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V.I.T.R.I.O.L. e la rivelazione della Pasqua

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V.I.T.R.I.O.L.


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V.isita
I.nteriora
T.errae
R.ectificando
I.nvenies
O.ccultum
L.apidem
Questo è l’acronimo di V.I.T.R.I.O.L., ovvero visita l’interno di te stesso, perché perfezionandoti troverai la pietra filosofale.

Per noi Massoni non esiste un “momento particolare” per meditare o per ottemperare a dei “riti”. In Massoneria il concetto di morte e rinascita a nuova vita è ricorrente nella sua funzione di elevazione della conoscenza.

Rappresenta l’istante in cui il Massone sceglie di iniziarsi alla conoscenza e all’esperienza del Divino, lasciando la sua condizione di pietra cubica grezza. Comincia così il suo lavoro di levigazione e di trasformazione alchemica della propria coscienza, che può essere paragonato alla Resurrezione dell’uomo del Cristo, proprio come avviene in occasione della Pasqua.

Il processo che ogni Massone opera su se stesso, spogliandosi delle scorie profane, purificarsi ed elevarsi, diventa un’esperienza quotidiana nella sua vita profana, quella di abbandonare alcune idee, desideri, sogni, nel corso della sua maturazione ed evoluzione e di lasciar morire una parte di sé, per ricondurre la vita alla sua personalità più vera o più reale ed adattarla all’esistenza.

Partiamo dal segreto iniziatico. Sappiamo già che con questo termine si designa il risultato dello sforzo, del travaglio interiore, che è compiuto dall’uomo nel tentativo di ricercare la Verità. L’aggettivo “iniziatico”, lo ricordiamo, viene dal latino “in-ire”, che significa “avviarsi”, “mettersi in cammino”.

Lungo questo cammino l’uomo intuisce che la Verità è l’Uno che dischiude il molteplice, ed allora, spinto dal bisogno di comunicare ai suoi simili la propria intuizione, lascia loro un messaggio che non può non essere simbolico, perché percependo l’Ineffabile, le parole non possono mai essere adeguate.

Sul piano esoterico, la Pasqua celebra il trionfo della luce sul buio e sulla morte, un momento di pulizia e di rinnovamento della propria psiche per aprire le finestre e lasciare che il vento attraversi la nostra casa interiore, ripulendola delle influenze prolungate

dell’inverno e portando equilibrio nella propria esistenza.
Ed ecco che l’energia vitale, dopo essere stata in incubazione e all’ombra nell’oscurità della “materia” invernale, risorge, lasciando che tutto il potenziale fiorisca in un’esplosione di vitalità.

È la Natura che risorge: è la primavera dell’Essere che si evolve per un nuovo ciclo.
Per questo motivo il significato della Pasqua simboleggia l’atto di far fiorire e manifestare ciò che è stato seminato e nutrito, ovvero lavorare consapevolmente su di noi e lasciar andare via il passato, morire ad esso, per risorgere a nuove opportunità.

Poniamoci sempre critici quando si avvicina la Pasqua! La resurrezione è una questione esistenziale, piuttosto che di fede. Ci insegna, ogni volta, come l’Universo sia capace di auto-corregersi, riaffermando sempre se stesso anche quando lo spettro della morte e dell’oscurità in apparenza, sembrano prevalere.

La Pasqua non solo ci racconta un evento che ha coinvolto un Uomo più di duemila anni fa: è la rivelazione dell’eterna presenza di una forza creatrice, presente in ogni momento, è il potenziale di Luce che si trova anche nelle tenebre più oscure.

E se durante il nostro cammino iniziatico dovessimo avere dei ripensamenti sul nostro percorso massonico, ricordiamoci della celebrazione della Pasqua che esalta la capacità insita in ogni Massone di elevarsi sopra la consapevolezza del buio, della morte e dell’ignoranza.

Rammentiamolo. Anche noi possiamo morire e poi risorgere. Quando in noi albergano delle zone morte, operiamo una trasmutazione tale da rinascere dalle nostre stesse ceneri, proprio come la Fenice.

Rinasciamo più forti e consapevoli che mai.

È Pasqua ogni volta che muori a te stesso e rinasci avvolto di nuova luce.
Anna Maria D’Alò

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Autore Rosmunda Cristiano

Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.