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Cuzzupi: ‘La scuola sia il primo argine contro la violenza!’

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Cuzzupi - Segretario Nazionale UGL Scuola


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Il Segretario Nazionale UGL Scuola interviene in merito agli ultimi drammatici episodi di violenza giovanile

Riceviamo e pubblichiamo.

Le drammatiche recenti notizie che giungono in merito ad episodi di allucinante violenza impongono delle riflessioni e delle prese di responsabilità.

Occorre che, oltre le parole di circostanza e i buoni intendimenti, si operi concretamente nel tessuto sociale per fermare una marea che sembra sollevarsi sempre più forte.

Ed è solo quello di cui veniamo a coscienza!

Quanti casi sono nascosti sotto la polvere dell’omertà e della paura? Quante violenze sui minori e non solo sono oscurate da vetri spessi fatti di orrore e vergogna?

Ecco, ci rivolgiamo al Ministro Valditara che in queste ore sta approntando un progetto affinché la scuola diventi veramente un baluardo contro la violenza.

Per fare ciò occorre una totale condivisione di obiettivi e, soprattutto, una seria sinergia tra strumenti di educazione, conoscenza e, laddove necessario, denuncia.

Le parole del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi, sono velate di rabbia e puntano al cuore del problema.

Sono importantissimi gli approcci di tipo educativo, fondamentali alla crescita dell’individuo, ma accanto ad essi occorre che vi siano azioni concrete e definite.

Pensiamo ad esempio a quanto è importante il ruolo dei docenti che sono i primi a confrontarsi con i ragazzi e a inquadrare eventuali anomalie comportamentali.

Utilizzando questa opportunità, quello che già gli insegnanti fanno di propria sponte – spesso sono proprio questi ultimi ad accorgersi di problematiche serie – potrebbe trovare un alveo naturale in uno strutturato organismo scolastico interno agli istituti che ponga specifica attenzione a tali fenomeni.

Non pensiamo a stravaganti soluzioni ma a una semplice struttura collegiale coordinata dal dirigente che, periodicamente faccia il punto della situazione segnalando eventuali sentori di criticità agli organi competenti.

In tal modo anche le ‘sensazioni’ che spesso arrivano ai docenti possono trovare un terreno di confronto che può condurre alla decodificazione di precisi comportamenti.

Il Segretario Nazionale non si sottrae alle difficoltà che possono essere riscontrate:

So bene come sia arduo e complesso rendere tutto ciò operativamente concreto, ma ‘approfittando’ di un Ministro che dichiara e opera cercando il giusto riconoscimento del ruolo e del lavoro svolto nelle scuole, sarebbe una drammatica occasione persa quella di non perseguire certi obiettivi.

Il primo, e non può essere altrimenti, è quello di creare un vero argine alla violenza facendo uscir fuori tutte le situazioni nascoste operando in modo che le vittime non sentano ulteriormente la solitudine della disperazione.

Sarebbe un qualcosa di meraviglioso se la scuola riuscisse ad accompagnarle queste persone verso un futuro che non sia angoscia e terrore.

Da parte nostra siamo pronti ad affrontare ogni tavolo per stabilire linee e normative che diano un senso a questa speranza e alla costruzione di una scuola sempre più pronta alle sfide che i tempi impongono.

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