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Anteprime ‘Aspettando Isole che Parlano’

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L'Étrangleuse, Francia


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L’Étranglesuse in concerto il 31 agosto ad Arzachena (SS) e il 1° settembre a San Sperate (SU)

Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 2 all’8 settembre 2019 a Palau (OT) torna il Festival internazionale Isole che Parlano: una settimana di musica, fotografia e laboratori per bambini e ragazzi che coinvolgerà una delle località più belle della costa settentrionale della Sardegna, accompagnando il pubblico alla scoperta della campagna, del mare e del centro urbano di Palau, fulcro della manifestazione.
Il Festival, a cura dei fratelli Paolo e Nanni Angeli, unirà come di consueto un programma culturale ricco di creatività, a un approccio che mira a valorizzare e far conoscere al pubblico il prezioso patrimonio materiale e immateriale di queste terre.

Anche questa ventitreesima edizione si aprirà con Aspettando Isole che Parlano per poi riprendere il via ufficialmente lunedì 2 settembre a Palau, con la sezione dedicata al pubblico più giovane della manifestazione – Isole che Parlano ai bambini – curata da Alessandra Angeli.

Il trio francese L’Étrangleuse – composto da Mélanie Virot, arpa, voce, Maël Salètes, chitarre, voce, e Léo Dumont, batteria – sarà protagonista di un doppio concerto: sabato 31 agosto alle 21:30 alla Chiesa di Santa Maria della Neve di Arzachena (SS) – appuntamento realizzato in collaborazione con il Comune di Arzachena e Arzachena Summer Festival 2019 – e il giorno successivo, domenica 1° settembre, a San Sperate (SU) – una coproduzione realizzata con Associazione No Arte paesemuseo – in un ideale ponte tra Nord e Sud Sardegna. Il gruppo propone un’effervescente fusion tra desert, influenze nord africane e canzone francese.

Sono numerosi gli ospiti della sezione ‘Isole che parlano di musica’ che prenderà il via giovedì 5 settembre e che si esibiranno tra fari, calette, fortezze e rocce granitiche, tombe dei giganti e chiesette campestri.
Si spazia tra il minimalismo e il post folk del duo Balladeste, India / Regno Unito, il pop elettronico d’avanguardia di Josin, Germania, le improvvisazioni per oud sulle scale modali della Persia di Yasamin Shah-Hosseini, Iran, l’elegante incontro musicale tra melodie tradizionali kurde, jazz arabico e atmosfere scandinave di Ma Rouf, Kurdistan / Finlandia, l’incontro tra la tradizione del Tenore Murales di Orgosolo, Sardegna, e la magia delle voci bulgare del Trio Evridika.

Isole che parlano di fotografia sarà, invece, dedicata al grande reporter italiano Fausto Giaccone, tra le voci più autorevoli del reportage sociale italiano del ‘900, con un’inedita retrospettiva sul suo lavoro in Italia e nel mondo dal titolo ‘Sardegna e altri continenti. Fotografie 1967 – 1977’.
La mostra, realizzata in collaborazione con Associazione Ogros, inaugurerà giovedì 5 e resterà aperta fino a lunedì 30 settembre 2019.

Il programma nel dettaglio 

‘Isole che parlano di musica’

La sezione del Festival dedicata alla musica aprirà giovedì 5 settembre alle 18:30 alla Fortezza di Monte Altura, dove Balladeste, India / Regno Unito, sarà protagonista del Concerto al tramonto.

Il duo composto da Preetha Narayanan, violino, e Tara Franks, violoncello, esplora con versatilità il potenziale sonoro dell’organico basato sugli archi, con riferimenti al minimalismo, alla musica classica indiana e al post – folk anglosassone, creando vibranti composizioni originali che sono, allo stesso tempo, melodiche e sperimentali. Un concerto senza parole che evoca l’immaginario sonoro del cinema.

Ritroveremo il violoncello di Tara Franks anche venerdì 6 settembre alla Tomba dei Giganti “Li Mizzani”, ore 11:00, impegnata in un incontro inedito con il musicista del kurdistan Marouf Majidi, tar, tambour e voce: un viaggio imprevedibile, condotto senza bussola, tra Medio Oriente e le correnti della Manica.

Nel pomeriggio, per l’appuntamento Risacca – alle 18:30 nella bellissima Cala Martinella – saranno, invece, insieme Preetha Narayanan, violino, e Yasamin Shah-Hosseini, oud, impegnate in una produzione originale, in cui al dialogo strumentale – basato sui sistemi modali della musica indiana e persiana – si aggiunge la componente del contesto naturalistico, con il quale le musiciste saranno chiamate a interagire.

La ricca giornata di venerdì si chiuderà, infine, a Punta Palau, località Porto Faro, ore 22:00, con il concerto Al Faro, di uno degli ospiti più attesi di questa edizione: la tedesco / koreana Josin. Spesso celebrata dalla critica come una sintesi tra Björk e Thom Yorke, Josin ha maturato una cifra stilistica alquanto personale, ora algida e contemporanea, ora caratterizzata da una fragile cantabilità, sostenuta da una tessitura strumentale da lei stessa creata alle tastiere. La sua poetica – ambient, elettronica, legata a correnti del minimalismo – è al servizio di canzoni indy profondamente emozionanti.

