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Pellegrinaggio all’Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina

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Eremo della Quisquina


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Il programma del 28 maggio

Sabato 28 maggio 2022 si svolgerà il Pellegrinaggio della Delegazione della Sicilia Occidentale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio all’Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina.

Si tratta di un appuntamento fortemente voluto dal Delegato, il Nob. Prof. Salvatore Bordonali, Cavaliere Gran Croce Jure Sanguinis, importante per la crescita dei Cavalieri Costantiniani e particolarmente per i Postulanti che si accingono a vestire le insegne della Sacra Milizia. Partecipano i familiari dei Membri e i simpatizzanti dell’Ordine.

Programma del pellegrinaggio

Ore 10:30 Arrivo dei partecipanti al Pellegrinaggio.

Ore 11:00 Visita guidata della Grotta e dell’area conventuale.

Ore 12:00 Saluti istituzionali e Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo emerito di Patti, Mons Ignazio Zambito, nativo di Santo Stefano Quisquina. Concelebrante l’Arciprete Don Giuseppe Alotto. Alla presenza del Sindaco di Santo Stefano Quisquina.

Ore 13:30 Pranzo nei pressi dell’Eremo.

L’Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina si trova lungo le pendici del monte Quisquina nel territorio di Santo Stefano Quisquina, nella Provincia e Arcidiocesi di Agrigento. L’Eremo è stato costruito nelle vicinanze della grotta in cui si rifugiò per gran parte della sua vita Santa Rosalia, Patrona di Palermo.

In una grotta mimetizzata della vegetazione difficilmente accessibile, la giovanissima Rosalia, fuggendo la vita mondana ed in cerca di solitudine, di pace e soprattutto di Dio, trovò dimora per ben dodici anni, probabilmente dal 1150 al 1162.

Rosalia Sinibaldi nacque nel 1130, presumibilmente a Palermo, dal Conte Sinibaldo Sinibaldi, signore di Monte delle Rose e Quisquina, membro della famiglia dei Berardi, noti come Conti dei Marsi, famiglia discendente diretta dell’Imperatore Carlo Magno, e dalla nobile Maria Guiscardi, nipote del Re Ruggero II di Sicilia.

La storia dell’eremo ha inizio nel 1624, quando, poche settimane dopo la scoperta dei resti della Santa nella grotta del monte Pellegrino a Palermo, due muratori palermitani il 25 agosto trovarono la grotta nel secolare bosco della Quisquina e l’epigrafe:

Ego Rosalia Sinibaldi Quisquinae et Rosarum domini filia amore Domini mei Jesu Christi in hoc antro habitari decrevi.

Io Rosalia Sinibaldi, figlia del Signore della Quisquina e del Monte delle Rose, per amore del mio Signore Gesù Cristo, ho deciso di abitare in questa grotta.

Nelle vicinanze fu subito costruita una cappella. Qualche anno dopo, il mercante genovese Francesco Scassi, viene a conoscenza della storia di Santa Rosalia e della grotta così, decise di venire in Sicilia e di investire tutto il suo denaro nella costruzione dell’Eremo.

Dopo avere edificato la chiesa, delle cellette, una cucina e una stalla, decise di ritirarsi e di vivere con altri tre uomini qui in quest’eremo da lui costruito. Questi fonderanno una congregazione indipendente di frati devoti a Santa Rosalia che con il tempo diventerà del tutto autosufficiente: il frantoio, il granaio, la calzoleria, la falegnameria e quant’altro si trova all’interno dell’Eremo ne sono evidente prova.

Nel corso del Settecento l’Eremo della Quisquina è uno dei più rinomati di tutta la Sicilia, venne visitato da vescovi, principi e cardinali ed è anche oggetto delle loro donazioni. La fama e la prosperità portarono all’Eremo moltissimi nuovi frati così i Ventimiglia, Baroni di Santo Stefano, provvedono ad ampliare e ad arricchire la struttura.

Il 5 giugno 2015, alla presenza dell’Arcivescovo metropolita di Agrigento, il Cardinale Francesco Montenegro, viene inaugurato l’‘Itinerarium Rosaliae’ un sentiero lungo 180 km che collega i due principali Santuari di Santa Rosalia, quello della Quisquina con quello di Monte Pellegrino a Palermo, realizzato dalla forestale.

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