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Yemen: Masam, da inizio di giugno rimosse 4.294 mine

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L’area totale finora ripulita dai materiali esplosivi ha raggiunto i 47.485.089 metri quadrati.

Dall’inizio di giugno, sono stati sgomberati più di 4.000 ordigni esplosivi rimasti dalla guerra nelle aree controllate dal governo legittimo dello Yemen.

Lo ha annunciato il progetto saudita per lo sminamento delle terre dello Yemen, “MASAM”, le cui squadre operano sul territorio.

La sala operativa Masam ha diffuso il suo rapporto settimanale, pubblicato il 25 giugno, secondo il quale le squadre sul campo sono riuscite a rimuovere un totale di 4.294 residuati bellici esplosivi, durante il periodo 1° – 23 giugno 2023.

Il Direttore di “Masam”, Osama Al-Qusaibi, ha reso noto che solo la scorsa settimana, 17 – 23 giugno, i team del progetto hanno estratto 880 ordigni esplosivi, inclusi 724 ordigni inesplosi, 143 mine anticarro, 7 ordigni esplosivi e 6 mine antiuomo, liberando un’area di ​235.610 mq e che il progetto, dal suo inizio in Yemen a metà 2018 fino al 23 giugno 2023, è riuscito ad asportare un totale di 405.213 ordigni inesplosi dai residuati bellici.

Al-Qusaibi ha inoltre sottolineato che ciò che è stato bonificato durante il quinquennio di vita del progetto ha rappresentato 251.410 ordigni inesplosi. Di questi 139.709 mine anticarro, 7.836 ordigni esplosivi, oltre a 6.258 mine antiuomo.

L’area totale finora sgombrata dai materiali esplosivi ha raggiunto i 47.485.089 metri quadrati. Ricordiamo che milizia Houthi è l’unica parte in guerra che piazza mine e ordigni esplosivi di vari tipi e dimensioni e che, secondo ai rapporti sui diritti umani, lo Yemen ha assistito alla più grande operazione di posa di mine dalla fine della seconda guerra mondiale.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.