cui sacerdotessa è la potenza dell’imprevedibile forza eversiva femminile.

‘Baccanti’ è una distruzione e una rinascita. In quest’opera Euripide sembra esprimere l’intuizione che nella cultura occidentale stia avvenendo una fine e un nuovo inizio.
Laura Sicignano

‘Baccanti’
di
Euripide
traduzione e adattamento
Laura Sicignano
Alessandra Vannucci

regia
Laura Sicignano

con
Aldo Ottobrino
Manuela Ventura
Egle Doria
Lydia Giordano
Silvia Napoletano
Alessandra Fazzino
Franco Mirabella
Silvio laviano

regista assistente
Nicola Alberto Orofino

musiche originali eseguite dal vivo
Edmondo Romano

scene e costumi
Guido Fiorato

movimenti di scena
Ilenia Romano

luci
Gaetano La Mela

video e suono
Luca Serra

produzione
Teatro Stabile di Catania

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