Sabato 7 settembre il programma si aprirà con il tradizionale appuntamento con l’incontro – lezione alla Chiesa campestre di San Giorgio, dove quest’anno saranno ospiti Marouf Majidi, Yasamin Shah-Hosseini, il coro di voci bulgare Trio Evridika e il Tenore Murales de Orgosolo che discuteranno sul tema ‘Margini di Libertà: analisi della relazione esistente tra la tradizione e l’improvvisazione’.

A seguire, alle 12:45, ‘Il primo canto’ sarà affidato al Tenore Murales de Orgosolo e al Trio Evridika, che ritroveremo, sempre insieme, nel pomeriggio, ore 17:00, per la suggestiva processione profana accompagnata dalle musiche tradizionali e la sonorizzazione della Roccia dell’Orso dedicata a Pietro Sassu e Mario Cervo. L’appuntamento, dal titolo, ‘Di Granito XIV Edizione’ è patrocinato dall’I.S.R.E. Istituto Superiore Regionale Etnografico e realizzato in collaborazione con Archivio Mario Cervo e Itinere s.n.c..

Il Tenore Murales di Orgosolo non ha bisogno di presentazioni, rappresenta una delle eccellenze più importanti nel patrimonio canoro della Sardegna.
Il Trio Evridika propone il repertorio che, negli anni ’70 e 80′, ha reso note nel mondo il mistero delle voci bulgare, polivocalità tutta al femminile in cui convergono tradizione e modernità.

La sera, alle 22:00, ci si sposta nella spiaggia di Palau Vecchio per il concerto dei Ma Rouf. La cultura musicale del leader della band Marouf Majidi è radicata nelle melodie del kurdistan e del medio oriente, ma grazie all’apporto del sassofonista, polistumetrista e arrangiatore Jouni Järvelä, il bassista Jukka Haavisto e il batterista Mikko Hassinen il suo sonoro incontra e si innesta con una musica di derivazione afro – arabica, riletta con una brillante pronuncia jazz scandinava.

Domenica 8 settembre, ultimo giorno di Festival, sarà l’appuntamento Saluto al mare, in programma alle 18:30 nella spiaggia di Palau Vecchio, a salutare il pubblico di questa XXIII edizione con il concerto solo di Yasamin Shah-Hosseini. Tra le musiciste iraniane più influenti dell’ultima generazione, impegnata nella ridefinizione della tradizione e, soprattutto, nella ricerca dell’improvvisazione tra i modi della musica tradizionale persiana, la giovane musicista di Theran presenterà il suo album da solista ‘Gahan’, per oud solo.

Da ricordare anche la sezione musica di notte, con Dj Zeta, Music is my boyfriend, Jimmy Jaguar, dal 5 all’8 settembre al Grillo Parlante, Il vecchio Pirata.

‘Isole che parlano di fotografia’

Per la sua XXXIII edizione, il Festival internazionale Isole che Parlano ha scelto di omaggiare il grande fotografo Fausto Giaccone, considerato per le sue immagini rappresentative di un’epoca, un testimone di mezzo secolo di storia.

La sezione del Festival dedicata alla fotografia ospiterà, infatti, presso il Centro di Documentazione del Territorio dal 6 al 30 settembre 2019 –  inaugurazione giovedì 5 settembre – un’importante retrospettiva dal titolo ‘Sardegna e altri continenti (1967 – 1977)’ che esporrà circa settanta immagini in bianco e nero, realizzate in Italia e all’estero, con stampe, da negativo e digitali, di varie dimensioni.

La mostra, che si sviluppa su due differenti nuclei tematici – come evocato dal titolo – ed è arricchita da un altro corpus di 9 opere tratte da ‘Macondo, il mondo di Gabriel García Márquez’ e realizzate nel 2010, oltre a presentare alcuni scatti inediti, si articolerà in un percorso originale che esporrà i lavori più importanti dei primi dieci anni di attività dell’autore, gli anni della passione più fervida, di un fotogiornalismo “militante” e strettamente legato alla cronaca dell’inquietudine di quel periodo.

Un decennio raccontato con una fotografia di reportage composta, non sensazionalistica, talvolta misuratamente ironica, sempre attenta ai contrasti, in qualche modo classica e rispettosa, in cui il contesto fa spesso da sfondo, ed è l’essere umano il centro, sempre.

In occasione della serata inaugurale di giovedì 5, alle ore 22:00, Fausto Giaccone terrà un incontro – lezione aperto al pubblico dal titolo ‘Riflessioni sull’etica di un mestiere’.

A partire dall’11 settembre, invece, saranno attive le visite guidate per le scuole ‘Il suono dell’immagine’ a cura di Nanni Angeli, co-curatore, insieme a Giaccone, della mostra.

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