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‘Mūn’, performance d’artista al Cavò

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'Mūn'


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In scena il 20 e 27 luglio a Trieste

Riceviamo e pubblichiamo.

Sabato 20 luglio alle 22:17, ora dell’atterraggio dell’Apollo 11 su suolo lunare, prima che si compisse il fatale passo che rischiò di dissolvere per sempre il mito e la poetica della Luna, 15 spettatori potranno assistere all’esibizione posizionandosi al limite dello spazio lunare – performativo, a stretto contatto con le artiste, al Cavò di via San Rocco a Trieste, illuminato dal plenilunio di ‘Mūn’. La performance verrà replicata sabato 27 luglio alle ore 20:30 e alle ore 22:00.

Il festival multidisciplinare Varcare la frontiera #7 celebra i 50 anni dell’arrivo dell’uomo sulla luna declinando il concetto di allunaggio in tutte le sfaccettature e accezioni del termine, in senso sia metaforico che letterale.

Gli influssi lunari sulle attività antropiche e naturali, anche se non tutti provati scientificamente, hanno generato una mitologia poetica e suggestiva che abbiamo deciso di esplorare con una performance d’artista creata per lo spazio espositivo Cavò.

Dopo l’esperienza di Sirene in Varcare la frontiera #5, si è deciso di commissionare una nuova creazione a Ninka il duo composto da Nika Furlani e Nina Alexopoulou che si è avvalso della consulenza artistica di Massimo Premuda.

‘Mūn’ è un’azione in più quadri, o meglio, in diverse fasi lunari che fanno emergere miti dall’immaginario femminile sempre legato a questo satellite naturale che tanto influisce sulla natura e sulla vita degli esseri umani e che ha generato immagini potenti caratterizzate proprio dalla forza generatrice della donna.

La performance si svolge come una visione lunare durante l’eterno sonno di giovinezza di Endimione, in cui una moderna Selene, che incarna diversi archetipi femminili, indica e interpreta le possibili diverse declinazioni di un mito mai esaurito: si parte così da una donna guerriera in cotta giapponese che impasta riso per ricomporlo in candide sfere adagiate su un immaginario suolo lunare fino a disegnare un asettico giardino Zen, una moderna Arianna che costruisce da sé un labirinto cretese che la imprigiona tessendolo come una fatale ragnatela, e infine una contemporanea Selene che decide di portare la vita sulla Luna innestando acqua, latte e riso, e, infine, la rappresentazione simbolica del legame tra la Luna e la donna che compie il proprio ciclo attraversando le fasi lunari a cui sono associati gli archetipi femminili della vergine, della madre, dell’incantatrice e della strega.

Anche in ‘Mūn’ ritornano i temi che le due artiste indagano da alcuni anni: il ruolo della donna, il cibo, la natura generatrice e rigeneratrice, la rilettura del nudo in chiave contemporanea in contrapposizione alle inflazionate immagini di massa.
Massimo Premuda

Nina Alexopoulou performer con un ampio backgraund di danza contemporanea e Dance Performance che si è interessata principalmente al corpo femminile ponendolo spesso in connessione con il cibo

Nika Furlani fotografa che indaga sulla personale visione onirica del rapporto uomo – natura esprimendo tale rapporto attraverso il riutilizzo di strumenti analogici, ai quali viene conferita una funzione attuale.

‘Mūn’
concept Massimiliano Schiozzi e Cristina Sain
produzione Cizerouno
per Varcare la frontiera #7
performance
NINKA Nina Alexopoulou e Nika Furlani
consulenza artistica Massimo Premuda
sonorizzazione Michael Petronio – BTaste
realizzazione scenica Furio Ogrisi, Giorgio Zuliani
costumi Teatro Stabile Sloveno – SSG

Varcare la frontiera
è un progetto di
Cizerouno associazione culturale
realizzato con il contributo di
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Per informazioni e prenotazioni:
info@cizerouno.it

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