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La chiave del mare

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10 Agosto 2008

Il cammino in Turchia prosegue… Çanakkale si sveglia con noi e le diamo il buongiorno. Stanchi usciamo dall’Anzac Hotel senza fretta. La prima volta, credo, senza un piano. Senza una strada tracciata la sera prima sulla cartina, che è stata ripiegata e lasciata sul comodino.

Ci dirigiamo verso il porto. La sponda europea è lì di fronte. La penisola di Gallipoli. Il teatro della battaglia che decise il destino della Turchia nella Grande Guerra. Gli alleati contro l’impero ottomano. Tra i comandanti del secondo schieramento figurava Mustafa Kemal, divenuto poi Atatürk, il padre dei Turchi, fondatore e primo presidente della Repubblica turca. Attraversiamo lo stretto.

Il ritorno all’Europa. La costa ci viene incontro. Attracchiamo nel piccolo villaggio di Kilitbahir, “la chiave del mare”.

A dominare quel tratto di mare la sola rocca dal disegno trilobato. Nel 1463 fu costruita dal Gran Sultano Mehmet II il Conquistatore insieme alla fortezza di Çanakkale sulla sponda opposta dei Dardanelli, a protezione della stretto.

Non c’è nessuno! Tutto vuoto. Anche le pietre sembrano riempite di puro vuoto. Il cielo azzurro. L’azzurro dei lapislazzuli. L’azzurro che illumina. Dall’interno della torre senti entrare la luce. La luce è palpabile.
Quel vuoto ci fa procedere lentamente, un passo per volta, come a non voler disturbare il silenzio.

Ecco che ci appare l’assurdità, l’incongruenza di quel luogo: una coppia di italiani, toscani, che fanno più o meno il nostro stesso viaggio. Ora non è più solo nostro. Dobbiamo condividerlo. Ci raccontiamo. Proseguiamo ognuno per la propria direzione. Un saluto sotto voce.

Quel mare sotto che accarezza il castello. I Dardanelli, primo ponte tra l’Europa e il mistero dell’Asia. La chiave del mare. La porta da dischiudere. Nuovamente il silenzio.

L’autobus ci aspetta poco lontano dal porto. L’autista dorme. Noi continuiamo nel silenzio. Il taccuino è davanti a me. Sulle ginocchia. Temo di scrivere. Cosa accadrebbe al castello di Kilitbahir una volta raccontato a quelle pagine?

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Autore Fabio Picolli

Fabio Picolli, nato a Napoli nel 1980, da sempre appassionato cultore della conoscenza, dall’araldica alle arti marziali, dalle scienze all’arte, dall’esoterismo alla storia. Laureato in ingegneria aerospaziale all'Università Federico II è impiegato in "Leonardo", ex Finmeccanica. Giornalista pubblicista. Il Viaggio? Beh, è un modo di essere, un modo di vivere!